L’architettura motore a 12 cilindri è, fin dalla sua nascita, una caratteristica intrinseca della Ferrari, fin dal suo primo modello 125 S. E dopo 70 anni, in occasione del suo anniversario, la Casa del Cavallino “rinnova” la sua tradizione secondo l’unico “mantra” conosciuto a Maranello: quello dell’ ”innovazione nella tradizione”.

E’ in questo solco che s’inserisce la nuova arrivata 812 Superfast, che, pur in diretta “linea di discendenza” dalla precedente F12 Berlinetta, porta al suo interno tutte le caratteristiche innovative maturate attraverso la costante ricerca dell’innovazione continua, frutto delle esperienze tecniche precedenti e del loro costante affinamento.

Tutto ciò ci regala una nuova unità propulsiva, sempre 12 cilindri a V (portato a 6.5 litri di cilindrata), che vanta la potenza record per un aspirato di 800 CV a 8.500 giri/minuto (siamo nell’ambito dei 123 cavalli per litro, con un peso vettura a secco di 1.525 Kg), con una coppia (valore massimo di 718 Newton/metro a 7.000 giri/min) già usufruibile all’80% a 3.500 giri. Una sfruttabilità ottenuta grazie all’impiego di tecnologie “figlie” di quelle impiegate in Formula 1, l’iniezione diretta ad alta pressione (qui 350 bar) ed i cornetti d’aspirazione a lunghezza variabile.
Ad accompagnare l’esuberanza di cavalli troviamo un cambio a doppia frizione ulteriormente affinato nelle logiche d’intervento e nei tempi di cambiata, per uno 0-100 Km/h da 2,9 secondi.
Se la linea mantiene il “family-feeling” con la più diretta progenitrice (integrando sia novità, come i nuovi fari full-LED ed il disegno del posteriore, sia illustri richiami alla tradizione, quali le linee di ¾ posteriore, che richiamano l’illustre progenitrice 365 GTB4 Daytona, o il colore Rosso 70 Anni, riproposizione in chiave moderna di quello “storico” delle vetture del Marchio), i contenuti “sotto-carrozzeria” presentano tutte le novità frutto del bagaglio conoscitivo sviluppato negli ultimi anni dagli ingegneri di Maranello, come il sistema Passo Corto Variabile 2.0 (con 4 ruote sterzanti), evoluzione di quello impiegato sulla F12 Tour De France, l’aerodinamica “attiva”, il Side Slip Control (che permette, grazie al controllo intelligente dell’imbardata, prestazioni superiori in curva mantenendo un elevato controllo e quindi sicurezza), e la novità, per le vetture di serie del Cavallino, dell’Electric Power Steering, che apre il campo a nuove possibilità nel controllo degli interventi sullo sterzo.
L’ormai imminente Salone di Ginevra sarà teatro della première mondiale della nuova Ferrari, ideale celebrazione di quel “lignaggio a 12 cilindri” così caro al suo carismatico “padre-fondatore” Enzo, a 119 anni dalla sua nascita, che pur nel suo motto, teso alla proverbiale ricerca dell’eccellenza (“la Ferrari più bella è la prossima”), sarebbe stato orgoglioso di questa nuova creatura “vergata” col suo cognome.
A testimonianza di un Mito, che si innova ad ogni sua nuova “reincarnazione motoristica”, proprio perché mantiene, rinnovandolo, il suo legame indissolubile col suo glorioso passato.
Che poi è la “chiave di volta” per guardare, con spirito e prospettiva di egual successo, al futuro.

di Giuseppe Saba (Twitter: @saba_giuseppe)

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