Quando si è determinati, l’impossibile non esiste: allora si possono muovere cielo e terra. Ma quando l’uomo è privo di coraggio, non può persuadersene. Muovere cielo e terra senza sforzo è una semplice questione di concentrazione”. Oggi abbiamo aperto il nostro amato libro, il Codice dei Samurai, o Hagakure; e come non pensare alla Ferrari? E alla stagione della Rinascita Rossa? Certo forse per smuovere cielo e terra non sarà sufficiente la sola concentrazione, visto che di sport di Squadra stiamo parlando; ma insomma il carattere, il giusto piglio c’è e si vede negli occhi di tutti i componenti del Team, e

Maurizio Arrivabene non è solo il Re Leonida che minaccia e reagisce a quanti vogliono attaccare il ‘Regno’ Ferrari, ma è anche il terminale nervoso di una Squadra che ha subito attacchi da ogni dove e che ha una voglia di riscatto che non è da sottovalutare in nessun modo; sappiamo bene cosa accade quando si provoca un avversario o lo si ridicolizza con frasi alla Italian-Spaghetti; andare a colpire l’orgoglio di un essere Umano è pericoloso perché un Uomo, un solo Uomo, può fare la differenza; figuriamoci un esercito di 300La Mercedes è avvisata e le Termopili potrebbero essere vicine per la corazzata Tedesca…

Ora c’è da dire che pochi scommetterebbero su un risultato che fosse diverso dalla Vittoria Mercedes a fine stagione; però insomma qualcosa si è mosso in Ungheria ed ha portato alla luce, come altre volte, alcune vulnerabilità degli avversari della Rossa; sempre Yamamoto Tsunetomo (Hagakure) afferma: Chi è impaziente finisce per rovinare tutto e non riesce a compiere grandi imprese” ed in effetti è proprio ciò che è accaduto al Pilota di punta dei Tedeschi, Lewis Hamilton;

dobbiamo dire che il Britannico non è nuovo a certe situazioni; ha uno strano carattere Lewis; se commette un grave errore e si ritrova in fondo riesce sempre a fare una grande gara rimontando posizioni e quasi sempre con molta lucidità; quando invece vede sfumare per un soffio il successo si innervosisce troppo e finisce per rovinare, o quasi, tutto; la sua debolezza è proprio questa; quando è cosciente di non aver più nulla da perdere da il meglio, quando invece sa che ha messo a rischio una Vittoria diventa emotivo e il suo talento (innegabile…) traballa, arriva il ‘braccetto’ come per certi tennisti che spesso sono perdenti a livello ‘cromosomico’; la sua storia di Pilota in fondo è questa, un Mondiale afferrato all’ultimo giro e senza quasi speranza; un altro da dominatore con una vettura inarrivabile per tutti. Altro punto debole della Mercedes è proprio questo, ovvero il puntare chiaramente su Hamilton lasciando a Rosberg le briciole; certo il Britannico è Uomo-Immagine, è un talento vero, però sembra che ultimamente pensi di più alla propria di immagine che a quella della Mercedes; ora i Tedeschi non sono degli sciocchi e sanno benissimo che se metti Rosberg nell’arena contro Vettel e gli altri rischi sul serio di dover chiamare i soccorsi, perché quei 2-3 decimi ci sono quasi sempre tra i due, quindi se il Campionato dovesse diventare ‘complicato’ l’unico che può tirarsi fuori è Hamilton; anche noi più volte abbiamo detto che in fondo la Ferrari è arrivata (quasi…) al livello della Mercedes, ma di quella di Rosberg, non certo dell’altra; però proprio questo fa pensare che un qualche timore lo abbiano i Teutonici. Altro fattore a rischio saranno le partenze da SPA in poi; in Ungheria si è partiti con l’ausilio elettronico e nonostante questo le Ferrari hanno finalmente fatto ciò che dovevano, inferiori in qualifica, con una strategia al via di alto livello, sono riuscite a portarsi nelle prime due posizioni e a vincere la gara; cosa accadrà quando lo start sarà nelle mani e nei piedi dei Piloti? Sappiamo che Vettel e Raikkonen hanno nel piede una grande sensibilità e un gran talento, che certo possiede anche Hamilton, ma Rosberg? Se le mie previsioni saranno esatte, vedremo un Hamilton che potrebbe essere messo sotto una grande pressione con le Rosse alle spalle e sappiamo che la pressione non gli piace affatto…

