Anche in occasione del Gran Premio di Ungheria le telecamere della FOM hanno beccato il team principal Mercedes ripetere il suo gesto ormai distintivo, accompagnato da un eloquente sguardo di sfida nei confronti di Niki Lauda.

I tavoli presenti nella Hospitality e nel box Mercedes devono essere davvero resistenti se sono sopravvissuti, ancora una volta, alla rabbia di Toto Wolff. Ha fatto discutere parecchio la decisione del muretto Mercedes di far passare Lewis Hamilton davanti al compagno di squadra Valtteri Bottas dopo che il britannico aveva velatamente richiesto l’ordine di scuderia.

Valtteri Bottas si sposta per far passare Lewis Hamilton in modo plateale, cedendogli la terza posizione. Credits: F1 Official Twitter Account

Ma andiamo con ordine: la gara di Lewis Hamilton parte a rallenty, la sua W08 impiega più di qualche giro per trovare finalmente il ritmo giusto. In più, le sue comunicazioni radio non funzionano, per cui Lewis può ascoltare il team, ma il team non potrà ascoltare lui se non in alcuni momenti, col ritorno del segnale radio. Il mal funzionamento è stato dovuto ad un cavo della fibra ottica, che funzionava a tratti. Caso ha voluto che, al momento opportuno, Lewis abbia avuto la possibilità di chiedere al team di “esprimere tutto il proprio potenziale”.

Non sappiamo cosa sia successo precisamente all’interno del box in quel momento, se ci siano stati problemi di comunicazione anche tra il pit wall e la postazione di Toto Wolff e Niki Lauda. Ciò che sappiamo precisamente è che in curva 1 del 47° giro Valtteri Bottas ha rallentato vistosamente, facendosi da parte in modo plateale per far passare il compagno, con la promessa di riprendere la posizione se Hamilton non fosse riuscito a prendere le Ferrari. E così è stato.

“Questi erano i patti e sono stati rispettati.” Contento, Toto Wolff, per la restituzione della posizione proprio sul traguardo, con il 3 volte campione del mondo che ha rallentato di 7″ nell’ultimo giro per farsi raggiungere da Bottas. Si, Toto esclama un “Yes!” al traguardo, con tanto di pugno sul tavolo proprio in faccia a Niki Lauda, nemmeno fosse un bambino di 5 anni che fa la pernacchia ad un altro dopo avergli rubato la palla, quel Niki Lauda impietrito, che guarda Wolff manifestando tutto il disappunto del mondo per il siparietto sul traguardo.

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Non si riesce a capire il perché del gesto di Toto: evidentemente Niki non voleva che la posizione venisse restituita a Bottas all’ultimo giro, ma i patti sono patti e sono stati rispettati. Ma il disappunto di Lauda nasce prima, quando lascia la sua postazione accanto a Wolff, durante la gara, per guardare la caccia di Hamilton dagli schermi dell’Hospitality del team di Brackley. Che ci siano state divergenze già prima dell’ordine di scuderia tra i due numeri 1 del team? Può darsi, e ciò spiegherebbe lo scontro finale tra i due, e la sola poltrona che sono costretti ad occupare in due sembra essere minata più in questa stagione, dalla forza della Ferrari, rispetto agli anni scorsi, con lo scontro interno tra Hamilton e Nico Rosberg.

“Sono un uomo di parola,” ha detto Lewis, “abbiamo fatto lavoro di squadra oggi. Dire grazie a Bottas? Perché dovrei, gli ho ridato la posizione! Spero che quei 3 punti non mi compromettano il mondale.” E oltre al podio, Hamilton sembra aver regalato a Bottas anche il rinnovo automatico del contratto, un rinnovo che si è guadagnato non solo con i punti conquistati in questa prima parte di stagione, ma anche con il “lavoro di squadra” nei confronti del pilota inglese.

“Abbiamo fatto la cosa giusta, sono questi i valori con cui abbiamo vinto tre mondiali” ha dichiarato Wolff. Sarà, ma se proprio dobbiamo dirla tutta, la Mercedes in Ungheria non è stata battuta solo in pista, ma è stata sconfitta anche sul piano del gioco di squadra, proprio quello della rossa.

 

di Marika Laselva
Twitter: @MarikaLaselva

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