Per Sebastian Vettel e la Ferrari una gara da incorniciare.
Una vittoria ottenuta sorpassando in pista i rivali Mercedes “nella tana del nemico”.
Hamilton polemico per la toccata di Raikkonen nel primo giro.

Qui a casa loro”. Così Sebastian Vettel in radio al muretto Ferrari, dopo aver conquistato la vittoria n°51 in carriera (al pari di un altro tetra iridato, Alain Prost).

Guidando sopra i problemi fisici (ieri un problema al collo probabilmente gli aveva negato la pole), e nonostante la gomma -0.4 mm Pirelli che si sposa al meglio con le Mercedes (a proposito: abbiamo visto nel primo stint di gara blistering sulla gomma anteriore di Vettel, che aveva forzato il ritmo, con una Mercedes che è sembrata la migliore vettura nella gestione gomme dopo la debacle austriaca. Segno che Pirelli, al netto dei discorsi, ha influito oltre misura sui valori in campo).
Una vittoria ottenuta nuovamente, come in Austria, sorpassando in pista, negli ultimi 5 giri, con una manovra magistrale alla tornata 47 su Bottas.

Hamilton sembra aver accusato il colpo: non presentandosi polemicamente (e infantilmente…) alle interviste all’arrivo, e velatamente accusatorio sul podio (dove ha accusato Ferrari di “giochetti”, in seguito alla toccata nel primo giro di Kimi Raikkonen. Finlandese penalizzato di 10 secondi ma comunque 3° al traguardo), ha comunque riscattato una partenza orribile (dove ha pattinato al via prima della toccata in curva 3) con una rimonta furiosa, aiutata anche dalla doppia Safety Car.

Safety Car che, forse, ha mostrato nuovamente la debolezza, in questi frangenti, degli strateghi Mercedes, che non han fermato quantomeno Bottas per consentirgli di difendersi nel finale di gara con gomma più fresca come i rivali.

Ma l’aspetto che più balza all’occhio, dal punto di vista tecnico, è stata la prestazione Ferrari su un circuito, come quello di Silverstone, che dall’inizio dell’era ibrida ha sempre “parlato” Mercedes.
Circuito fatto di curvoni veloci e punti di trazione, dove il passo lungo della W09 Hybrid avrebbe dovuto costituire un importante vantaggio per la squadra anglo-tedesca (e il tono delle parole di Toto Wolff nel dopogara, che fanno eco a quelle discutibili dell’ex dt Ferrari James Allison, “scevre” della solita sportività “brillante” del team principal tedesco, dimostrano quanto il team della Stella d’Argento confidasse di aver qui ampio margine…).

E invece la Ferrari è stata assolutamente all’altezza, se non pure leggermente migliore in qualifica, grazie alle performance della sua Power Unit (5 pu Ferrari nei primi 10 in qualifica) e all’importante pacchetto aerodinamico portato in terra britannica, con un nuovo fondo e un diffusore aggiornato.
Elemento che ha garantito quell’incremento di carico aerodinamico al posteriore e quel balance che ha permesso alla SF71-H le migliori velocità nel fantastico trittico di curve Maggots-Becketts-Chapel.

Pista che invece ha visto crollare le performance Red Bull, già “handicappata” dalle prestazioni inferiori della pu Renault, dove il gran numero d’avvallamenti del manto stradale ha forse mandato in crisi, per effetto della risonanza, il sofisticato sistema sospensivo (Verstappen ha anche accusato sul finale un problema tecnico che lo ha costretto al ritiro).

Ferrari che praticamente a metà campionato si trova in testa a entrambe le graduatorie, Piloti e Costruttori.
E tra due settimane si andrà in pista in “casa Mercedes”, sul circuito di Hockenheim.
Ma sarà anche la gara di casa per Sebastian Vettel, che, di sicuro, lotterà ancora come un Leone per inseguire un nuovo successo per la Scuderia.

di Giuseppe Saba (Twitter: @saba_giuseppe)

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