Quattordici anni dopo l’uscita della prima serie, riuscitissima creazione della matita del designer Donato Coco, la Citroën C3 si presenta, completamente rinnovata, all’appuntamento dei mercati europei, riprendendo l’eredità di quel fortunato concetto: un design ricercato ed innovativo, per distinguersi nel “mare magno” dell’omologazione stilistica del segmento B. E per farlo la piccola francese sposa in pieno i concetti lanciati dalla “sorella maggiore” C4 Cactus (pensiamo agli Airbump laterali, qui in versione più “civilizzata”, utilissimi per proteggere le portiere dai piccoli urti, e all’aspetto da “suv di design”). Anche gli interni riprendono questa filosofia, cercando di sposare canoni innovativi d’arredo “living design” con le esigenze funzionali e d’ergonomia tipiche del disegno più spiccatamente automotive (come i sedili, concepiti con l’ergonomia di vere e proprie “poltrone di casa”, oppure i dettagli, come il disegno sofisticato, a sviluppo orizzontale, della plancia o le pannellature delle portiere con maniglia “a cinghietto”).

Il tutto condito da una sana dose di “high-tech” (come il touch pad da 7’’ che domina la plancia e l’innovativa telecamera ConnectedCAM, posta sul parabrezza, che permette di realizzare foto e video geolocalizzati da condividere, a vettura ferma o da parte del passeggero, tramite l’apposita app sui vari social, e che inoltre registra le immagini immediatamente antecedenti e successive in caso d’incidente). E senza dimenticare le peculiarità meccaniche “storiche” della Casa di Parigi, come il grande confort delle sospensioni, morbide al punto giusto per conciliare tenuta di strada, piacevolezza di guida e confort. Dal punto di vista delle motorizzazioni, il già largamente impiegato 1.2 litri tre cilindri PureTech del gruppo PSA (qui declinato nelle varianti aspirate da 68 e 82 CV e in quella turbo ad iniezione diretta da 110 CV) trova qui “nuova linfa”, stupendo in particolare per i consumi, molto prossimi (nell’uso cittadino) a quelli ottimi del propulsore diesel 1.6 BlueHDI (monoalbero otto valvole con livelli di potenza di 75 e 99 CV). Entrambe le motorizzazioni puntano alla riduzione delle perdite per attrito per raggiungere l’obiettivo, e mantengono le promesse.

small-5E la piccola “francesina” avrà pure una versione da competizione, segnatamente per il campionato rally mondiale WRC (che per il 2017 ha varato il regolamento “WRC Plus”, con vetture ancora più estreme nella veste aerodinamica), dove, affrontando una nutrita schiera d’avversari, mirerà a rinverdire i fasti nelle competizioni “off track” del marchio del Double Chevron.

di Giuseppe Saba (Twitter: @saba_giuseppe)

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