Tecnica del GP degli USA 2017 di F1. Disamina delle  modifiche al diffusore posteriore introdotte dal team Ferrari.

Durante le verifiche tecniche del GP degli USA 2017 è emerso che il team Ferrari abbia seguitato ad introdurre novità aerodinamiche sulla propria monoposto, alcune delle quali relative alla parte centrale/posteriore della vettura.

Dall’analisi delle poche immagini disponibili, sembra che il team di Maranello abbia adottato un layout della zona centrale (“di espansione”) del profilo estrattore che riprende quello osservato durante i test post GP dell’Ungheria nello scorso mese di Agosto, di cui molti avevano immaginato l’utilizzo sui circuiti veloci di Spa e Monza, previsione poi disattesa. Nelle  foto seguenti, la n. 1 illustra il profilo estrattore utilizzato nei test ungheresi del 2017, la n. 2 restituisce una immagine parziale della nuova soluzione.

Nel video sotto si puo’ osserve il fondo provato nei test in Ungheria rispetto a quello standard

Foto nuovo diffusore in USA

L'immagine può contenere: sMS

Rispetto alla configurazione utilizzata sino allo scorso Gran Premio, si evidenzia come nella zona di espansione la “rampa” del profilo estrattore salga in maniera più ripida verso l’alto (per un maggiore effetto “upwash”), avendo liberato anche una maggiore sezione di passaggio per la vena fluida in uscita ed avendo ridotto il volume dedicato ai soffiaggi interni nella zona inferiore della struttura di crash posteriore, al fine di garantire una più efficace estrazione dell’aria dal fondo della vettura.

Per esaltare tale effetto di estrazione, si osserva che il “gurney flap” che sormonta il bordo d’uscita dello “scivolo” ha assunto, in prossimità della struttura di assorbimento centrale e simmetricamente ad essa, una conformazione a “cuspide” triangolare (ve n’è una per lato), che è leggermente più alta della precedente sul

piano “Z” (cioè con un offset maggiore rispetto al trailing edge dello scivolo) ed è sormontata da un ulteriore piccolo flap per lato, ancorato alla detta struttura di crash, che non è realizzato in carbonio.  Tali “winglets” forzano l’aria ad alta pressione che percorre il dorso dello scivolo estrattore aumentandone localmente l’upwash (generando un drag leggermente superiore rispetto alla vecchia configurazione) in modo da generare dei vortici controrotanti a valle del dispositivo che definiscono una zona di bassa pressione (in modo leggermente più efficiente dei tradizionali “gurney”) che dovrebbe contribuire ad aumentare l’effetto di estrazione dell’aria da parte dello scivolo inferiore. Vigendo dei regolamenti che stabilscono in maniera molto restrittiva forme e dimensioni delle superfici utilizzabili per creare deportanza, i team non possono aumentare l’estensione dei diffusori ma ricorrono a questi “escamotage” che cercano di “lavorare” in modo più aggressivo le correnti di flusso per ottenere gli stessi effetti. Le modifiche illustrate dovrebbero creare un effetto simile (ma non proporzionale) a quello che si otterrebbe con una più ampia zona di uscita del diffusore che i vincoli regolamentari non consentono, con un modesto incremento locale del drag.

 

Ovviamente ciò richiede un design ottimizzato di tutto il profilo estrattore che non è peraltro quasi mai interamente osservabile e che viene lungamente testato dai progettisti e validato prima di essere utilizzato nelle competizioni.

 

Andrea SOLIMINI

 

 

 

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