Diciamoci la verità uno come Verstappen se non ci fosse bisognerebbe inventarlo; riesce a mischiare le carte in tavola anche nei gran premi più noiosi e lo fa miscelando abilmente talento da pilota e prepotenze da bullo; un mix quasi esplosivo nella F1 moderna, non è un caso che gli vengano riservati quasi più camera-car di Hamilton o di Vettel; con l’Olandese il divertimento, la polemica e l’attenzione sono assicurati, quei famosi 15 minuti di popolarità riesce sempre ad ottenerli ad ogni gara anche se arriva ultimo e si ritira. A Monza ha mostrato un atteggiamento che dire intimidatorio è anche poco; certo sa di avere le spalle coperte da uno dei più potenti team della F1 ed anche dei dirigenti FIA e di Liberty Media che vedono di buon occhio chi riesce a svegliare il pubblico dormiente; ma nel GP d’Italia ha rasentato il ridicolo il ‘giovinotto’ cresciuto a motori e sportellate. Non contento di una partenza al fulmicotone con la quale risale di ben 5 posizioni, al giro 3 cerca di sorpassare Massa all’esterno alla prima variante essendo anche meno veloce; il Brasiliano non si comporta come tutti gli altri e gli rifila una bella sportellata, del resto a Verstappen piacciono tanto, e guarda caso stavolta è il pilota RB a forare una gomma e non il suo avversario; dopo una corsa forsennata per cambiare musetto e pneumatico inizia la rabbiosa rimonta dell’Olandese, insomma qualcosa di normale per lui; riesce a togliere dei pezzi dal telaio di Grosjean al giro 35 sempre con un sorpasso nello stesso punto di Massa, manda a quel paese il Francese come aveva fatto anche col Brasiliano, atteggiamento che fa capire quanto sia convinto mentalmente il ragazzo, sono gli altri ad essere sempre in torto; poi non contento delle varie risse e danni che si è auto-procurato ne combina un’altra nei confronti di Magnussen la cui colpa è stata quella di resistere al sorpasso ma certo di non cambiare traiettorie o fare manovre sconsiderate. Chi ha visto la gara forse ricorda i primi giri di Verstappen quando usciva sempre di traiettoria per farsi vedere da Massa anche se era lontano, un chiaro atteggiamento di chi vuole essere minaccioso in pista, ma da questo ad essere più veloce ci passa uno spazio siderale ed infatti la punizione è poi arrivata per una sorta di legge del contrappasso che forse farà crescere il rampollo. Ora essere aggressivi è una dote nello sport, ed essere aggressivi a volte paga a volte no, in pratica si mette la propria gara nelle mani della sorte e questo non indica la presenza di talento; qualcuno dirà che è giovane e deve maturare, per ora rimane la mina vagante della F1, qualcuno che può distruggere la gara di chiunque, chissà magari anche di Hamilton o Vettel e lì entriamo in un campo minato, una cosa è minacciare e intimorire Massa, Grosjean o Magnussen e un’altra è prendersela con i top driver in lizza per il mondiale; i team certi sgarbi non li dimenticano. Chi invece è talentuoso e giudizioso è Ricciardo che guida con astuzia, sorpassa con talento e ragiona come un computer; lui sì che è un gran pilota dal quale l’Olandese dovrebbe imparare, ma è troppo preso dal volerlo battere invece che apprendere qualcosa; rispecchia esattamente  lo spirito di un giovane ed ancor di più di un giovane della nostra epoca incline ad essere impunito ed a voler prevaricare chiunque…

Marco Asfalto

Photo Official twitter @redbullracing

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