Ci voleva un ‘aiutino’ come quelli che chiedono sempre i concorrenti nei programmi a premi della nostra tv-spazzatura, e il Finlandese della Mercedes è arrivato pronto all’appuntamento con la 1° Vittoria in carriera portandosi via punti preziosi che potevano andare in tasca ai rivali della Ferrari. In una giornata in cui la sorte, ma non solo quella, ha giocato contro il RE delle pole, è arrivato il salvatore della Patria a collocare un altro trofeo nella bacheca tanto cara a Wolff & Company; abbiamo visto il Britannico spaesato alla guida di una vettura che non sente sua e che fa i capricci soprattutto in inserimento di curva; insomma ora c’è da combattere, non solo contro l’onesto ed elegante Rosberg, ma contro avversari preparati e con un surplus di titoli, non basta più il talento che gli Dei dell’Olimpo hanno generosamente instillato nei cromosomi di Hamilton, adesso c’è da lavorare, da studiare, da collaudare e soprattutto c’è il bisogno di essere con la testa in pista anche quando si è lontani da questa; insomma essere sul ‘pezzo’ sempre e non essere distratti da party e amici del jet-set; ci vuole determinazione feroce, la stessa che Rosberg ha avuto nel 2016 e che gli ha consentito di battere il RE. Ricordo un Campione del Tennis, Ivan Lendl, che forse non aveva il talento di molti suoi avversari ma che con allenamento e impeto mentale riuscì a diventare un gran giocatore; ebbene lui portava sempre con se un manico della racchetta, l’afferrava con la sua tipica impugnatura e questo riportava la sua mente sul campo; un piccolo e quasi insignificante espediente che però fu utilissimo al Cecoslovacco e questo a conferma di come lavora la mente umana; certo se invece si è indaffarati a scegliere costosi quanto improbabili vestiti per i vari vernissage a cui si partecipa è molto più difficile rimanere concentrati.

Hamilton è molto più occupato a proiettare un’immagine di sé che ad essere se stesso, dovrebbe forse tornare alle origini e ricordare quel ragazzo che faceva faville sui Kart; e non gli nuocerebbe salire di nuovo su uno di quegli scarni veicoli; del resto anche Schumacher lo faceva spesso per tenersi allenato, più che la tecnica era lo stato mentale a giovarsi di questa attività quasi arcaica per un Pilota di F1. Ora, con la vittoria di Bottas, si aprono scenari nuovi ed inconcepibili ad inizio stagione; il Finlandese guida meglio una vettura che invece è indigesta al compagno di Squadra e sta diventando sempre più veloce anche nelle qualifiche, ha battuto le Ferrari che erano entrambe in prima fila, certo lo ha fatto su di una pista che non consente molti sorpassi e che lui ama molto,

 

però il Pilota ‘normale’ ha avuto il battesimo della Vittoria e questo cambia completamente i suoi schemi mentali; ora sa di essere forte e quando un uomo normale acquisisce questa sicurezza può facilmente trasformarsi in un lupo pronto a divorare ogni tipo di preda, e quella più ambita è proprio lì accanto nel box; dispone delle stesse armi, è un grande guerriero che ha perso lo spirito selvaggio di un tempo; una decadenza quasi inevitabile quando ci si lascia andare ai piaceri e si dimentica il proprio passato. Valtteri potrebbe così diventare l’ago della bilancia di un mondiale che si giocherà sul filo del rasoio e da questo punto di vista il GP di Spagna sarà cruciale perché se il Finlandese dovesse stare di nuovo davanti al Britannico c’è da scommettere che in Mercedes cominceranno a farsi due conti e pensare di puntare su Bottas in ambito mondiale; Hamilton è quindi chiamato ad una prestazione super a Barcellona, per scacciare un nuovo competitor interno che mai immaginava si rivelasse tale; e per dimostrare che non è solo grazie alla astronave Tedesca se ha demolito molti record, ma soprattutto per il suo innato talento e per le sue capacità mentali…

Marco Asfalto

Photo Twitter @f1 official

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