Era, questo, un venerdì di prove libere di Gran Premio, ma in concreto (ed in particolare nella prima sessione) è sembrato più essere una sessione di test in ottica 2016, viste le importanti novità testate dai team.
In primis la Mercedes: è stata sperimentata l’installazione e gli ingombri dell’ S-Duct  (attualmente non si conosce se sia un S-Duct reale o solo una test  per valutarne l’ingombro, i dubbi che non sia solo un ” manichino ” sono nati dopo che i piloti hanno fatto una prova comparativa con lo slot chiuso e aperto  – vedi foto sotto),

incrociando i dati tra le due monoposto di Rosberg ed Hamilton anche grazie all’uso della vernice flo-vis,

fondamentale per analizzare “live on-track” i flussi nella parte superiore del muso.
Inoltre, ad inizio FP2, Rosberg aveva montato sull’estremità dell’ ala anteriore un tubo di Pitot per visualizzare le pressioni aerodinamiche in un’area così cruciale della monoposto.
Anche gli altri, però, hanno “sperimentato”: Ferrari con studi sul bib-stay (il supporto del T-tray), flessibilità del fondo e diffusore (notare i vistosi sensori al posteriore montati da Raikkonen nella prima sessione)

, oltre ad incrociare diversi assetti meccanici tra le due monoposto; e Red Bull che, con Ricciardo (che arretrerà di 10 posizioni in griglia per questo) ha montato la Power Unit Renault evoluta con 7 “tokens”, praticamente l’unità termica che utilizzeranno nel prossimo campionato, che dovrebbe assicurare almeno 2 decimi di vantaggio rispetto alla vecchia unità. Per quanto riguarda gli “esiti 2015”, le due Mercedes hanno mostrato di avere un consistente margine rispetto agli altri, con Rosberg davanti al compagno Hamilton in media di circa 3-4 decimi sia in chiave qualifica che sul passo gara. La Ferrari si è confermata come seconda forza, ma in questa occasione è sembrata essere più indietro, rispetto agli ultimi “standard”, rispetto alla Mercedes, accusando un distacco medio di 8 decimi abbondanti sul giro secco, e “qualcosina” meno sul passo gara: un “delta” importante, su un circuito breve come quello brasiliano (anche se dobbiamo, per onestà, mettere in conto che la Scuderia di Maranello utilizza al venerdì motori con tanti Km sulle “bielle” e quindi corto di potenza massima, fondamentale alle altitudini del circuito di Interlagos, in particolare nel primo settore del tracciato). A creare problemi alle Rosse è stata la difficoltà nello sfruttare appieno il grip meccanico delle due mescole, Medium e Soft (differenziale prestazionale tra i due compound: 1- 1,2 secondi) portate da Pirelli: gomme che sembrano accusare, per tutti, un elevato degrado (in particolare la “gialla” Soft), e che potrebbero rimescolare le carte nel corso del weekend. Sempre se non pioverà… La pioggia ha minacciato anche lo svolgimento delle Prove Libere 2, ma l’unica interruzione della sessione è venuta dall’ennesima, ormai tristemente “abituale”, rottura della Power-Unit Honda della McLaren di Alonso, frustrato e preoccupato per gli orizzonti futuri del suo cammino con il team di Woking, sempre più “nebulosi”… CLASSIFICA FP1 e FP2

    di Giuseppe Saba


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