Dopo la lettura e la spiegazione dei principali cambiamenti al regolamento previsti per la stagione 2019, l’intenzione è di svolgere una breve analisi finale. Quanto segue, oltre a voler spiegare come tutte le modifiche agiranno assieme sulle vetture, nasce dalla volontà di esporre un dubbio radicatosi durante lo studio delle stesse.

In fondo, già nel recente passato, anche alcuni tecnici direttamente operanti all’interno delle scuderie hanno messo in discussione l’efficacia delle nuove norme aerodinamiche presentate dalla FIA.

Per qualcuno di loro (tra i quali Helmut Marko e Toto Wolff), queste regole non aiuterebbero ad aumentare la spettacolarità della categoria penalizzando ulteriormente il circus della formula 1.

Se si leggessero gli articoli precedentemente scritti su tale argomento, raggiungibili attraverso i seguenti LINK, in effetti, la costante che caratterizza ciascuno dei capitoli precedenti è l’incremento dell’effetto deportante sulle vetture.

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Infatti, ulteriore nozione che entra in gioco ora e che competerà assieme alle altre per le prestazioni delle macchine 2019, il fondo piatto e il diffusore non subiranno cambiamenti e potranno essere ancora estesi come quelli visti nel 2018.

Ciò comporta i seguenti risultati:

  • Gli alettoni posteriori crescono in dimensioni e, innalzati, sono posti più lontani rispetto ai disturbi presenti al retro-treno.
  • Gli alettoni frontali crescono in altezza e larghezza.
  • Il fondo piatto mantiene inalterate le proprie dimensioni.
  • Il diffusore mantiene inalterate le proprie dimensioni.

Un solo effetto negativo per le prestazioni delle auto: eliminando i deviatori sulle appendici aerodinamiche anteriori, la resistenza crescerà ulteriormente.

Alla luce di ciò, sono due i fattori che porterebbero a dubitare di quanto studiato dall’ente organizzatore e sono tra essi collegati.

Primo fatto:

  • Le auto sfrutterebbero maggiormente gli effetti aerodinamici in termini di deportanza, vista la crescita in estensione ed incidenze ammesse delle appendici aerodinamiche principali, eccezion fatta per fondo piatto e diffusore, che comunque non si riducono.

Secondo fatto:

  • Le auto genererebbero maggiore scia turbolenta, causa un flusso d’aria incapace di aggirare adeguatamente le ruote anteriori.

Si cerchi il risultato unendo i due effetti:

  • Le auto inseguite, che, nonostante la maggiore resistenza, possono contare sul maggiore apporto di energia da un serbatoio più grande, generano una scia turbolenta probabilmente più intensa verso le auto che inseguono.
  • Le auto che inseguono, che dal loro canto dovrebbero poter contare maggiormente sulle proprie superfici deportanti incrementate, incontrano una scia probabilmente più dannosa rispetto a quel che avrebbero incontrato nel 2018.

La conseguenza potrebbe essere la seguente:

Auto che fanno maggiore affidamento sulla deportanza per le proprie prestazioni, vengono investite da una scia probabilmente non così facile da controllare. Diventa per loro difficile inseguire le vetture che le precedono.

Auto inseguite che faticano maggiormente ad attraversare l’atmosfera, causa una maggiore resistenza sugli pneumatici anteriori, possono contare su maggiori potenze dal motore e su un flusso pulito, adeguato allo sfruttamento delle superfici aerodinamiche accresciute.

Sono sufficienti le poche righe appena presentate per rendere chiaro il rischio per il campionato 2019. Una vettura inseguita, forte di un carico verso il suolo rinnovato e probabilmente maggiore, riesce a difendersi combattendo la resistenza aerodinamica con più benzina a disposizione. L’inseguitore, invece, perderebbe spinta verso il terreno a causa dell’auto che lo precede, con alettoni più estesi e con una scia più turbolenta.

Sarà davvero possibile vedere molti più sorpassi, oppure le vetture in testa saranno ancora più capaci di scappare? Potranno gli inseguitori, che per definizione (nella maggior parte dei casi) sono quelli con le auto più deboli, sfruttare il regolamento a loro vantaggio o questo rischierà di voltarglisi contro?

È un gioco di bilanciamento e chi ha studiato le nuove regole molto probabilmente lo sa: potrebbe anche essere che nonostante tutto, la perdita di deportanza sia comunque minore se comparata all’aumento di resistenza sulle auto inseguite.

Ad ogni modo, è necessario chiedersi se, con la moltitudine di alette e superfici deportanti a bordo di una formula 1, la scia possa ridursi con la sola eliminazione di una sola di queste (ammesso che si riduca).

Insomma, senza numeri, queste sono solo ipotesi, ma il regolamento nuovo permette anche questo genere di dubbi. Se questi, infine, sono supportati da figure interne al circus, che i calcoli li vedono tutti i giorni, da semplici ipotesi potrebbero divenire rischi di cui tenere conto.

Staremo a vedere. Lo spettacolo inizierà a breve.

A presto dall’ing. Alberto Aimar.

 

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