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LA RED BULL IN CERCA DI DEROGHE?

In tempi non sospetti, quando venni a conoscenza del nuovo regolamento, mi feci proprio questa domanda, come farà la FIA a controllare l’esatto afflusso di carburante? E soprattutto, non sarà troppo facile barare per tutte le parti in causa?

Già ad Ottobre la Gill, azienda che fornisce il dispositivo, venne accusata di aver realizzato un prodotto non all’altezza in quanto impreciso, la fabbrica in seguito dichiarò che sarebbe venuta a capo del problema ed infatti il sensore carburante è stato regolarmente omologato, che sia impreciso, gira voce nel paddock, lo si sa, ma si parla di una soglia del 1-1,5%, e forse è anche comprensibile in quanto tale ‘marchingegno’ è un misuratore ad ultrasuoni che può risentire delle vibrazioni e delle elevate temperature di esercizio che possono essere molto diverse da vettura a vettura, poi c’è sempre la possibilità che ci siano degli esemplari fallati o comunque imprecisi come tutte le cose costruite dall’uomo non può per natura essere perfetto; però, e questo è da sottolineare, un Team non può e non deve sfruttare queste ‘tolleranze’ per i propri scopi, che sono due in definitiva, permettersi una prestazione anabolizzata con un flusso maggiorato oppure, se viene scoperta, creare un precedente a suo favore. Sembra proprio che sia accaduto questo durante il week end, la Red Bull ha sostituito il misuratore di flusso al Sabato prima delle qualifiche in quanto aveva registrato delle anomalie il giorno prima, la FIA accortasi che il sensore non dava letture soddisfacenti ha chiesto al Team di reinstallare l’apparato originale, a questo punto la squadra fa da se mettendone in vettura uno proprio ma settato con i parametri del regolamento con l’avallo della Federazione, però in gara dalla telemetria si registra comunque un valore di portata oltre i limiti consentiti e opportunamente la squadra viene avvisata di riportare i valori entro quelli regolamentari, avviso che viene disatteso e che porterà alla squalifica di Ricciardo. L’accusa non è solo quella di non aver ascoltato le indicazioni della FIA ma anche quella di aver usato un regolatore di flusso proprio, cosa non consentita dal regolamento, si deve usare quello omologato, tra le altre cose non è che i Team ne siano sprovvisti, anzi, ne hanno diversi esemplari e se uno risulta non preciso può benissimo essere sostituito, a meno che,e questo potrebbe essere il precedente che si vuole creare, non si dimostri che tale dispositivo sulla propria vettura non può funzionare correttamente a causa di fattori esterni, vibrazioni accentuate, eccessivo calore o forze magnetiche eccessive.

Ora la Red Bull già in passato è stata al centro di polemiche per presunti traction control, per operazioni non regolari eseguite in regime di parco chiuso, strane altezze da terra della vettura che aumentano e diminuiscono durante la gara e deroghe concesse per motivi di affidabilità, tanti sono solo indizi e gli indizi non sono delle prove, fatto è che questa volta sono stati colti con le mani nel sacco, c’è da chiedersi se lo hanno fatto perché consci che a loro tutto è concesso, anche creare pericolosi precedenti che possono rendere sempre meno credibile tutto il circus della F1; pensare che abbiano semplicemente sbagliato è da ingenui e il pubblico sta diventando sempre più esperto non lo si può più gabbare così facilmente prova ne sono i fischi diretti a Vettel nel momento del ritiro che si sono sentiti molto chiaramente in diretta mondiale. Dall’altra parte abbiamo la FIA che ha in mano un’arma micidiale, in qualsiasi momento qualcuno può essere penalizzato per il malfunzionamento di questo delicato sensore ed anche per altri ‘sforamenti’ al regolamento; grazie soprattutto alla complessità delle macchine nelle quali tutto è gestito dal software non è difficile andare a pescare qualche anomalia se si vuole colpire un Team piuttosto che un altro. Ci sorprende anche la durezza del provvedimento, lo scorso anno la Mercedes per aver eseguito dei test proibiti si prese una semplice multa, qui invece si squalifica una vettura di uno dei Team più potenti presenti in F1 di proprietà di uno degli uomini più potenti del motor sport, la Red Bull sponsorizza infatti una miriade di eventi e di team ed è diventata una presenza costante ed ingombrante di questo mondo; è alquanto strano che si sia colpito così duro, un’inversione di tendenza?

Marco Asfalto   

Twitter : @marcoasfalto

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