Giusto una settimana dopo il Gran Premio della Malesia e il dramma vissuto da Lewis Hamilton si torna subito in pista a migliaia di km di distanza per il diciassettesimo appuntamento della stagione. Lo scenario è quello ormai classico -nonchè storico- del circuito di Suzuka. La pista giapponese, unica del campionato a presentare un layout a forma di ‘8’ è presente in calendario dal 1987, sostituita da due brevi sortite al Fuji solo tra il 2007 e il 2008. Il tracciato, mix unico di curve veloci e lente, rettilinei, cambi di direzione e alto carico; piace ai piloti, piace moltissimo a Sebastian Vettel: “la pista migliore del mondo secondo me”.  Di quelli sulla griglia solo i campioni del mondo vi hanno vinto, e non sarà un caso. Le caratteristiche del circuito richiedono gomme in grado di resistere alle sollecitazioni, le stesse portate a Sepang –le più dure della gamma Pirelli- che però subiranno un degrado completamente diverso dovuto ai carichi laterali decisamente maggiori. Strategie a una sola sosta sono perciò da escludere.

La rottura del propulsore di Hamilton, che si è scoperto essere causata dal cedimento di una valvola di banco, peraltro occorsa su un propulsore piuttosto nuovo con appena 600 km alle spalle, ha aperto scenari nuovi e inattesi per questa gara ed il campionato. Rosberg arriva quindi qui con 23 punti di vantaggio e inizia forse a pensare davvero al mondiale a 5 gare dalla fine. Lo stesso Hamilton ha confermato che potrebbe precauzionalmente saltare qualche sessione di prove libere da qui alla fine dell’anno per preservare i motori. L’affidabilità della Mercedes l’ha tradito e ora teme davvero di subire un altro colpo che affosserebbe definitivamente le sue ambizioni di titolo.

La Ferrari invece si è presentata questa mattina con delle novità aerodinamiche non del tutto inattese. Viene riproposta l’ala anteriore di Sepang, e appaiono nuove paratie sul deflettore sotto il muso. Tutto per un assalto alla Red Bull, da doppietta a Sepang e data per velocissima anche qui. La cosa preoccupa dalle parti di Maranello, dove la tensione ormai non accenna ascendere. Il Vettel del dopo Malesia è diventato per alcuni capro espiatorio di tutta la situazione negativa dell’annata intera. Viene messo sotto accusa il suo temperamento divenuto ‘aggressivo’, la sua pazienza giudicata ‘esaurita’, la pressione cui è sottoposto forse ‘eccessiva’. In conferenza stampa non sono mancate le domande per il campione tedesco sul suo errore di Sepang. “Ho parlato con Rosberg per scusarmi” ha detto,  caricato dalla valanga di tifosi giapponesi numerosissimi fin dal giovedi. Stamattina invece la marea festosa dei bambini della città in pit lane ad esultare per i loro beniamini. Vettel, ancora una volta convinto di poter lottare per una vittoria in questa stagione predica fiducia e “non si sente in crisi come leader di questa squadra”.

Lewis Hamilton è teso. In conferenza stampa era, come spesso accade, distratto dal cellulare; punzecchiato dai giornalisti ha confessato di essere su Snapchat.

Il weekend potrebbe portare la pioggia, con il tifone Chaba in transito dalle parti di Okinawa e pronto a scaricare sul circuito la sua coda di pioggia e rovesci.

L’appuntamento con la pista è per domani, con le prime libere alle 3 del mattino in Italia. Stay tuned!

di Stefano De Nicolo’  (@stefanodenicolo)

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