Verstappen ha vinto il suo 2° gran premio proprio il giorno dopo aver compiuto 20 anni, il ragazzo, che oramai è un uomo visto che alla sua età c’è chi è chiamato al servizio di leva, sta dimostrando del vero talento e su questo non ci sono dubbi di sorta; tuttavia alcuni suoi comportamenti non sono ancora consoni al rango che dovrebbe avere come pilota di formula uno ed astro nascente della stessa. Si parla di comportamenti in pista e soprattutto fuori della vettura; parole spesso inappropriate che lo rendono molto simpatico a molti; la spavalderia, se supportata dai risultati, risulta affascinante perché dovrebbe rispecchiare una grande personalità, che lui possiede di sicuro, ma non è con la presunzione che si diventa grandi; basta ritornare indietro nel tempo e confrontare grandi campioni quando erano alla sua età; spietati in pista ma eleganti fuori di essa.

Tutto si risolve nei primi giri in questa gara, delle tornate che abbiamo messo sotto la lente di ingrandimento per alcune anomalie che ad oggi non si sono mai verificate, oppure se lo hanno fatto, questo è accaduto molto raramente.  LA PARTENZA, Verstappen ci ha abituati a degli start a ‘fionda’ in questo campionato, spesso recuperando molte posizioni; è un mago in questa fase e lo è anche quando ha molti avversari intorno; oggi partiva di fatto 2° (per il ritiro di Raikkonen) dietro ad Hamilton e dal lato più gommato e meno umido della pista; il suo scatto però non è stato al livello di quanto dimostrato nella stagione, solo una volta è incappato in una partenza sbagliata; viene affiancato infatti sia da Ricciardo che da Bottas che si è spostato addirittura sul lato umido della pista.

Nonostante questo riesce a difendere con tenacia la 2° posizione e si porta all’attacco di Hamilton. Il Britannico in un team-radio del 2° giro viene rassicurato che le temperature nell’arco di una tornata saranno quelle ottime, in riferimento alle gomme e ad un presunto depotenziamento della PU che poi è miracolosamente scomparso; tuttavia non si capisce bene il perché di questa conversazione infatti Hamilton stava facendo quello che la Mercedes ha sempre fatto da chiunque fosse guidata in questi 4 anni quando parte dalla pole, staccare tutti ed involarsi, i suoi tempi infatti sono questi; giro 2 timing 1:37.867 ed al giro 3, quindi dopo la conversazione radio, il tempo è di 1:37.387, scende di ben 5 decimi come, lo ripeto, succede da più di 4 anni. Il punto è che il problema alla PU arriva nel momento più consono per Verstappen, ecco il grafico

 

Rallenta di ben 9,919 decimi, in pratica 1 secondo di certo non per usura degli pneumatici, siamo solo all’inizio; questo consente, nel rettilineo e superata appena la 4° tornata, a Verstappen di passarlo utilizzando il DRS; il distacco tra i due era comunque molto esiguo nei primi 3 giri e l’Olandese era comunque in zona DRS; rimane il dilemma di cosa sia accaduto ad Hamilton in quella tornata con un depotenziamento che poi non si è più ripetuto in gara; forse un problema al manettino? Non sembra visto che poi la Mercedes spinge, quando vuole, nel 2° stint con gomme Soft. Le immagini non hanno messo in rilievo nessun errore del Britannico. La Mercedes quindi, per la prima volta dopo 4 anni e mezzo non si invola partendo dalla pole per i primi 4-5 giri come ha sempre fatto dando, circa, sempre tra i 2 ed i 3 secondi di GAP agli avversari. Crisi Mercedes o Hamilton rinunciatario a condurre un vero duello col pericoloso Verstappen? Nel giro successivo, tornata n. 5, il Pilota Mercedes prova ad inseguire la Red Bull e in fondo al rettilineo, sempre grazie alla potenza enorme della PU, e della risoluzione del problema antecedente, e anche all’alettone mobile, attacca ma senza risultato, da quel momento parte la gara al ‘risparmio’ di Hamilton che aveva comunque un grande potenziale anche con le gomme SOFT montate nel 2° stint, quelle preferite dalla Mercedes, ecco un grafico dei tempi che si abbassano non appena si ravvisa il pericolo di una rimonta di Vettel

Il rallentamento di Hamilton coincide quasi esattamente con quello del pilota Ferrari che ha mollato la rincorsa a Ricciardo forse per problemi di consumo carburante, di seguito un grafico dei tempi di Vettel confrontati con quelli del pilota Red Bull

Alla tornata n. 47 Vettel inizia a rallentare vistosamente segna infatti un timing di 1:35.555, circa 1,2 sec. più lento del giro n. 45.

Da sottolineare i giri veloci che danno spesso un termine di parametro a parità di carburante e tipo di gomme, Hamilton registra 1:34.452 alla tornata n. 48 mentre Verstappen segna 1:34.467 al passaggio n. 50; la prova evidente che in realtà il Britannico poteva condurre tutto un altro tipo di gara.

Da mettere in risalto le parole di Verstappen dopo l’incidente di Singapore quando affermò che Vettel doveva pensare solo a marcare Hamilton e quindi poteva lasciarlo vincere; quindi quanto accaduto in Malesia si presta a varie interpretazioni; che ognuno tragga le sue conclusioni…

Marco Asfalto

 

 

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