Tra i provvedimenti decisi dal FIA Strategy Group c’è anche quello relativo a “più severi controlli” sull’impiego del lubrificante come “combustibile extra” nelle Power Unit: un “giro di vite” alle mappature da qualifica?

Nella riunione di due giorni fa, a Parigi, del “rinnovato” Strategy Group” (con la prima presenza “da proprietari” di Liberty Media), tra le varie tematiche trattate c’è stata pure quella relativa ai controlli sul consumo d’olio lubrificante come combustibile per la parte termica delle Power Unit.
Da quando la Red Bull (e congiuntamente il fornitore di PU Renault) proposero alla Federazione un’interrogazione rispetto ad un uso “poco ortodosso” del lubrificante, la “lente d’ingrandimento “ sull’argomento si è allargata a dismisura.


Il pensiero comune è che questo “stratagemma” sia alla base delle cosiddette “mappature da qualifica” utilizzate soprattutto da Mercedes nei suoi “hot lap” (ma Ferrari sembra “aver appreso il trucco” ed implementato questa tecnologia anche nelle sue PU, quantomeno in quelle “ufficiali”),

e basato, in maniera più o meno lecita, sul “blow-by” dei vapori d’olio in camera di combustione, fornendo un potere energetico aggiuntivo rispetto a quello del solo carburante (che, ricordiamo, è limitato per quantità anche dal “flussometro”, con una portata massima di 105Kg/h).
Ciò che s’è capito è che per la FIA è difficilissimo fare controlli attualmente in questo specifico ambito, considerando anche il “buco normativo” che, presumibilmente, verrà colmato con le prossime emanazioni in chiave 2018.
Tra le future nuove norme, oltre a quelle relative al controllo delle quantità di lubrificante imbarcate (sia all’inizio che alla fine delle sessioni), una, in particolare, fa “pensare”: verrà infatti imposto il divieto di utilizzare più di una “specifica” d’olio motore ad evento.
Questo farebbe capire che alcuni Costruttori (in particolare Mercedes, “pioniere” nel settore grazie all’apporto tecnologico di Petronas, a cui soltanto ultimamente Ferrari e Shell sembrano essersi uniformate), durante le sessioni di qualifiche e gara, possano utilizzare differenti oli, andando a privilegiare nell’una il “potere calorico” o “additivante” e nell’altra la “mera” lubrificazione e dissipazione del calore.
Il vantaggio ottenibile è certamente notevole e, in “cooperazione” con la parte ibrida (soprattutto strategie più aggressive dell’MGU-H), potrebbe facilmente giustificare il vantaggio medio di 7-8 decimi ottenuto da Mercedes soprattutto tra Q2 e Q3.
Di sicuro tanto ancora si parlerà della faccenda, almeno fino a “nuova direttiva” FIA (o a nuova “lettera di chiarificazione” da parte dei team).

 

di Giuseppe Saba (Twitter: @saba_giuseppe)

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