Senna Prost
Ayrton Senna, Alain Prost and Thierry Boutsen at GP Molson du Canada in Montreal, Canada in 1988. Foto Angelo Orsi

Senna e Prost, due rivali fino alla fine

Ayrton Senna e Alain Prost: due piloti eccellenti, due avversari, due compagni di scuderia, due rivali, dalla stima e rispetto reciproci, pur se con qualche scintilla di troppo; due stili di guida differenti: il brasiliano si faceva portare dall’istinto e prendeva decisioni avventate, quasi sempre paganti in termini di efficacia; il francese, al volante, era invece considerato “il Professore”, tanto le sue strategie erano meditate e mai dettate dall’impulsività.

  1. L’inizio di tutto

Alain Prost approda alla Formula 1 nel 1980, con la McLaren: non sarà un grande campionato per lui, che si piazzerà sedicesimo con soli 5 punti all’attivo. Ma le cose andranno progressivamente meglio e, presto, il suo inizierà ad essere un nome importante nel mondo delle corse: nei tre anni successivi, corre con Renault ed ottiene rispettivamente un quinto, un quarto e un secondo posto, prima di tornare alla McLaren, dove resterà per sei anni.

È il 1984 quando Senna, su Toleman, inizia la propria avventura in Formula 1 ed è subito sfida con il francese. Al Gran Premio di Montecarlo, il sorpasso del brasiliano su Prost sembra oramai inevitabile ed è solo la sospensione della gara per pioggia a salvare la situazione: il GP termina con Prost e Senna sul podio, rispettivamente primo e secondo posto.

Prost chiude al secondo posto il Mondiale (vinto da Lauda su McLaren), ma ha compreso che si dovrà guardare le spalle da questo giovanissimo pilota.

  1. 1988: Prost e Senna nella stessa squadra

Nei tre campionati successivi, Senna corre su Lotus e conclude i Mondiali con due quarti posti e un terzo posto nella classifica pilot.

Negli stessi tre anni, Prost continua la propria avventura con McLaren vincendo due mondiali, ma una grande novità è in arrivo per il 1988: la McLaren porta in scuderia il pilota Ayrton Senna; il brasiliano e il francese saranno compagni di squadra per i successivi due anni!

L’acquisizione di Senna arriva quando la McLaren è la squadra tecnicamente più forte in assoluto del Mondiale e il fatto di avere in scuderia due tra i piloti più forti del momento le offre delle incredibili chance di successo.

Due galli in un pollaio, però, non possono convivere in pace, è risaputo, ma la competizione e le frizioni tra i piloti andranno di pari passo con il grande spettacolo per gli appassionati di F1, che oggi possono scommettere sui siti dei bookmakers non AAMS con licenza su chi salirà sul podio di tutti i GP del campionato di F1.

Il dominio McLaren è assoluto, ma la sfida tra i due piloti rischia di incrinare il meccanismo, come quando in Portogallo, Senna stringe Prost contro il muretto dei box per mantenere salda la propria posizione. Il brasiliano viene “punito” dal destino: Prost lo supera e vince il Gran Premio, mentre Senna conclude la gara solamente sesto.

Il campionato si conclude a Suzuka ed è proprio in Giappone che Senna, alla sua prima stagione in McLaren, vince il primo Mondiale della carriera.

  1. Suzuka 1989

Suzuka sarà il teatro di altre due grandi sfide della lunga competizione tra Senna e Prost.

Dopo l’anno appena trascorso e la vittoria del Mondiale da parte del brasiliano, Prost inizia a percepire un’atmosfera sempre più pesante per lui, in una scuderia in cui sembra che tutti non abbiano occhi che per il giovane Senna.

Scintille vere e proprie tra i due scoppiano in occasione del Gran Premio d’Italia, quando a seguito di una ripartenza dopo un incidente che aveva coinvolto Gerhard Berger alla curva del Tamburello, Senna rompe il patto “di non belligeranza” stabilito in accordo con la scuderia prima della bandiera verde: il brasiliano supera il francese e vince la gara, suscitando l’ira di Prost, che minaccia di non correre il Gran Premio successivo.

Ma non è ancora tutto: a Suzuka, le due monoposto inglesi sono saldamente in testa, ma Senna non ci sta ad arrivare secondo e tenta un sorpasso azzardato sul compagno di squadra: le due macchine escono di pista, il brasiliano riesce a ripartire, ma solo con l’aiuto dei commissari.

Proprio questo “aiutino” costa a Senna la squalifica e questa volta il mondiale è di Prost. Ma è una vittoria amara: la scuderia prende le difese del brasiliano e cerca di ottenere l’annullamento della squalifica, invano. Il francese si risente e ancor più di prima è sicuro della sua scelta di passare alla scuderia Ferrari.

  1. Suzuka 1990

Per uno scherzo del destino, l’occasione per la successiva grande sfida tra i due piloti si presenterà nuovamente a Suzuka, un anno dopo, penultimo Gran Premio del Mondiale.

A prescindere dal numero di vittorie e dal fatto che il francese stia guidando la classifica piloti con nove punti di vantaggio, Senna e Prost hanno ciascuno un forte senso di competizione l’uno nei confronti dell’altro: Senna l’anno precedente era stato costretto a porgere delle scuse pubbliche a seguito dell’incidente che aveva provocato, mentre Prost deve vincere a tutti i costi, se vuole recuperare il distacco.

Domenica mattina, la griglia di partenza vede al numero 1 Senna e al numero 2 Prost, ma la Federazione dei piloti decide di far partire i numeri dispari dal lato destro, quello meno gommato, e i numeri pari sul lato sinistro. È una scelta, che agli occhi di Senna odora di complotto, perché avvantaggia Prost e perché a capo della Federazione c’è lo stesso Jean-Marie Balestre che un anno prima non aveva annullato la squalifica del brasiliano.

Alla partenza, come da copione, Prost si mette al comando e Senna insegue, ma otto secondi dopo, la corsa dei due termina nella ghiaia, costringendo le vetture al ritiro: il brasiliano va dritto alla curva e lo fa appositamente!

Il brasiliano solo anni dopo ammetterà che si era trattato di una vendetta, ma nel frattempo la posizione in classifica lo consacra Campione del mondo.

È l’ultima vera scintilla tra i due: l’anno successivo, la Ferrari non sarà in grado di competere con la fortissima McLaren, mentre nel 1992 Prost non parteciperà al Campionato: tornerà l’anno successivo vincendo il suo quarto Mondiale davanti a Senna.

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