Raikkonen o l’insostenibile leggerezza dell’essere Campione…
Francamente non ce la sentiamo di dare anche noi il ‘colpo di grazia’ ad un Pilota che gode della nostra stima e che tra l’altro è stato l’ultimo a portare un titolo Mondiale in quel di Maranello, tuttavia oggi ci sono state delle ombre marcatamente Rosse, quelle di un Uomo alla guida della Ferrari, il cui tallone d’Achille sembrano essere le Qualifiche, ed anche quello della Scuderia che forse non è esente da colpe; Il fattaccio è avvenuto all’ultimo giro delle Q1
quando Kimi prende la bandiera a scacchi quindi ha una sola possibilità però la brucia con un tempo molto alto a quel punto prima di ripassare davanti al traguardo viene fatto rientrare visto che il timing non era significativo; insomma un’opportunità gettata al vento, ma cosa è accaduto in quella tornata, l’ultima a disposizione? Sembra ci sia stato un problema di comunicazione con il box ed anzi Raikkonen, furioso, ha accusato la Squadra di avergli elaborato un piano, una strategia, del tutto sbagliata, in quanto era convinto ci fosse ancora un altro giro a disposizione; però dobbiamo fare delle osservazioni; nel Q1, anche se le prestazioni stavano migliorando giro per giro, è sufficiente non farsi eliminare e non bisogna cercare la prestazione per forza all’ultima tornata, quando mancavano 2 minuti e 30 secondi alla fine Vettel era davanti a Kimi e riusciva a piazzare il giro buono quello che lo avrebbe portato in Q2, il Finlandese che era subito dietro, invece, non spingeva o comunque non migliorava in maniera importante, come mai? E’ possibile che dal box gli abbiano detto di spingere solo all’ultima tornata? Con il rischio di una bandiera gialla o addirittura rossa che avrebbe potuto vanificare tutto? E Come mai non si è reso conto di aver preso bandiera a scacchi così da dover spingere al massimo? Francamente c’è qualcosa che veramente non va, la ‘dormita’ in tutti quei giri in Canada con le SuperSoft (colpa delle gomme?), tante qualifiche indietro rispetto a Vettel; il fattaccio di oggi, cosa sta cambiando nel talento e nel carattere del Finlandese? Il Pilota e le sue qualità velocistiche non sono in discussione, tutti conosciamo il suo valore, ma anche quanto le prestazioni siano condizionate da fattori che a noi comuni mortali possano sembrare poco importanti o addirittura irrilevanti per un Professionista; diciamolo pure, Kimi è veloce se si diverte, se la pista gli piace, se la macchina è a posto nel senso che deve essere come vuole lui (e questo è normale…), ecco che però si può scorgere un cambiamento nel carattere del freddo Uomo di ghiaccio, non vorrei che tutta questa pressione, questo giocarsi il posto delle ultime gare ne stia appannando la lucidità, come se il fuoco che si porta dentro sempre ben protetto da pareti gelide stia cominciando a farsi strada verso l’esterno, una sorta di magma che riesce a trovare un varco nella crosta terrestre; una debolezza che lui stesso probabilmente non ha mai messo in ‘cantiere’ e che forse non ha mai provato.
Marco Asfalto