Lewis Hamilton non lascia più nulla per strada: un giro semplicemente perfetto gli vale sia la pole position sul circuito di Monza (fresco di rinnovo con la Formula 1 per altri tre anni) sia il raggiungimento, nella classifica di tutti i tempi, di Ayrton Senna e Juan Manuel Fangio. Il campione del mondo in carica rifila quasi mezzo secondo al compagno Rosberg: nonostante l’attenuante per il tedesco di una specifica di ICE (internal combustion engine) inferiore rispetto a quella utilizzata dall’anglo-caraibico, l’atteggiamento del figlio di Keke appare quasi rassegnato all’ennesima sconfitta nella corsa all’iride. E sarebbe la terza di fila. Probabilmente “l’ultimo treno mondiale” per Nico è già passato in quel di Spa, ma purtroppo per lui non è riuscito a salirci… Nel confronto Mercedes-Resto del Mondo, impressiona quanto i tecnici di Brixworth siano riusciti a “tirar fuori” da una Power Unit che sembrava già essere arrivata al suo culmine prestazionale, anche in proporzione ai gettoni spesi (solo 5 durante la stagione) rispetto, ad esempio, a una Ferrari che, proprio qui a Monza, ha dato fondo a tutto il suo carnet di tokens con l’ultimo sviluppo, incentrato sulla camera di combustione (coadiuvato da una nuova specifica di carburante Shell), costato tre gettoni. Non sappiamo se le voci relative ad un non completo sfruttamento, per preoccupazioni sull’affidabilità, di questo upgrade siano veritiere, ma impressiona il fatto che Mercedes, utilizzando qui una configurazione aerodinamica più carica (tipo Spa) rispetto agli avversari, abbia addirittura alla speed-trap velocità di punta più elevate (di 3Km/h) rispetto alla “gettonatissima”  Ferrari. Con il prossimo anno spariranno le regole relative ai token (mantenendo comunque il limite di 5 motori a stagione): vedremo se Ferrari, Renault e soprattutto Honda riusciranno a cambiare (per i giapponesi probabilmente rivoluzionare) in meglio i loro progetti per raggiungere l’alto limite imposto dalle unità motrici con la Stella sulle testate. E una mano alla Mercedes potrebbe averla data anche la Pirelli, che in mattinata ha deciso di abbassare (di 0.5 PSI all’anteriore e 0.1 al posteriore) le pressioni minime dei pneumatici, qui altissime (23.5 PSI all’anteriore e 21.5 al posteriore, ben 2 e 2.5 PSI in più rispetto allo scorso anno), che avevano creato dei grattacapi alle Frecce d’Argento in quel di Spa. Detto della seconda fila tutta rossa (con Vettel 3° di un decimo più rapido di Raikkonen, 4°), troviamo l’altro team di punta, la Red Bull, più attardata: le vetture di Adrian Newey han cercato di ovviare al minor numero di cavalli delle Power Unit Tag-Heuer/Renault con degli assetti aerodinamici particolarmente scarichi. Visto però che così le gomme Soft e SuperSoft portate qui da Pirelli andavano particolarmente in crisi, i tecnici di Ricciardo e del “chiacchieratissimo” Verstappen son dovuti correre ai ripari caricando ulteriormente le ali: c’è stato anche il tentativo di qualificare le due RB 12 in Q2 con le gomme Yellow Soft (come fatto da Mercedes), ma mancava evidentemente la velocità per fare ciò. Con Ricciardo e Verstappen rispettivamente 6° e 7°, come primi inseguitori delle due Ferrari troviamo Bottas e la sua Williams, 5° in griglia, con l’altra monoposto, quella di un Felipe Massa che qui ha annunciato il suo ritiro dalla F.1 al termine della stagione, fuori dalla Q2, alle spalle di un ottimo Esteban Gutierrez, decimo con una Haas che ha anch’essa beneficiato della nuova Power Unit Ferrari. A completare la “prima decina” dello schieramento le due Force India di Perez (8°) e Hulkenberg (9°), forse qui al di sotto del potenziale mostrato fin qui dalle monoposto del “direttore facente veci”, vista la “latitanza” del patron Vijay Mallya, Bob Fernley sui circuiti caratterizzati da lunghi rettilinei. Com’era prevedibile, in grosse ambasce le due McLaren di Alonso (13°) e Button (15°) a causa del pesante deficit di cavalleria delle p.u. Honda, che guadagneranno comunque una posizione ciascuno sullo schieramento per la penalizzazione inflitta alla Haas di Grosjean dovuta alla sostituzione della trasmissione. Per domani si annuncia una gara abbastanza segnata, visti i rapporti di forza tra i team abbastanza definiti, e solo le variabili partenza e strategia differente (le Mercedes partiranno con pneumatici a mescola Soft in luogo delle SuperSoft utilizzate da tutti gli altri, in una gara che presumibilmente dovrebbe vedere un solo pit-stop) potrebbero rimescolare le carte.

di Giuseppe Saba (Twitter: @saba_giuseppe)

CLASSIFICA QUALIFICHE GP D’ITALIA F1 2016:

Pos No Driver Car Q1 Q2 Q3  Laps
1 44 Lewis Hamilton HAM Mercedes 1:21.854 1:21.498 1:21.135 16
2 6 Nico Rosberg ROS Mercedes 1:22.497 1:21.809 1:21.613 15
3 5 Sebastian Vettel VET Ferrari 1:23.077 1:22.275 1:21.972 13
4 7 Kimi Räikkönen RAI Ferrari 1:23.217 1:22.568 1:22.065 15
5 77 Valtteri Bottas BOT Williams Mercedes 1:23.264 1:22.499 1:22.388 12
6 3 Daniel Ricciardo RIC Red Bull Racing TAG Heuer 1:23.158 1:22.638 1:22.389 17
7 33 Max Verstappen VES Red Bull Racing TAG Heuer 1:23.229 1:22.857 1:22.411 15
8 11 Sergio Perez PER Force India Mercedes 1:23.439 1:22.922 1:22.814 15
9 27 Nico Hulkenberg HUL Force India Mercedes 1:23.259 1:22.951 1:22.836 18
10 21 Esteban Gutierrez GUT Haas Ferrari 1:23.386 1:22.856 1:23.184 21
11 19 Felipe Massa MAS Williams Mercedes 1:23.489 1:22.967 10
12 8 Romain Grosjean GRO Haas Ferrari 1:23.421 1:23.092 14
13 14 Fernando Alonso ALO McLaren Honda 1:23.783 1:23.273 13
14 94 Pascal Wehrlein WEH MRT Mercedes 1:23.760 1:23.315 14
15 22 Jenson Button BUT McLaren Honda 1:23.666 1:23.399 13
16 55 Carlos Sainz SAI Toro Rosso Ferrari 1:23.661 1:23.496 12
17 26 Daniil Kvyat KVY Toro Rosso Ferrari 1:23.825 9
18 12 Felipe Nasr NAS Sauber Ferrari 1:23.956 8
19 9 Marcus Ericsson ERI Sauber Ferrari 1:24.087 7
20 30 Jolyon Palmer PAL Renault 1:24.230 9
21 20 Kevin Magnussen MAG Renault 1:24.436 9
NC 31 Esteban Ocon OCO MRT Mercedes DNF  2

 

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