Sergio Marchionne, al suo ultimo atto da Ad del gruppo italo-americano, ha annunciato un piano prodotto quinquennale ambizioso per i vari marchi coinvolti.
Tra i punti chiave, il ritorno di sportive “di razza” per Alfa Romeo, l’elettrificazione per Maserati e l’ibridizzazione per Jeep e Fiat, con l’abbandono, per tutto il Gruppo, della propulsione Diesel dal 2021.

Un Sergio Marchionne che, come promesso tempo fa, si sarebbe presentato in cravatta all’annuncio dell’azzeramento del debito FCA, prende spunto da una citazione di Oscar Wilde per mostrare una cravatta blu e mostrare, a stampa e investitori, il nuovo piano quinquennale del gruppo, l’ultimo del suo mandato (ribadendo direttamente come in sala fosse già presente il suo successore).

Un piano che, messi in ordine i conti, si dedicherà agli investimenti per quelle che sono le nuove frontiere richieste dall’attuale (e futuro) mercato dell’auto: ibrido ed elettrico (sia “full” che “alla spina”).
Un investimento complessivo di 45 miliardi di euro (di cui 9 solo per l’elettrificazione), per un tasso di crescita annuo medio del 17% e un margine sul fatturato tra il 9 e 11%.

Proprio per questo ci sarà la rinuncia alle motorizzazioni diesel dal 2021 (che rimarranno solamente sui veicoli commerciali).
Una scelta coraggiosa, soprattutto perche le propulsioni a gasolio costituivano un “punto d’eccellenza” di FCA, ma una rinuncia quasi obbligata considerando i costi d’adeguamento alle future norme antinquinamento, difficili da sostenere per un “attore unico” come Fiat Chrysler Automotive (ma le cose potrebbero cambiare in futuro se il Gruppo trovasse un partner con cui unirsi, voci queste circolate molto spesso negli ultimi mesi).

E proprio fino ad allora, FCA si concentrerà soprattutto sulla produzione premium, quella con più redditività per un gruppo che aspira ad accrescere progressivamente le sue ambizioni (e la sua dimensione internazionale).

Alfa Romeo: sportive e Suv

Piano prodotto Alfa Romeo 2018-2022

Poste le basi per la rinascita del Biscione (basi che hanno richiesto “tempi leggermente più lunghi, ma ora ci siamo” afferma Tim Kuniskis, Responsabile Worldwide di Alfa Romeo e Maserati), il futuro vedrà nascere, nei prossimi 5 anni, due crossover (uno più piccolo, entry level di gamma, e uno più grande dello Stelvio, che verrà declinato in passo lungo, come la Giulia, per i mercati cinesi) e due sportive (la GTV, coupé derivata dalla Giulia, e la 8C, vera e propria supercar ibrida da oltre 700 cv e 0-100 sotto i 3 secondi, per celebrare il ritorno del marchio in F1).

Sparirà la MiTo, e la Giulietta riceverà un corposo restyling (che potrebbe allinearla stilisticamente all’immagine lanciata da Giulia e Stelvio).

In tutto questo, il Diesel uscirà progressivamente di scena, sostituito dall’ibrido in tutte le sue forme: mild hybrid (attraverso una motorizzazione elettrica “leggera” di supporto, con impianto sia a 12 che a 48 volt, a quella endotermica. Attualmente la via più economica d’accesso all’ibrido), full hybrid e plug-in hybrid (ossia con possibilità di ricarica del pacco batterie direttamente alla presa di corrente, per usufruire per un certo chilometraggio della modalità “full electric”).

Il “filo rosso” sarà ovviamente la caratterizzazione sportiva e il piacere di guida, dato da un comportamento dinamico “best in class”, oramai vero e proprio Dna Alfa Romeo.

Maserati: un’Alfieri “tutta Blue” (elettrico)

Gamma Maserati Blue

Anche Maserati punta verso la “nuova frontiera” elettrica.
Oltre alla prevista ibridazione della gamma, prenderà vita anche il marchio Maserati Blue.
Inaugurato con l’Alfieri, coupé prestazionalmente “elegante” (che verrà declinata anche con motorizzazione hybrid plug-in e “tradizionale” endotermica), avrà un portfolio di 4 modelli (tra cui Levante e Quattroporte).

In arrivo anche un UV (Utility Vehicle, acronimo FCA per definire i suoi Suv) compatto, fratello minore del Levante, anch’esso in versione plug-in hybrid.

Il tutto per arrivare a vendere, entro la fine del quinquennio, 100 mila auto, con il 15% di margine.

Jeep e Fiat: a tutto ibrido

Piano prodotto Jeep 2018-2022

Jeep, il marchio che più di tutti ha contribuito all’aumento di volumi (e valore) di FCA si appresta a seguire il paradigma delineato da Marchionne.
Ibrido “puro” e plug-in su tutta la gamma (che vedrà anche la nascita d’un Suv segmento A/B, che punterà a far accrescere ulteriormente le quote di mercato del marchio).

Per Fiat, a fronte della rinuncia a modelli di segmento B “classici” (scelta comprensibile, visto l’essere un “single player” di FCA e i costi oramai esorbitanti richiesti per lo sviluppo d’un modello “classe Punto” che voglia competere “ad armi pari” con i più agguerriti competitors), ci sarà un incentrarsi sulla caratterizzazione “premium” del brand 500 (che nel 2020 avrà la sua prima versione mild hybrid, seguita a ruota da quella full electric) e su quella “pratica e razionale” di quello Panda.

Per quest’ultima ci sono voci di una “natura modulare”per il nuovo modello, che potrebbe portare la “piccola” (la cui produzione, per giustificarne i margini, tornerà in Polonia nello stabilimento di Tichy) ad avere una versione “baby Utility Vehicle”.

Nell’ambito delle 5 porte compatte Fiat riporterà alla luce anche il marchio “500 Giardiniera”, prefigurazione di quella “500 cinque porte” di cui si parla da anni, alternativa “chic” (leggasi a maggior valore e margine aggiunto) all’ “abbandonata” Punto o alla più “piccola e razionale” (e più economica) Panda.
Il tutto dovrebbe portare, secondo i piani, alla piena occupazione degli stabilimenti europei.

Piano ibridizzazione gamma FCA 2018-2022

Varie ed eventuali: guida autonoma, prestito e abbonamento mensile

FCA, grazie alla partnership con Google, punta a esplorare l’ambito della guida autonoma per “essere della partita” (in essere anche una partnership con BMW per la ricerca sulla guida autonoma di Livello 3).

Innovazioni anche nelle formule d’acquisto dell’auto. Su tutta la gamma, dal 2019 FCA proporrà la formula “Freedom”, che fornirà formule alternative all’acquisto dell’auto “vecchia maniera”.
Due le offerte: il prestito dell’auto per un periodo di tempo determinato (lasciando quindi la massima libertà al cliente) o la formula dell’abbonamento mensile “all inclusive”, con la possibilità di scambio tra i diversi veicoli del gruppo FCA.

Un futuro ambizioso, quindi, quello di FCA, che guarda avanti con fiducia, al cui successore l’uscente Ad Sergio Marchionne, realizzata la sua “mission”, consegnerà le “chiavi” d’un gruppo che ha ritrovato, dopo anni incerti, una sana solidità finanziaria.
Presupposto fondamentale per puntare al futuro. E a nuove partnership.

 

di Giuseppe Saba (Twitter: @saba_giuseppe)

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