Sono passate solo poche giorni dall’alba giapponese, un alba piena di aspettative per tutti gli appassionati della formula 1. Quelli della Ferrari in testa. Doveva essere la gara della riscossa. La gara per rimanere agganciati alla Mercedes di Hamilton e per ripartire a macinare punti mondiali. La gara per rincorrere il titolo 2017. Le aspettative sono naufragate dopo pochi minuti dalla partenza, anche se la monoposto di SEB il problema lo aveva già in griglia. Un ritiro con Lewis vincitore suona come un knock down alla penultima ripresa di un incontro di boxe dove il tuo avversario ti sta martellando sul volto da un po’. Puoi ancora rialzarti … ma quasi sicuramente no. 59 punti di differenza stanno diventando un ostacolo insormontabile per una squadra minata nel orgoglio e nella affidabilità. Come conseguenza, purtroppo, anche le prospettive di uno spettacolo sempre all’altezza, per i generici appassionati di questo sport, si stanno affievolendo. Non parlo dei tifosi sfegatati di parte (leggi Ferrari, Mercedes. Red Bull), quelli cioè che si divertono, figli della domenica calcistica, solo quando vince il proprio beniamino o la propria squadra del cuore, anche se la corsa risulta monotona. Mi riferisco invece a quelli che amano la F1 per lo spettacolo globale che offre, chiunque sia il protagonista, meglio se quello meno forte. Mi riferisco a quelli che preferiscono l’adrenalina che si genera e le emozioni che si creano con i sorpassi, le sfide, gli incidenti, tra concorrenti non di primo ordine, specialmente se potessero combattere per una vittoria, non per un piazzamento. Con l’assegnazione del titolo mondiale, (non mi vogliano i ferraristi ma Lewis è dannatamente vicino al quarto titolo), servirebbero nuove situazioni ed altrettanto interessanti per tenere svegli i telespettatori. Non basta la battaglia per il sesto posto o quella per il quarto. Servirebbero battaglie per la vittoria sempre diverse con protagonisti sempre diversi. I campioni ci piacciono, le statistiche anche… ma un team o un pilota che vince 10 gare di fila no… saremmo più coinvolti emotivamente se vincessero anche un Ocon, un Alonso. La gara di domenica a Suzuka vinta da Alonso dopo una ripartenza dietro a Safety Car…. sarebbe stata sicuramente una iniezione di interesse generale, per il circus, esagerata… Ma tornando alla realtà, durante il Gp di Suzuka un paio di episodi non hanno potuto trattenermi dal rimuginare, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che qualcosa dovrebbero veramente fare gli organizzatori per garantire una attenzione continua durante tutta la stagione ed in tutte le gare. Mi riferisco proprio alle due ” Virtual Safety Car” che hanno neutralizzato la gara. È sempre il solito argomento, ma ogni volta che si ripresenta in pista la VSC, mi viene l’allergia. Congelare virtualmente le posizioni senza la possibilità di garantire il mantenimento dei distacchi di quel frangente ammoscia la competizione. Una regola creata per non falsare i valori di quel momento specifico finiscono sempre per avvantaggiare chi sta davanti o chi sta dietro. Tutto in nome di una presunta procedura che dovrebbe creare sicurezza salvaguardando i valori sportivi espressi dai singoli piloti. Non mi piace. Congela la competizione e non crea ne’ spettacolo ne’ interesse. C’è qualcosa di innaturale quando vedi le auto girare.. a rallentatore e senza riferimenti. Personalmente sono un fautore della Safety Car tradizionale, direi all’americana maniera. Qualsiasi problema in pista, una bandiera gialla fissa, (una “caution”, come la chiamano nel mondo US), si neutralizza la gara. Ma sul serio però. Una regola che vale per tutti. Quando la pista torna libera si riparte. Tutti vicini. Lo spettacolo ricomincia così come l’occasione per tutti di andare davanti. 1,2,3 volte. Quanto serve. Oggi servirebbe visto che la F1 viene chiamata sport ma la bravura dei partecipanti dipende quasi unicamente dai budget in campo. Da spettatore non mi interessa vedere vincere il più ricco perché riesce a creare (leggi “comprare”) le condizioni migliori. Mi piacerebbe vedere combattere e potenzialmente vincere tutti. Ora che la battaglia tra SEB e Lewis si sta affievolendo non ci rimane molto di emozionante in cui sperare. Una vittoria in più Mercedes, una Ferrari? Magari il solito (per fortuna c’è lui) Verstappen? Gia’ si pensa al prossimo anno…poco gratificante… Penso sarebbe più gradito a tanti appassionati poter, ad ogni gara, assistere a battaglie rinnovate e sempre con esito incerto e finalmente diverso. Anche a fine campionato. Qualche Safety Car in più nelle fasi di “stanca” sarebbe gradita, specialmente se fosse una regola consolidata e prevedibile per lo spettatore. E per cortesia…Virtual? No grazie!

Di Carlo Monti

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