Cambia radicalmente il SUV di successo di casa Hyundai che rimane fedele a sé stesso solo nel nome.
Squadra che vince non si cambia…quante volte, anche in ambito Automotive, abbiamo sentito ed assistito a questa filosofia? Tante, forse troppe verrebbe da pensare vedendo la nuova Hyundai Tucson che cambia totalmente a parte il nome e l’obiettivo, ovvero quello di rimanere un punto di riferimento in fatto di SUV di taglia media in Europa dato che il modello uscente segna un bel 1,4 milioni di veicoli venduti nel vecchio continente.
Come si presenta la terza generazione della Hyundai Tucson?
Sicuramente con linee laterali più taglienti che rendono la carrozzeria più filante e una mascherina che fa tanto “auto tecnologica” con i fari diurni a led che “scompaiono” e diventano un tutt’uno con la griglia frontale una volta spenti. Al posteriore troviamo sempre delle linee che ben si sposano con il resto della carrozzeria e che continuano a fornire alla nuova Tucson un’aria di auto superiore rispetto alla generazione che va a sostituire, con i fari che ripercorrono tutta la fascia sotto al lunotto posteriore per poi finire ai lati in posizione verticale come se fossero quattro graffi. Nelle dimensione esterne il SUV coreano segna un + 2 centimetri in lunghezza e larghezza, mentre nel passo l’incremento è di un + 1,5 centimetri. Il bagagliaio fa segnare un volume minimo di 546 litri e massimo di 1725 per il mild hybrid e di 690 o 1799 litri per i motori endotermici tradizionali (benzina o diesel).
Abitacolo confortevole e tecnologico
Gli interni sono degni di una “tedesca” con linee pulite e quasi fredde ma che danno una sensazione di ben fatto, con uno schermo al centro della plancia che ospita il sistema di Infoateniment Bluelink di 10,3 pollici, gli stessi che troviamo nel quadro strumenti totalmente digitalizzato e configurabile. Ben equipaggiata anche in termini di sicurezza, dato che può vantare l’anti-colpo di sonno, 7 airbag, il mantenimento della corsia e il Cruise control adattivo.
Di Lucio Urgu