La Scuderia Ferrari esce dalle qualifiche sul circuito di Baku con entrambe le monoposto schierate in seconda fila: Kimi Raikkonen, terzo in 1:41.693, ha preceduto di poco più di un decimo il compagno di squadra Sebastian Vettel. Ecco perché la squadra non può ritenersi soddisfatta…

Dopo le numerose prove comparative condotte nella giornata di ieri, la squadra del Cavallino si presenta al turno di qualificazione con numerosi dubbi: nel corso delle terza sessione di prove libere, un’improvvisa perdita di liquidi nella SF70-H di Vettel ha costretto i meccanici a correre ai ripari, dopo che la rottura aveva fermato il tedesco a poco più di mezz’ora dal termine. Una volta accurato il danno, i tecnici hanno preferito non rischiare installando così la power unit numero 1, ovvero l’unità che ha spinto la monoposto #5 dal Gran Premio d’Australia con all’attivo ben 3.400 km.

Per quest’oggi era infatti attesa l’introduzione della terza specifica di propulsore, evoluzione del precedente: ci si aspettava pertanto che la sostituzione avvenisse in favore di questa, anziché procedere con un dietrofront. Tuttavia è possibile che la strada conservativa intrapresa sia stata dettata dalle parole della FIA, che si è pronunciata proprio all’apertura del weekend di Baku sull’utilizzo del tanto discusso olio come veicolo di additivi diretti alla camera di combustione, su suggerimento dei tecnici Mercedes additati per primi come gli ideatori del sistema che rimane soltanto una delle tante voci nel paddock.

In ogni caso, tale scelta ha condizionato le prestazioni del tedesco in qualifica che ha dovuto pagare un deficit legato all’unità propulsiva in grado di azzerare per questa occasione i passi avanti fin’ora fatti. La strategia adottata dai piloti in qualifica si è basata sull’utilizzo dello stesso numero di set di pneumatici: due treni di gomme nuove a mescola Super Soft per superare tutti i turni di qualifica, tranne per il primo dove entrambi hanno utilizzato un set di pneumatici già montato in precedenza.

Photo published for Azerbaijan Grand Prix - Ferrari on the second row

Ma il distacco dalla Mercedes in questa pista è risultato fin troppo marcato: il finlandese, primo delle Ferrari, ha pagato ben 1.1 secondi dal pole man Hamilton mentre il compagno di squadra Vettel ha rimediato un gap di 1,2 secondi. Trascurando il tempo fatto segnare dal tedesco, per ovvie ragioni citate in precedenza, la performance di Kimi lascia presagire quanto il propulsore Mercedes abbia potuto fare la differenza nel giro secco, contando che la farfalla dell’acceleratore nel lungo rettilineo rimane aperta per ben 22 secondi. A Montréal poi il leader dei lubrificanti malesi, Petronas, aveva portato una nuova soluzione di benzina proprio a ridosso dell’appuntamento su questi tracciati, caratterizzati da un notevole impegno dell’unità di propulsione.

Se paragoniamo i rispettivi miglioramenti dal secondo al terzo turno di qualificazione, dove generalmente la power unit viene espressa al meglio, la tesi risulta in parte confermata: per i due alfieri di Stoccarda, ben 682 i millesimi di miglioramento ottenuti da Lewis Hamilton contro i 475 del compagno di squadra, Valtteri Bottas. Il finlandese della Ferrari è riuscito ad abbassare il proprio tempo nel finale di 397 millesimi, lamentandosi però della difficoltà nel sfruttare la finestra ottimale per gli pneumatici all’anteriore.

Il Venerdi’ la Ferrari ha girato con l’ala tradizionale ( foto in bianco) e con uno spoiler, poi è tornata ad un ala da medio carico a cucchiaio usata in Canada.

D’altro canto rimane pure l’ipotesi che il gap non sia del tutto confutabile alla componente motoristica, bensì a quella d’assetto: già dal venerdì la Scuderia aveva optato per una configurazione in grado di generare maggior carico aerodinamico degli avversari, in particolare di Mercedes. Ciò può aver influito sulla prestazione assoluta in ottica della gara, secondo una strategia già messa in campo dagli uomini del Cavallino in passato e rivelatasi superiore. Dopo gli eventi, la Scuderia Ferrari grazie anche all’abilità dei propri piloti ha saputo comunque contenere le sbavature che la pista di Baku ha evidenziato nella SF70-H, anche se sul fronte della lotta al Mondiale la partita rimane ancora aperta.

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