C’era una vaga speranza che la Ferrari potesse reggere il confronto con I rivali della Mercedes sulla pista più veloce del mondiale, una speranza arrivata al venerdì ma che non aveva una struttura propria visto che le frecce d’argento si nascondono spesso la giornata delle prime prove libere; in realtà a Maranello erano pronti a dover soffrire su di un circuito nel quale la farfalla del gas rimane aperta per oltre il 70% della percorrenza. Quasi ovvio che la Mercedes fosse strafavorita come tutte le squadre motorizzate con le loro power unit. Ricordiamo, se ce ne fosse ancora bisogno, che i Tedeschi hanno proposto questo tipo di propulsori e che li stavano sviluppando già due anni prima del 2014, quindi difficile per tutti gli altri raggiungere e colmare un GAP che sembrava siderale e che ancor oggi, nonostante i grandi sforzi della Ferrari, rimane molto importante; unico Team ad essere veramente competitivo nei confronti di Hamilton e Bottas era la Red Bull, dico ‘era’ perché se non ci fossero state le penalizzazioni avrebbero potuto essere molto più vicine alla Mercedes e surclassare la Ferrari, il motivo è stato tecnico, la scelta di un alettone posteriore praticamente orizzontale ed una vettura iper-scarica ha dato modo ai due driver RB di essere molto competitivi tanto che Ricciardo ha risalito la china fino al 4° posto, sorvoliamo sulle prestazioni di Verstappen che anche a Monza ne ha combinate delle sue; sembra stressato il ragazzo e la cosa è anomala, come possibile che un giovanissimo sia sotto stress? La pressione dei genitori forse, che lo hanno cresciuto per essere un campione di F1 magari mettendo sulle spalle dell’Olandese troppe responsabilità…

La Ferrari non poteva competere in nessun modo, troppo veloce Hamilton, qui un grafico della prima parte della gara che mostra quanto la Rossa fosse lontana come prestazioni

 

Abbiamo preso in considerazione la media delle tornate dalla 4 alla 22 in quanto al 4° passaggio le posizioni si sono un minimo stabilizzate e fino alla 22 perché già dal giro 23 Hamilton ha iniziato a rallentare; la media del Britannico è stata di 1:25.334, Bottas ha realizzato 1:25.407, mentre quella di Vettel di 1:26.048, ben 6-7 decimi che non hanno dato scampo al Tedesco; di seguito il grafico dei tempi tra Bottas ed Hamilton che conferma il fatto che a bordo della Mercedes AMG F1 oggi, forse, poteva vincere qualsiasi pilota di F1 e questo senza nulla togliere al talento del Finlandese, i tempi sono però eloquenti

I due driver della casa Tedesca si sono marcati con una differenza di media inferiore ad  1 decimo. Come detto prima Hamilton ha iniziato a rallentare al giro 23 ed ha cambiato le gomme alla tornata 32, esattamente un giro dopo che Vettel era entrato al box; Bottas ha seguito la strategia del suo compagno entrango al passaggio n. 33, per tutti gomme Soft visto che erano partiti sulle Super Soft; UNA PARENTESI, che senso aveva da parte della Pirelli portare le Medium visto che le SuperSoft sono durate più di 30 giri?

Alla ripartenza dopo la sosta la musica non è cambiata per la Ferrari, anzi il GAP sul giro è addirittura aumentato, abbiamo analizzato solo i passaggi (5 laps) dopo il cambio gomme in quanto Vettel ha fatto un lungo che gli è costato circa 3 secondi e da quel momento in poi sembrava lamentare dei problemi alle sospensioni, ma forse dovuti proprio agli pneumatici, ecco il grafico dei giri dal 35 al 39

La media è stata di 1:24.208 per Hamilton; 1:24.378 per Bottas e 1:25.031 per Vettel che quindi pagava 8 decimi nei confronti del Britannico e circa 6 nei confronti del Finlandese; un GP a senso unico insomma e senza nessun margine per attaccare, anzi, la dea bendata ha premiato la Ferrari perché con la RB senza penalizzazioni sarebbe stata una storia molto diversa; tuttavia il regolamento è chiaro e nel talento di un team deve esserci anche la capacità di gestire e ben costruire le power unit.

Pista da motori Mercedes, infine diamo un’occhiata ai dati della FIA relativi ai migliori tempi per settori, da notare come nel settore 1 siano i motorizzati Tedeschi a farla da padrone, con eccezione di Red Bull che, come detto prima, era molto scarica

In verde le power unit Mercedes e il distacco tra Hamilton e Vettel che nel settore 1 è stato di 7 decimi nella miglior prestazione della gara. Sarà interessante da qui alle prossime gare vedere come si comporterà la Ferrari sugli altri circuiti e soprattutto se sarà in grado di omologare una 4° Power Unit che sia all’altezza di quella Tedesca.

Marco Asfalto

 

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