Primo giorno in pista della nuova Formula 1 2018 sull’asfalto (freddo) del Montmelò.
Mercedes, Ferrari e Red Bull subito sugli scudi.
Ma Renault mette in mostra subito un buon grado d’affidabilità (così come Toro Rosso-Honda).

Chi avrà svolto meglio di tutti i “compiti per le vacanze”?
La F1 si ritrova in pista per la prima volta nel 2018, e subito tutti i team fremono per verificare sul tracciato la bontà e i riscontri delle soluzioni tecniche escogitate per le nuove monoposto.

Alcuni, vedi Red Bull e Ferrari, hanno finalmente mostrato le novità celate (anzi, “photoshoppate via”) alla presentazione.

La Rossa mostra finalmente il fondo vettura e il diffusore. Il primo mostra una sorta di gradino nella zona davanti alle ruote posteriori, in corrispondenza delle “svergolature” necessarie al controllo del tyre squirt.
Il secondo pare un’evoluzione del diffusore montato nei test di fine stagione ad Abu Dhabi.
La sensazione è che a Maranello stiano cercando di massimizzare il rendimento aerodinamico della SF71-H (quasi tutta la mattina è stata dedicata ai rilevamenti aerodinamici con i “rastrelli”), abbattendo drasticamente la resistenza (le bocche delle pance ridottissime e l’eliminazione delle complicate appendici ai lati del diffusore sembra che vadano proprio in questa direzione).

Un primo effetto positivo sembrano averle ottenute le velocità massime, costantemente al top di giornata.
Ma la missione sarà quella di non perdere l’ottimo livello di carico aerodinamico complessivo (probabilmente il più elevato) mostrato dalla monoposto 2017.

E sempre in tema abbattimento della resistenza aerodinamica, la Ferrari s’è mostrata in pista con un assetto poco rake, a differenza di quanto mostrato nelle foto della presentazione.
Semplici esperimenti o cambio di filosofia? Probabilmente la prima è l’ipotesi corretta.

Red Bull ha mostrato, oltre al rake più esasperato del lotto, tutto il suo “arsenale alare” (e probabilmente arriverà dell’altro, soprattutto in zona Halo, testato oggi con la vernice flo-viz) frutto del “rinnovato genio” di Adrian Newey.
Zona dove la “figlioccia” Toro Rosso ha mostrato oggi delle novità interessanti, con un profilo alare nella parte inferiore del dispositivo di sicurezza.

Ottimo è sembrato lo stint effettuato in mattinata da Ricciardo con le gomme Pirelli Medium White, che dopo una trentina di giri lo ha issato in cima alla lista dei tempi, segno che il comportamento in pista pare sincero (e chi era “on track” ha potuto testimoniare ciò).

Gomme che quest’anno, lo ricordiamo, Pirelli ha deciso d’ammorbidire d’uno step su tutta la gamma (quindi l’attuale Medium dovrebbe corrispondere alla Soft 2017), oltre a rinnovarne le costruzioni (nuovi carcasse e materiali).

E qui, secondo chi scrive, si giocherà buona fetta della “corsa al primato” in questo 2018: infatti, i nuovi sistemi sospensivi evoluti concessi dalla FIA dovranno sposarsi al meglio con queste nuove gomme.
Chi ci riuscirà perfettamente potrà godere d’un vantaggio che, pensando ad alcune gare 2017, potrebbe andare perfino a colmare, su certe tipologie di tracciati, il gap motoristico dato dalle p.u. più potenti.
E, per adesso, Red Bull sembra aver mostrato “un buon approccio” in materia.

Un pochino peggio in questo ambito (ma, ricordiamolo, sono solo impressioni da primi giri in pista, oltretutto in condizioni di temperatura non ottimali) sembra trovarsi Mercedes, apparsa meno precisa in ingresso e uscita curva.
Ma la W09 dei campioni del mondo in carica potrà contare su una Power Unit che, secondo le voci, nonostante l’aumento della durata utile imposta dalla FIA (di almeno 7 weekend), pare abbia guadagnato ulteriori cv rispetto al 2017.

Ambito pu che per ora arride a Renault e Honda, almeno in merito alla buona affidabilità mostrata oggi. Per quanto riguarda la performance, i vertici di entrambi i motoristi hanno dichiarato che il loro attuale target è quello di trovare la giusta affidabilità prima di spingersi in là con la prestazione, scatenando anche, nella “galassia Renault”, il malcontento del team principal Red Bull Horner, che teme la “fuga in avanti” di Mercedes.

Inizio invece “thrilling” per la nuova McLaren Renault. In mattinata, causa rottura d’un dado ruota, Alonso è finito nella ghiaia per la perdita della posteriore destra, perdendo così la prima metà di giornata.
Avrà comunque modo di rifarsi, e nel pomeriggio la MCL 33 ha mostrato un comportamento telaistico “sincero”.

Domani si torna in pista per la seconda giornata, ma temperature ancora più basse di quelle odierne (l’asfalto mai oltre i 15°, con “cadute” anche sotto i 10°) e la pioggia attesa copiosa nei prossimi giorni potrebbero complicare, e non poco, i piani delle squadre.

di Giuseppe Saba (Twitter: @saba_giuseppe)

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