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NEWS F1 RACE ANALYSIS MONZA MERCEDES INARRIVABILE

Già ieri avevo messo in guardia tutti a non lasciarsi andare a facili entusiasmi, i 3 decimi di distacco in Qualifica non dovevano ingannare le speranze di tutti i tifosi Ferrari, e poi tutto il clamore e gli elogi degli avversari non mi rendevano affatto tranquillo per lo svolgimento del GP; ed infatti, alla fine, non solo Hamilton ha vinto ma soprattutto ha stravinto, con una superiorità francamente disarmante. Certo se si fosse riusciti a partire davanti forse qualcosa di più si poteva fare, ma Raikkonen è incappato in un errore ( o problema tecnico?) e oramai oltre che essere in debito con la fortuna è anche in debito con la Squadra, troppi strani accadimenti sulla sua vettura e troppa mala sorte. Penso che se fosse riuscito a sopravanzare Hamilton allo start il loro duello non sarebbe durato che 3-4 giri, giusto il tempo di azionare l’ala mobile e il Britannico avrebbe preso il volo come ha fatto in tutta la gara. Peccato perché ci sarebbe stato del pepe sulla Gara di Monza visto che impegnando il Pilota Mercedes poteva in qualche modo favorire delle strategie diverse per Vettel, tuttavia, visti i valori in campo, il risultato finale sarebbe stato comunque lo stesso con Lewis ad alzare il premio del 1° Classificato sul podio. Io stesso avevo auspicato una partenza a razzo delle Ferrari e una strategia a ‘tappo’ per bloccare i Tedeschi; niente di tutto questo e la storia l’ha fatta chi ha la vettura più veloce, c’è poco altro da aggiungere a questo proposito.
Questione gomme; è inutile nascondersi o girarci intorno, da quando la Pirelli è in F1 ne accadono sempre di cotte e di crude anche se questa volta l’errore è stato nella misurazione della pressione pneumatici, che ovviamente appena tolte le termocoperte tendono a diminuire di pressione e quel valore risicato di 0,3 psi non poteva certo essere l’ago della bilancia del Gran Premio; tuttavia ci sono da rimarcare alcuni concetti; il fornitore di pneumatici dovrebbe dare solo delle indicazioni e non farle diventare legge; con le pressioni e con il tyre swapping (scambiare gli pneumatici destra-sinistra e viceversa) ci si è sempre giocato in F1 e nelle altre categorie e non vedo perché adesso non si dovrebbe più fare, spetta al Costruttore eliminare il problema; sulla vettura di Rosberg invece il valore era molto alto e cioè di 1,1 psi sotto la soglia prevista e qui in Mercedes hanno fatto i furbi, visto che la vettura del Tedesco non disponeva della Power Unit aggiornata ma di una con ben 5 GP alle spalle, hanno abbassato la pressione delle gomme per poter dare a Rosberg delle performance maggiori e soprattutto usurare le gomme in maniera meno rilevante, questo proprio con l’intento di bilanciare carenze di motore che erano ben visibili quando cercava di sorpassare le Williams delle quali si è liberato con un pit stop anticipato e non certo in pista dove le aveva attaccate inutilmente. Rosberg al giro 42 era a 3,3 secondi da Vettel e la sua progressione, benché avesse sostituito gli pneumatici (Soft-Medium) 6 tornate prima di Vettel, non era affatto male anche se non sufficiente per duellare con il Pilota Ferrari negli ultimi giri; infatti la media di Rosberg dal lap 42 al 50 è di 1:27.302 mentre quella di Vettel è di 1:27.545, un recupero di 2 decimi a giro che comunque confermano la superiorità della Mercedes nello sfruttamento degli pneumatici Medium e di quanto la loro Power Unit ‘vecchia’ sia comunque potente; tuttavia mi sarebbe piaciuto conoscere anche i dati di pressione delle gomme montate al pit stop (Medium appunto) e non solo delle Soft a 5 minuti dal via; comunque il motore Tedesco è andato in fumo e certe considerazioni andranno nel dimenticatoio; avrei preferito che Rosberg avesse finito la gara e vedere che fine avrebbe fatto l’inchiesta che avrebbe coinvolto anche la sua vettura.
Superiorità Mercedes; c’è poco da fare Hamilton ha dominato il GP con una progressione sulle gomme Soft poco prevedibile, anzi io stesso immaginavo che dopo 13-14 giri sarebbe andato in crisi con le coperture più morbide, ed invece ad andare in crisi è stata la Ferrari di Vettel, per semplificare vi mostro il grafico del 1° stint

Non solo è visivamente apprezzabile il basso degrado del Britannico come la crisi del Tedesco ma facendo la media delle tornate vi è un abisso tra i due Piloti; Hamilton 1:28.176; Vettel 1:28.820; in pratica i soliti 7 decimi di inizio stagione, con l’aggravante che sembrava la Rossa potesse sfruttare meglio gli pneumatici Soft e Super Soft rispetto alla Mercedes; ricordo che la temperatura dell’asfalto era di circa 38° e forse c’era bisogno di almeno 10° in più per apprezzare certe doti della Ferrari; tuttavia sembra non si sia fatto molto in questo senso concentrando tutte le risorse sulla Power Unit invece che sulla meccanica ed aerodinamica. Nel 2° stint, benché Hamilton si è preso qualche giro di riposo e poi ha ripreso a spingere per accumulare vantaggio in caso di penalità per la pressione gomme, la differenza tra i due è stata più sottile, Hamilton ha realizzato una media di 1:27.417 mentre Vettel 1:27.696; tuttavia dal grafico sotto

È evidente che quando Hamilton decideva di spingere riusciva a realizzare un gap di 7-8 decimi nei confronti del rivale; quello che però è rilevante è come il Tedesco della Ferrari riesca a tenere una media pressoché costante in tutto lo stint senza apprezzabile decadimento dello pneumatico; ciò che è ancora difficile nella gestione delle gomme Medium da parte della Ferrari è mandarle in temperatura immediatamente (come evidenziato dal grafico) mentre la Mercedes ne sfrutta subito le performance.
Prestazioni rispetto al 2014; si fa un gran parlare di quanto siano evolute queste vetture, ed infatti anche visivamente è apprezzabile il loro migliore comportamento in pista, tuttavia rimane il mio interrogativo fisso; nel 2014 con macchine ‘grezze’ e non ancora molto sofisticate, a Monza in qualifica Hamilton ottenne la Pole Position su gomme Medium col tempo di 1:24.109; mentre quest’anno su gomme Soft ha fermato il cronometro sul 1:23.397; durante la Gara del 2014 il giro veloce fu sempre appannaggio del Britannico che lo ottenne al giro 29 su gomme Hard col tempo di 1:28.004 mentre quest’anno al giro 48 su gomme Medium con 1:26.672, ricordiamo che gli hanno detto alla radio di spingere al massimo. Ora vorrei capire cosa sta accadendo in questa stagione; le vetture stanno tornando indietro come prestazioni? Perché realizzare un giro veloce al giro 29 (2014 HARD) con ancora tanto carburante a bordo e l’anno dopo al giro 48 (MEDIUM) con la macchina leggera ed avere un GAP di performance di soli 1,322 secondi tra una stagione e l’altra non è qualcosa di comprensibile in F1, visto che il regolamento è rimasto lo stesso ed anzi si è concesso lo sviluppo della Power Unit durante il Campionato; oppure c’è qualche altro motivo? A Voi farvi un’idea, la mia la conoscete…
Marco Asfalto

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