Vettel Ferrari

F1 – Nella mente di Sebastian Vettel

I Grand Prix brasiliani scrivono sempre pagine importanti nella storia della Formula 1. Se apparentemente l’edizione 2019 di Interlagos sembrava soporifera ai più, l’imprevisto tecnico della W10 di Valtteri Bottas ha aperto una gara nella gara.

Dopo il discutibile ingresso della Safety Car, il gruppo si è ricompattato e Sebastian Vettel ha visto una ombra rossa avvicinarsi nei suoi specchietti.

E’ impossibile, partiva 14esimo oggi…”, avrà pensato Seb quando si è ritrovato Charles alle sue spalle con un nuovo treno di gomme rosse. La miglior difesa è l’attacco e il tedesco ha cercato subito di insidiare Alexander Albon per guadagnare la terza posizione.

Meglio provare a superare il pischello della Red Bull, altrimenti il monegasco mi aggredirà nel corso di un paio di giri”.

Charles Leclerc_Sebastian_VettelSebastian Vettel prova l’attacco disperato ad una Red Bull Honda superlativa ad Interlagos. Il contro-sorpasso dopo lo sgarro ricevuto qualche tornata prima non gli riesce ed è costretto a rinunciare alla terza posizione.

Ci ho provato, ma questo va troppo forte. Questo thailandese è un fulmine oggi e guarda come ha provato subito ad infilarmi pure Charles”.

A quel punto il n.5 della Ferrari non ha più tanta scelta se non chiudere tutte le porte e provare a salvare l’orgoglio e la sua quarta posizione.

Sono partito secondo, mi ha già superato Hamilton al via, non posso fare questa figura barbina qui ad Interlagos!

Lo schiaffo a Vettel alla “S” do Senna

A Charles Leclerc riesce una magia in curva 1, un sorpasso di quelli che fanno male, riceverlo ovviamente. Il giovane monegasco sta ferendo l’onore di un quattro volte iridato di F1 nella città natale di Ayrton Senna e sul tracciato dove Seb si è laureato in passato campione del mondo. In questi casi, il tedesco non getta mai la spugna e risponde al sorpasso sempre con quella dannata fretta (un cd. fallo di reazione) che lo caratterizza nel bene o nel male. Il DRS è un buon alleato in questo frangente e permette alla SF90 n.5 di essere risucchiata nella scia della Ferrari del n.16.

All’esterno me lo magno, ma spostati più in là che hai spazio e devo impostare io la curva…

Boom, il patatràc! Accade con un pizzico di sfortuna millimetrica quello che né Vettel né Leclerc avevano pensato che accadesse. Sotto gli occhi vigili di Mattia Binotto, si rompe il presunto idillio tra i due. Nessuno dei due è assolutamente incolpevole, nessuno dei due è il solo colpevole.
A caldo la reazione in radio di Vettel è la seguente: “ho una foratura, cosa diavolo sta facendo Leclerc? Mi dispiace. Ho una foratura. Ma era proprio necessario? Che stro****a. È finita, non riesco a pilotare la macchina. Bel lavoro”.

Cosa scatta nella mente di Charles Leclerc? Il monegasco urla con rabbia: “Ma mio Dio. Che diavolo è successo. Ma dai”.
In inglese semplicemente un “what the hell”, letteralmente “che inferno”. Eh si ragazzi, veramente, che diavolo…

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