I 5 secondi di penalità comminati a Verstappen in Texas hanno fatto infuriare non solo il ragazzino terribile ma anche il padre il quale, su twitter, ha apostrofato la decisione come una ‘cagata’ ribadendo che è stata ‘schifosa’, ha poi rincarato la dose dicendo che la sanzione è stata ‘vergognosa’.

 

Dal canto suo il pilota iperprotetto dalla RED BULL, ha definito uno dei commissari ‘un idiota che decide sempre contro di me’, ultima ma non meno grave dichiarazione ‘spero che i tifosi che non sono d’accordo con questa scelta non tornino ad Austin il prossimo anno’.

Ora bisogna fare una premessa molto importante perché vi è in gioco qualcosa di più importante di Verstappen; innanzitutto le decisioni dei commissari e della FIA vanno rispettati; si possono criticare ovviamente, ma insultare un membro della federazione equivale ad insultare tutta l’organizzazione che ha sede a Parigi; inoltre una cosa è reagire a caldo, quando si è in vettura mentre l’adrenalina scorre a fiumi nel sangue, altra cosa è lanciare certe accuse dopo 15 minuti dalla fine della corsa, quando si avrebbe il tempo di riflettere e sciacquarsi la bocca abbondantemente. Altra cosa, e forse più grave, è che il genitore di un pilota si metta sui social a lanciare strali contro i commissari; come minimo la FIA dovrebbe togliergli il PASS. A memoria ricordo insulti, litigate in pista e qualche volta anche fuori, tra i piloti ed anche, raramente con i commissari; ma mai in 39 anni che seguo la F1 mi è capitato di assistere a certe scene da parte del padre di un pilota. Questo deve far riflette sul vero ruolo di JOS VERSTAPPEN e della RED BULL; il loro far scudo sempre e comunque al ragazzo deve avere delle implicazioni psicologiche ed anche, in parte economiche. Psicologiche perché continuano a trattarlo come un bambino viziato e debole, ma oramai è un uomo, alla sua età molti imbracciano le armi per arruolarsi; questo fa pensare che essi conoscano molto bene un lato di Max che forse non si è mai visto in pubblico e dovrebbe essere la sua principale debolezza, in fondo l’insolenza spesso non è altro che una facciata per nascondere una personalità acerba o addirittura di poca forza caratteriale; in sostanza il pilota se non si sente abbondantemente protetto potrebbe rivelarsi davvero un bambino e non il tipo deciso che sembra. Dall’altra parte c’è la Red Bull che DEVE difendere un grosso investimento in termini economici e comunque il Team ci ha già dato prova in passato della prepotenza che lo contraddistingue sia con le varie interviste di Horner, che spesso ha rilasciato dichiarazioni assurde, sia con atteggiamenti a volte poco sportivi; è l’anima stessa di una squadra che vende i suoi prodotti ai giovani e questi amano sempre chi ‘sembra’ andare contro le regole. Il concetto di Verstappen e della RB è semplice, “soli contro tutti” come se questo avesse una minima parvenza di verità. La realtà invece è che è stata la Red Bull a costringere la FIA ad emanare la regola sulla diminuzione dell’olio lubrificante accusando Mercedes e quindi, di rimbalzo, la Ferrari, cosciente che questo avrebbe messo in difficoltà molto di più la squadra Italiana visto che doveva inseguire un gap tecnico di ben 2 anni. La stessa RB in passato ha dato prova di manipolare alcune scelte ed il potere che ha in seno alla federazione è altissimo visto che sponsorizza una gran quantità di eventi motoristici. Non entro nel merito della decisione dei commissari, se ne sono dette troppe francamente; ma le reazioni sono state vili, scomposte e veramente di basso livello.

Tutto questo fa pensare al ruolo vero che ha la FIA in F1; se basta una lamentela di un team a fare cambiare le regole in corsa (regole legali…), e se lo stesso team permette che un suo pilota e il padre la insultino pesantemente si crea un vero e proprio vuoto di potere e si consente a poche persone di gestire addirittura il flusso di turisti verso una città; lo stesso stato del Texas si dovrebbe sentire offeso e prendere provvedimenti adeguati verso la famiglia Verstappen, anche perché non si capisce perché sia stato tirato in ballo. CROCIATA, ecco cosa combattono in famiglia e nel team, una battaglia che non è certo rivolta a riconquistare una regione ma solo a vincere, uno sprezzante uso della popolarità che un pilota si è ricavato; qualcosa di umiliante per lo sport.

PSICOLOGIA, nel 2016 Vettel venne punito, dopo che Vestappen tagliò abbondantemente una curva, per aver cambiato direzione mentre si difendeva da Ricciardo, ed il Tedesco sa che oramai il titolo mondiale è andato; forse ha qualche sassolino nelle scarpe viste anche le dichiarazioni di Max dopo Singapore “lui doveva pensare solo ad Hamilton e poteva farmi vincere la gara”. Cosa accadrà questa volta? Come affronterà la gara il ragazzino? Sembra ovvio che cerchi un riscatto contro i ‘cattivi’ e probabilmente punterà la Ferrari di turno; la Mercedes invece può stare tranquilla, basta vedere come ha fatto finta di resistere ad Hamilton, un paio di curve e il sorpasso è andato in porto, nessuna furia agonistica, del resto la vettura non era rossa…

Marco Asfalto

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