Se ricordate lo scorso anno le partenze a fionda erano quasi tutte opera di Alonso che spesso riusciva a guadagnare qualche posizione proprio allo start grazie alla sua maestria e ad un sistema di partenza che viene denominato Launch-Control. Tra tutte le Scuderie il sistema può variare per metodologia ed efficacia, anche se per tutti il principio di base è lo stesso, adattare i giri del motore all’intensità dell’accelerazione in relazione ai giri delle ruote posteriori relazionate, queste ultime, ai giri di quelle anteriori; il regolamento dice però che non si possono usare controlli di trazione ma il dispositivo di fatto lo è anche se con molte limitazioni, ecco perché in realtà la differenza la fa comunque il Pilota in quanto tale procedura non è completamente automatica (per fortuna!); forse ricorderete che a Jerez era presente il nostro Inviato Alessandro Sala il quale notò e  riprese, moltissime prove di partenza della Mercedes,

la quale già sicura delle prestazioni della vettura si concentrò su questo aspetto della gara che è molto ma molto importante; se non si parte bene si può vanificare una Pole Position o un buon piazzamento e poi subire un degrado delle gomme considerevole stando dietro ad un’altra vettura. Dobbiamo dire che Hamilton quest’anno non solo sta facendo incetta di partenze dalla prima casella, ma riesce subito a non farsi sopravanzare da nessuno mettendo così al sicuro il risultato delle Qualifiche. Il momento più importante sono i primissimi metri, lo spunto, l’attimo in cui si passa da fermo ad una velocità di circa 100 Kmh, è la fase più critica in cui le ruote tendono a pattinare moltissimo e quindi a non far avanzare la vettura col massimo rendimento, è necessaria una grandissima sensibilità e una certa dose di calma, infatti l’emozione potrebbe giocare brutti scherzi e, pigiando troppo sul gas, determinare dei valori di accelerazione non ottimali. Anche in partenza quindi si vede il Grande Pilota anche perché partiamo dal presupposto che i Team più importanti abbiano tutti un buon launch-control, e il pallino a questo punto passa nelle mani e nei piedi di chi guida la vettura. In questa stagione abbiamo visto delle ottime partenze anche da parte di Raikkonen, mentre Vettel è partito bene ma non proprio come una saetta, forse questo è dovuto al fatto che Kimi conosce meglio il sistema avendolo utilizzato nel 2014, fatto sta che finché Hamilton continuerà a fare pole e partire a fionda, sarà molto difficile prenderlo durante la gara per i motivi che sopra ho spiegato; c’è poi da considerare il ‘boost’ di cui dispone la Mercedes che gli permette anche di essere molto veloce a serbatoio pieno, così da distaccare i rivali che sono dietro, di quel pugno di secondi nei primi giri che lo porterà a gestire poi la gara. A tale proposito vi propongo dei semplici grafici esplicativi che evidenziano come i tempi del Britannico si abbassino repentinamente subito dopo le partenze o le ripartenze dalla safety-car.

(I tempi asse delle Ordinate sono da considerare + 1 minuto)

Hamilton_partenza1

All’Albert Park il giro 4 fu quello della ripartenza dopo la Safety car


Hamilton_partenza2

Quello che si nota è come i due grafici, pur se con tempi sul giro diversi, si assomigliano, con Hamilton che dopo 5-6 giri inizia a mettere la vettura a regime per non affaticare il motore, a questo proposito vi invito a leggere l’articolo dell’Ingegnere Salvatore Di Nuzzo riguardo al ‘bottone magico’ Mercedes che trovate a questo link  https://www.newsf1.it/il-bottone-magico-mercedes-amg3098/ .

Comunque sia o come vada la stagione, appare molto chiaro che per battere i Tedeschi bisognerà migliorare il sistema di partenza, ma soprattutto essere sempre in prima fila nella Q3, se non addirittura in Pole, perché il vantaggio che attualmente hanno è molto difficile da colmare con le sole strategie che possono sempre difettare sia nell’esecuzione delle stesse, sia da fattori esterni quali safety-car, pioggia etc. Proprio per questo Raikkonen recentemente ha dichiarato che l’obiettivo primario è superare le Mercedes in pista e non con complesse e rischiose strategie; cosa che tutti i Ferraristi si augurano possa accadere già dal GP della Spagna, su una pista tecnica, abrasiva e con temperature che in genere sono alte…

Marco Asfalto

 

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