F1 – Vasseur: “Cultura alla Ferrari simile a Renault e Sauber”

F1 – Frederic Vasseur crede che la cultura alla Ferrari sia simile ai suoi precedenti ruoli alla Renault e all’Alfa Romeo, dopo il suo passaggio alla Scuderia di Maranello all’inizio di gennaio.

Il francese è entrato in Renault nel 2016, per poi passare alla Sauber come amministratore delegato e poi come amministratore delegato insieme al ruolo di Team Principal.

Discutendo delle differenze culturali, Vasseur ha suggerito che l’atmosfera è simile alla Ferrari rispetto alle sue precedenti due squadre.

“Sicuramente tutto è un po’ più grande, tutto è un po’ più aggiornato, ma si può sentire la stessa atmosfera alla fine della giornata perché è una squadra corse”, ha detto ai media, incluso RacingNews365.com.

“L’atmosfera che avevano a Enstone, alla Sauber o alla Ferrari, direi che non è completamente diversa: la motivazione è la stessa e la mia descrizione del lavoro è esattamente la stessa. Devo solo dare loro tutto il supporto per svolgere il lavoro nelle loro migliori condizioni”.

Vasseur : Ferrari in forma migliore rispetto alla stagione di F1 quando sono passato alla Sauber

La Sauber è attualmente nel mezzo di un periodo di transizione con l’Alfa Romeo che lascerà il titolo di sponsor principale nel 2023, mentre l’Audi entrerà come partner principale nel 2026.

La casa automobilistica tedesca ha già acquisito una quota di minoranza nel team, promuovendo Andreas Seidl come CEO durante la bassa stagione.

Dato che la Ferrari ha sopportato alcuni problemi per tutta la stagione 2022, Vasseur ritiene che il team si trovi in una posizione molto migliore rispetto a quando è entrato alla Sauber nel 2017 prima del collegamento con l’Alfa Romeo.

“Quando sono entrato in [Sauber] è stato un po’ diverso perché conoscevo la struttura e la fabbrica dal passato. Se vogliamo parlare del simulatore, ad esempio, la Ferrari è in una forma molto migliore rispetto alla Sauber: in ogni singola area penso che siano un po’ più avanzati. Ma è difficile dire: ‘Okay, è chiaro che il divario [di prestazioni] deriva da questo'”.