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GP Francia – IL CIRCUITO DEL PAUL RICARD: Analisi tecnica

GP Francia anteprima

GP Francia anteprima

La verità si trova nel mezzo e il circuito del Paul Ricard, a Le castellet, Francia, rappresenta perfettamente questo concetto.

Curve a gomito perfettamente bilanciate in numero a curve estremamente brevi e veloci, una grande variabilità sulla lunghezza dei rettilinei con una differenza di ben 600 metri tra il più breve e il più lungo.

Anche il raggio di curvatura dei cambi di direzione rispetta questo equilibrio e tutto quanto porta a porsi una semplice domanda? Come verranno settate le vetture per affrontare al meglio la corsa?

Una cosa è certa: la risposta non è univoca e cercheremo di capire meglio la questione osservando le grafiche che seguono:

Raggio di curvatura dei cambi di direzione:

Estensione dei cambi di direzione:

Lunghezza dei tratti rettilinei:

Velocità delle curve che precedono i rettilinei:

È evidente l’equilibrio di ogni aspetto preso in considerazione durante l’analisi del circuito.

L’indicatore triangolare azzurro, che indica verso quale caratteristica tendono i vari settori della pista, è sempre ben centrato nella metà delle scale graduate.

Ciò significa, per esempio, che è molto importante prediligere la velocità massima sui lunghi tratti rettilinei, ma che è anche molto importante incrementare la deportanza alare nelle curve di raggio elevato, a discapito della resistenza aerodinamica.

Significa che è molto importante premere al terreno le auto in uscita dalle curve lente che anticipano i rettilinei, per ottenere una migliore accelerazione, ma fa capire che serve basso carico per ridurre la resistenza a fondo rettilineo per quelli che sono preceduti da curve di ampio raggio e breve durata.

Un ulteriore aspetto inoltre è il carico richiesto nei cambi di direzioni, che sono quasi equiparati in quantità, tra curve con raggio ridotto e curve con raggio elevato.

Come detto la risposta non è univoca e si nasconde nelle caratteristiche di ogni singola vettura. Per esempio, se il discorso di provare a fornire il carico aerodinamico massimo vale per ogni vettura su piste come Monte-Carlo, qui non possiamo più fare una valutazione omni-comprensiva.

Ogni auto va considerata a parte e un buon metro di giudizio è la potenza che offre il motore:

In definitiva, mi aspetterei una certa lotta tra Ferrari e Mercedes, ma con soluzioni non tradizionali.

RedBull non sembra essere preparata parlando in termini di motore; In Francia potremmo aspettarci una vettura leggermente arretrata rispetto alle due capofila. Probabilmente, Verstappen e Gasly dovranno combattere maggiormente per difendersi dalle inseguitrici e per limitare i danni.

 

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