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F1 – Tutto sembra far presagire una stagione di rinascita per la Ferrari F1-75

F1 2022 Ferrari Redbull

F1 2022 Ferrari Redbull

F1 Il digiuno da titoli mondiali della Ferrari dura ormai da quasi quattordici anni. Era il 2008 quando la Rossa conquistò il suo ultimo titolo costruttori, grazie a Felipe Massa e Kimi Raikkonen, campione del mondo l’anno prima con la F2007.
Le premesse perché quest’anno il Cavallino torni sul tetto del mondo ci sono: il cambio regolamentare, le ottime prestazioni durante i test, l’entusiasmo mostrato dai tecnici della Rossa…
Tutto sembra far presagire una stagione di rinascita per il team, con la nuova e bellissima F1-75 consegnata nelle mani di due giovani campioni come Charles Leclerc e Carlos Sainz.

Ma andiamo a vedere più nel dettaglio come la nuova monoposto concepita a Maranello si è comportata durante i test pre-stagionali.
Attraverso uno sguardo alle telemetrie, possiamo fare un confronto tra i giri veloci compiuti da Leclerc, Verstappen e Russell. Ricordiamo che Leclerc ha effettuato il suo giro circa 90 minuti prima rispetto all’olandese, differenza significativa dato che col passare del tempo l’aderenza della pista è sensibilmente migliorata.
Confrontando i dati, dunque, emerge come il monegasco sia risultato molto più lento sia della Red Bull che della Mercedes durante il rettilineo principale, sintomo di una mappatura poco spinta del motore o di un consumo assai ridotto dell’energia.
La F1-75 ha poi mostrato ottime prestazioni nelle curve lente (come in curva 1, 10 e 13), ma risultando non all’altezza degli avversari (sempre Verstappen e Russell) nelle curve a più alta velocità (6,7 e 11).
Alla luce di tutto ciò risulta comunque difficile dare giudizi sulle monoposto, poiché non conosciamo carichi di benzina o modalità del motore, elementi che possono altamente influenzare le prestazioni delle macchine.
La Ferrari è stata complessivamente, quindi sommando test a Barcellona e test in Bahrain, la scuderia che ha effettuato più giri: 788, staccando di 10 giri la Mercedes e di ben 100 giri la Red Bull.
L’affidabilità mostrata dalla vettura è certamente fuori discussione, e proprio a tal proposito Mattia Binotto ha voluto esprimersi così:
“Sono abbastanza felice perché abbiamo guidato e lavorato in maniera coerente durante i sei giorni di test, facendo molti chilometri e garantendo buona affidabilità.
“Questo è sempre positivo perché stiamo raccogliendo molti dati, imparando a conoscere la macchina. Entrambi i piloti si sono adattati.
“Questo era il primo obiettivo della fase di apprendimento. Quindi da questo punto di vista siamo contenti della preparazione e di come sono andati i test”.
Oltre alla grande affidabilità, a spaventare gli avversari è stata anche la velocità mostrata dalla Rossa, insieme a Red Bull l’indiscussa protagonista (in senso positivo) dei test.
“Sembriamo un passo indietro rispetto ai nostri rivali e abbiamo molto lavoro da fare perché in ogni condizione la Red Bull e la Ferrari sembrano uno step avanti a noi”, ha detto George Russell, pilota Mercedes.
“Allo stato attuale delle cose, Red Bull sembra incredibilmente forte, mentre Ferrari sembra davvero solida e abbiamo molto lavoro da fare”.
La scuderia italiana si è precipitata subito a gettare acqua sul fuoco, sminuendo le dichiarazioni dei rivali. Leclerc ha definito la propria vettura come “affidabile”, ma senza sbilanciarsi sulla sua possibile competitività a livello di tempi, sostenendo che “non abbiamo idea di dove ci troviamo rispetto agli altri”.
Binotto, invece, ha dichiarato:
“Non siamo i favoriti. I favoriti sono i team che si sono rivelati i migliori durante lo scorso anno, perché sono forti. In pista sono molto veloci.
“Noi siamo outsider, anche se abbiamo fatto dei buoni test e quindi un buon inizio di stagione. Ma per diventare i favoriti dobbiamo prima fare delle belle gare e dimostrare di essere in grado di vincere. I favoriti sono ancora gli altri”.
Ciò che è certo è che il Cavallino ha scelto un approccio parecchio prudente ad una stagione iniziata col piglio giusto, facendo attenzione a non sbilanciarsi con dichiarazioni sensazionalistiche, freschi delle cocenti delusioni subite negli scorsi anni.
“Tutti sono rimasti colpiti, così come tutti rimasero colpiti nel 2017, nel 2018 e nel 2019”, ha detto Carlos Sainz.
“I test non significano niente, non so perché le persone cadano ogni anno nella stessa trappola cercando di analizzare troppo i test”.
Se Red Bull può essere considerata una certezza, sulla Ferrari e la sua competitività aleggia ancora qualche dubbio, legato specialmente, come detto, ai risultati dei test degli scorsi anni.
E mentre Russell e Hamilton continuano a chiamarsi fuori dalla lotta per la vittoria del primo appuntamento stagionale, l’enigma Ferrari permane nella testa di tutti, in attesa di essere finalmente risolto in pista.

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