Dopo le polemiche seguite al Gran Premio del Messico, la Formula 1 torna in pista in Brasile, per la penultima tappa del mondiale. La gara di Interlagos rappresenta il secondo match point per Nico Rosberg, che con una vittoria chiuderebbe il discorso mondiale con un gp d’anticipo. Al contrario, dovesse vincere Hamilton, la situazione per il biondo Rosberg si complicherebbe non poco, e giungere ad Abu Dhabi per giocarsi il titolo contro l’agguerrito inglese non lo metterebbe certo in una situazione confortevole.

Sul tracciato l’azione in pista per giocarsi il mondiale e posizioni di rincalzo, nel paddock le discussioni sul mercato piloti sono sempre attuali: Nasr sempre più vicino al sedile libero della Renault, Ocon probabilmente in direzione Force India e Gutierrez sempre meno nei piani futuri della Haas.  Questi potenzialmente i tre sedili liberi su cui il nostro Antonio Giovinazzi potrebbe trovare posto per la prossima stagione. Con lui una intera nazione che spera di rivedere un italiano in Formula 1. Oltre ai piloti si muovono anche i dirigenti: è notizia fresca l’ingaggio da parte di Liberty Media di Ross Brawn come consulente. Già si vociferava di una presunta sostituzione di Ecclestone da parte del tecnico inglese, voci peraltro liquidate come stupidaggini dal vecchio Supremo. Tuttavia qualcosa nel medio o lungo periodo dovrà cambiare, e ancora si attende di capire in che direzione i nuovi proprietari vorranno indirizzare la baracca.

In Brasile la gara sarà prevedibilmente una rincorsa alla Mercedes, con le Red Bull che più o meno inconsapevolmente potrebbero essere ago della bilancia dell’intera lotta iridata. Sul circuito di Interlagos infatti la scuderia austriaca si candida ad essere assai competitiva grazie alle sue caratteristiche di trazione ed efficienza aerodinamica sulle curve lunghe e i tornanti della pista. Dalle temperature del weekend dipenderà invece il rendimento della Ferrari. Ormai è noto, e lo ha confermato anche lo stesso Maurizio Arrivabene, quanto questa vettura ami le alte temperature e quanto invece patisca il freddo. Lo si è visto chiaramente in Messico, quando dal sabato alla domenica il rendimento della macchina ha chiaramente cambiato faccia e l’interpretazione delle gomme è stata decisamente migliore in gara che non in qualifica. Il podio di Vettel ha scaldato gli animi e riacceso le speranze per un finale di stagione diverso e finalmente vincente. Non succederà, ma in zona Cesarini la Ferrari può comunque far vedere di avere riconquistato (almeno in pista) il secondo posto e stare davanti alle Red Bull. Può mostrare i muscoli in qualifica e puntare a partire più davanti possibile.   Il Brasile peraltro, si sa, è gara pazza. La pioggia è una costante a queste latitudini e insieme all’atmosfera da ultimo giorno di scuola (in verità ormai penultimo da qualche stagione) ha sempre contribuito a rendere le gare imprevedibili e divertenti. Tante su questa pista le pagine memorabili di F1 che sono state scritte; tanti i campionati del mondo assegnati. Alonso, Raikkonen, Hamilton, Button e Vettel, per citarne alcuni. Come non ricordare proprio qui le carambole pazze dello stesso Seb nel 2012, quando si girò in mezzo al gruppo senza subire alcun danno, o il sorpasso di Hamilton su Glock e la delusione Ferrari…

Per il 20° appuntamento stagionale Pirelli ha scelto le mescole più dure del lotto: Hard, Medium e Soft. Lo scorso anno vinse Rosberg con una strategia su tre soste. 71 giri sono molti, le strategie disponibili varie. Appuntamento per i primi verdetti già da venerdì con le prime prove libere. Stay tuned!

di Stefano De Nicolo’  (@stefanodenicolo)

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