Anche questa settimana andiamo a vedere con quali soluzioni tecniche i team affronteranno il Gp del Giappone, sull’esigente tracciato di Suzuka. Poche novità e molti adattamenti alla pista: questo perché i team non hanno avuto tempo di introdurre novità corpose (nessuna pausa fra lo scorso Gp di Singapore e questo)…

MERCEDES

Nessuna novità per i tedeschi, ma emerge una foto della sospensione posteriore che rivela anche i collettori di scarico (coibentati come sulla Ferrari) ed il radiatore della fiancata destra: importante notare che, come vedremo parlando della Ferrari, qui il radiatore è meno inclinato che sulla SF15-T. Ciò comporta una maggiore resistenza aerodinamica, che però viene controbilanciata da una maggior capacità refrigerante… problemi di surriscaldamento sulla nuova Power Unit?

Foto AMuS

 

Nella foto seguente, invece, abbiamo dei dettagli delle ali scelte per le prime prove libere (e che molto probabilmente verranno confermate per qualifiche e gara): ala anteriore introdotta in Cina ed ala posteriore simile a quella di Singapore, ma con un taglio a “V” abbastanza pronunciato (prima comparsa: Belgio 2014).

Segue un confronto fra alettone posteriore ad alto carico usato a Singapore contro quello di medio/ basso carico usato in Giappone,  oltre alla v meno accentuata possiamo notare l’utilizzo di un monkey seat da medio carico piu’ semplice della versione
” scatolata ” vista a Singapore

 

 

 


FERRARI

Le Rosse che vedremo a Suzuka sono per la verità parecchio simili a quelle delle precedenti uscite (escluse le piste da basso carico come Spa e Monza): infatti abbiamo pance svasate, deflettori a ponte a due elementi anziché singoli, ala anteriore della specifica di Silver stone, due alette sull’airbox ed un nuovo taglio verticale sui deviatori di flusso posti dopo i turning vanes: qui una foto esplicativa.

Detto della configurazione aerodinamica, sono spuntate altre due foto che mostrano i radiatori della SF15-T, sia dal lato destro che da quello sinistro: nella comparativa si può vedere come essi siano più “sdraiati” rispetto al pacco refrigerante che monta la Mercedes: ci aspettiamo dunque una miglior aerodinamica interna e, dettaglio non da poco, la possibilità di montare un cofano più stretto, sempre a vantaggio della diminuzione del drag complessivo.

Photo AMuS

Photo Movistar TV

 

 

Confermato infine il nuovo fondo, dotato di ben 9 slot che rienergizzano il flusso d’aria che investe le ruote posteriori, “pulendolo” al contempo.

WILLIAMS

La scuderia di Grove usa un’ala anteriore molto semplice, e che ha subito variazioni minime dall’inizio dell’anno; a Suzuka presenti due versioni con le uniche differenze nella zona delle derive verticali.

Foto: @albertfabrega

Al posteriore invece, i tecnici sono stati molto attivi portando su ogni tracciato un buon equilibrio aerodinamico tramite varie versioni di ala posteriore e monkey seat. Qui, ad esempio, abbiamo un monkey seat semplice a singolo elemento (introdotto in Canada) ed un’ala posteriore con l’ormai consueto taglio a “V” nella zona centrale.

Foto: AMuS

Photo AMuS

 


RED BULL

Per ora la RB11 non  presenta novità sostanziali, ma adattamenti alla pista quali l’ala posteriore, con un taglio centrale ormai di tendenza fra tutti i team, ed i mozzi anteriori (per ora non soffianti). Vedremo se la monoposto nata a Milton Keynes, qui dotata anche di cofano stretto per le basse temperature, potrà ben figurare su un tracciato che storicamente richiede (specialmente nel primo settore) delle buone doti telaistiche.

Foto: AMuS

Date le basse temperature incontrate finora, oltre al cofano stretto si è deciso di parzializzare le aperture dei freni anteriori in maniera differente da quanto fatto dalla Mercedes, come testimonia quest’immagine.

Foto: RAI SPORT TV Edit: @alessiolabbe

Photo: AMuS

Photo AMus

 

I turning vanes della RB11 a tre elementi Foto: AMuS

TORO ROSSO

La scuderia faentina conferma decisamente la nuova specifica di ala anteriore introdotta nell’ultimo appuntamento a Singapore: essa è caratterizzata da un upper flap molto più grande della versione precedente, in una condizione che crea un maggior carico aerodinamico e che certamente contribuirà a dare direzionalità alla monoposto nelle veloci curve giapponesi.

Foto: Octane Photographics

 

edit by @graftechweb Salvatore Asero Ph Fabrega

Sempre all’anteriore, segnaliamo la riproposizione dei deviatori di flusso introdotti in quel di Marina Bay, adesso a doppio elemento e capaci di generare più downforce.

LOTUS

Unica novità della Lotus per la pista di Suzuka è l’ala anteriore (foto in alto)… molto simile a quella Mercedes, che a partire da Shanghai sta facendo scuola.

Foto: AMuS

 MCLAREN

Nessuna grossa novità anche per la MP4-30, che conferma l’ala anteriore di Singapore con una lunga pinna sulla paratia verticale esterna e una interna. Al posteriore ala da alto carico, con 5 slot nella paratia e tanti generatori di vortici, che la McLaren usa dal Gp di Germania dello scorso anno. Sempre nella prima foto, infine, interessante notare quanto sia collocato in basso il plenum d’aspirazione (per capirci, l’elemento che ha causato il ritiro di Lewis Hamilton nell’ultimo Gp).

Photo AMuS

In giallo la piccola pinna interna nella foto sotto quella esterna posta sulla paratia.

Scritto da Alessio Labbe
piccole integrazioni di Salvatore Asero

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