Il Gran Premio d’Ungheria ripropone in pista il duello per il secondo posto nel campionato costruttori. La Ferrari contro la Red Bull. Ovviamente dietro alla Mercedes che domina la gara in scioltezza. La doppietta Mercedes conclude un weekend caratterizzato più dalle discussioni sui regolamenti che non dall’azione vera e propria in pista. Il pasticcio della FIA ha confezionato nel post qualifiche ha lasciato strascichi pesanti sulla gara, condizionata dalle decisioni non prese dalla direzione gara, e che creeranno precedenti scomodi nonché pericolosi. Per il resto la gara è piuttosto piatta, senza acuti finché nel finale va in scena il terzo episodio stagionale del duello Raikkonen-Verstappen già visto a Barcellona e Zeltwelg. 30 anni di gare sul tracciato dell’Hungaroring non hanno regalato sorpassi e non si è iniziato oggi.
La partenza grintosa di Hamilton brucia Rosberg, e lo lascia dietro di lui a combattere per mantenere la seconda posizione con Ricciardo scattato benissimo. I piloti di testa, partiti tutti con gomme Supersoft scelgono strategie a due soste su Soft-Soft. Il primo a fermarsi è Vettel al giro 13 e a seguire tutti gli altri. Verstappen rientra dietro Raikkonen dando vita alla prima parte del duello tra loro che caratterizzerà la giornata e vivacizzerà la gara. Il pilota finlandese, scattato dalla 14^ casella dopo la qualifica sfortunata di ieri parte con le gomme Soft per allungare al massimo il primo stint e fermarsi dopo gli altri e guadagnare posizioni. Si fermerà per montare gomme Supersoft al 30° giro e iniziare uno stint velocissimo con la mescola più morbida di ben 20 giri. Per lunghi tratti il suo ritmo è più veloce di tutti e segnerà anche il giro veloce della gara. La strategia di Vettel è più lineare; Sebastian si deve però accodare nel finale dietro Ricciardo che anticipa la seconda sosta e gli vanifica la possibilità di undercut. Dopo l’ultima sosta di Raikkonen le posizioni sono ormai delineate. Davanti Hamilton gestisce fino alla fine un vantaggio di 1-2 secondi su Rosberg che prova a pungerlo senza mai arrivare a tiro per un attacco. Dietro la lotta è serrata. Raikkonen mette nel mirino Verstappen e i due danno vita alla battaglia più entusiasmante della gara (perchè di fatto l’unica). Per una quindicina di giri il pilota finlandese prova in tutti i modi a passare il giovane Max sulle curve tortuose dell’Hungaroring senza riuscirci. La prova di Raikkonen è comunque maiuscola e nel finale, con ala anteriore danneggiata, tenta davvero il tutto per tutto per tutto per conquistare una quinta posizione che avrebbe dato un senso più compiuto alla domenica della Ferrari. Anche Vettel negli ultime tornate mette nel mirino Ricciardo, ma l’azione sfuma, e si accontenta del quarto posto. Oggi la Red Bull Batte la Ferrari nel confronto diretto per il ruolo di anti-Mercedes per quel che resta di questo campionato che deve solo più dirci chi tra Hamilton e Rosberg sarà campione del mondo.

Scaramucce fra i due anche in conferenza stampa con Hamilton molto duro con Rosberg riguardo all’episodio della doppia bandiera gialla in qualifica: “bisogna chiarire al più presto la regole sulla bandiera gialla, perchè da sempre significa rallentare. Qui non c’è stata penalità, ma si rischia di dare un cattivo esempio anche alle categorie minori, in cui i ragazzini potrebbero ignorarle perchè tanto in Formula 1 si può fare” ha dichiarato Hamilton. Piccata la risposta di Rosberg: “ringrazio Lewis per avermi ricordato il regolamento, ma ho rallentato di 20km/h in quel tratto e frenato 30 metri prima in curva 8”. Inutile dire che il clima dentro la squadra è rovente. Hamilton ha superato il tedesco e guida la classifica con 6 punti di vantaggio. Ricciardo è ora terzo con un punto di vantaggio su Raikkonen e 5 su Vettel. Da Hockeneim tra soli 7 giorni ripartirà la sfida per il titolo. E per il secondo posto nella classifica costruttori.

Stefano De Nicolò Twitter @StefanoDeNicolo

foto by @MercedesAMGF1

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