Le due vetture della Red Bull si classificano 4° (Ricciardo) e 6° (Verstappen) con il pilota Australiano che ha attaccato per molti giri Raikkonen alla ricerca di un podio che non è arrivato; tuttavia c’è da analizzare attentamente il comportamento delle due vetture che, ricordiamolo, venivano date per favorite rispetto alla Ferrari ed a soli 2 decimi dalla Mercedes; tali numeri sono stati partoriti da vari esperti ed opinionisti della F1 dopo i test. In Australia la Red Bull ha evidenziato dei problemi derivanti probabilmente dalle sospensioni e soprattutto dallo stile di guida molto diverso tra i due driver.

VERSTAPPEN-MAGNUSSEN un sorpasso che sarebbe stato impossibile.

Nella fase di partenza Magnussen approfitta di un prudente Verstappen per passarlo alla prima curva, si innesca così una violenta rincorsa dell’Olandese alla Haas. Magnussen era su gomme UltraSoft mentre Verstappen era gommato SuperSoft; in teoria vista la presunta superiorità della Red Bull il sorpasso si sarebbe dovuto consumare nell’arco di pochi passaggi anche grazie al talento dell’Olandese di cui si parla tanto; le cose sono andate in ben altro modo, nel frattempo diamo uno sguardo al grafico dei tempi

Anche quando si è dietro è possibile segnare giri più veloci di chi sta davanti, e questo accade anche se la distanza è esigua, si forma una specie di elastico per il quale ci si avvicina e poi, non potendo sorpassare, ci si allontana; eppure Verstappen non è mai stato veramente più veloce di Magnussen e dobbiamo considerare che aveva anche, dopo il 2° giro, a disposizione l’ala mobile. L’Olandese mette a segno dei tempi rilevanti solo al passaggio n.3 con ben 3 decimi di scarto, nel resto dello stint, prima del suo testa-coda, il suo rivale sembra essere più veloce riuscendo a tenerlo lontano. Da notare il comportamento dinamico della Red Bull che messa sotto torchio a serbatoio pieno ha evidenziato dei grossi problemi in curva tanto che scodava in ogni frangente. Di fatto se la Haas non avesse avuto dei problemi al cambio gomme sarebbe stato molto difficile per Verstappen riuscire ad arrivare nella 6° posizione. La sensazione è che lo stile di guida e la scelta delle gomme siano state deleterie per le prestazioni della vettura ma il tutto nasce probabilmente dalla consapevolezza che partendo con le UltraSoft il degrado sarebbe stato altissimo.

RICCIARDO-RAIKKONEN

Il pilota Australiano ha condotto invece la gara con accortezza cercando di limitare i danni nel primo stint ben cosciente che le sue gomme non sarebbero durate a lungo; questo gli ha consentito, grazie anche alle defaillance delle vetture Haas, di riuscire a lottare per il 3° posto. La sua guida è stata prudente anche se decisa. Nell’ultimo stint ha attaccato, inutilmente, Raikkonen il quale non si è trovato a suo agio con le Soft (come scritto nella precedente race analysis), tuttavia nonostante l’uso del DRS l’Australiano non è riuscito a sopravanzare il Finladese, ecco i tempi

Da notare come sia diventata più efficiente la Red Bull man mano che diventava più leggera è infatti dal passaggio n. 50 che Ricciardo si fa aggressivo con tempi di tutto rispetto; sembra che con le gomme più dure e a vettura scarica la RB si sia comportata egregiamente senza denotare nessun difetto di assetto tanto da segnare nel giro n. 54 un tempo eccezionale che è stato anche il giro veloce della gara, ovvero 1:25.945 contro 1:26.804 di Raikkonen.

Di fatto ciò che ha reso competitiva la Red Bull è stata la condotta del pilota contro una vettura che sicuramente ha un gran carico aerodinamico ma che soffre tantissimo a serbatoio pieno. Che poi sia la seconda forza del Campionato, come da più parti è stato affermato, è tutto da dimostrare.

Marco Asfalto.

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