Capitolo gomme, un nostro refrain, voglio chiarire di nuovo perché tanta attenzione per gli pneumatici; soprattutto per chi non ‘mastica’ molto di corse motoristiche, le gomme sono importanti alla stregua di un buon motore o un buon telaio, è con esse che si scarica la potenza a terra ed è con esse che si rimane incollati al suolo in curva o nelle partenze; avere una vettura studiata in maniera maniacale per sfruttare le gomme significa poter essere superiori anche con un GAP di potenza del 10% in meno rispetto alla concorrenza, mentre tutti stanno sempre a discutere di Power Unit, alettoni, piccoli particolari aerodinamici etc. mettiamo in evidenza questo fattore; e chi conosce il mondo delle corse sa bene cosa sto dicendo; noi stiamo sempre con la lente sugli pneumatici dopo i fatti del 2013, anche perché le Scuderie progettano la vettura in funzione delle gomme adattando a queste una serie incredibile di fattori; poi se le mescole vengono cambiate è ovvio che chi ci ha lavorato in un certo modo non potrà trarne profitto; la massima secondo la quale la vettura perfetta vince con ogni tipo di gomme potrebbe anche essere vera, ma sappiamo bene che non sempre è così anche perché fare una macchina perfetta è abbastanza difficile; tutto è sempre frutto di un compromesso che dovrebbe adattarsi a ben 4 tipi di mescole e condizioni climatiche e di pista molto diverse, capite bene che tipo di lavoro devono svolgere gli ingegneri, complesso, lungo e mai perfetto, ma sempre approssimativo seppure di pochissimo. Ora il vero arbitro di questo Mondiale (come di altri…) sarà la Pirelli; se è vero, come andiamo dicendo, che le gomme sono state leggermente ‘indurite’ rispetto a quanto fatto ad inizio Campionato, e i tempi sul giro rispetto al 2014 sembrano dimostrarlo, la domanda è perché? Ma le monoposto non dovevano abbassare i tempi di 2-3 secondi? I fattori in fondo erano semplici e di facile comprensione, parola di Hembery, ‘ci saranno pneumatici più performanti dello scorso anno’, quindi se sommiamo le gomme all’evoluzione delle vetture dovremmo avere dei netti cambiamenti rispetto al 2014, cosa accaduta di rado in questa stagione. Poi c’è la scelta degli stessi, a Monza ad esempio si correrà con le Soft e Medium, scelta che va incontro alla Ferrari? Oppure sono diventate così ‘dure’ da poter essere utilizzate nel Tempio della Velocità oltre che in Ungheria? Quanto detto dal Nostro Amato Leonida-Arrivabene dopo la gara di Domenica la dice molto lunga sugli pneumatici…

 

 

Opportunità Ferrari; la Rossa in effetti dopo la Vittoria di Domenica ha delle grandi opportunità, Vettel si è portato a 21 punti da Rosberg e a 42 da Hamilton, sembra un grande distacco, ma non lo è visto che una Vittoria assegna 25 punti, è sufficiente un errore, un guasto o qualsiasi fattore estraneo alla linearità di una prestazione per far avvicinare Sebastian alla vetta, e di GP ce ne sono ancora 9 da disputare con una montagna di punti da assegnare; la mia sensazione è che la Ferrari potrebbe vincere altre due gare; ma se dovesse avvicinarsi pericolosamente alle Mercedes un qualche errore, da nervosismo, del muretto rivale potrebbe accadere; insomma bisogna crederci e mettere pressione; tutti possono sbagliare e gli avversari sono essere Umani per giunta abituati a un anno e mezzo di Vittorie facili, e quando si perde l’allenamento alla lotta… Da Monza inoltre la Rossa avrà un altro step evolutivo molto importante che dovrebbe andare a braccetto con la nuova benzina della Shell arrivata in Ungheria e che dovrebbe portare altra cavalleria insieme ad una gestione della parte elettrica (ancora un punto debole…) molto più razionale e dolce nell’erogazione da sfruttare anche in qualifica; se a tutto questo sommiamo il fatto che finalmente Raikkonen dovrebbe aver pagato tutto il dazio alla sfortuna e che Vettel è e rimane un Pilota solido, veloce, assolutamente affamato ed affidabile, dovremmo avere un quadro più preciso delle opportunità Ferrari…

Marco Asfalto


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