Hamilton ha vinto con merito e con molta facilità il GP di Russia, regalando alla sua Squadra, in anticipo, il Titolo Costruttori 2015; innanzitutto bisogna complimentarsi con la Mercedes per il Campionato messo in bacheca; insomma Onore ai Vincitori nella speranza che nel 2016 ci sia una lotta più serrata ai vertici visto che gli ascolti della F1 e l’attenzione mediatica generale intorno all’argomento si sta affievolendo in maniera preoccupante in questo finale di stagione; lunedì e cioè il giorno dopo la gara, molte testate giornalistiche Italiane, ed anche qualcuna estera, hanno dedicato al GP una sola pagina, tra l’altro riempita solo di qualche foto, le classifiche e pochi commenti, questo è il segno tangibile del calo totale del Circus, perché se non ne parlano i media è ovvio che poi l’attenzione si sposta su altre competizioni e altre manifestazioni.

La Gara è stata diversa da quello che ci si aspettava alla vigilia soprattutto perché molte Squadre non hanno potuto girare al Venerdì e quindi, in molti, non sono riusciti a trovare il giusto assetto meccanico non solo in configurazione qualifiche ma anche riguardo all’usura degli pneumatici, la corsa per certi versi è stata un poco anomala, anche se chi ha la capacità di simulare al meglio le caratteristiche del tracciato riesce poi ad adattare le vetture al meglio anche se non alla perfezione. Il dato più importante, a mio giudizio, è stato quello della temperatura dell’asfalto che è risultato essere compreso, in varie fasi della gara, tra i 25° e i 28° veramente troppo poco per una pista molto scivolosa e con poco grip come quella di Sochi; e qui arriviamo a ciò che giorni fa ho espresso con un tweet, certi GP andrebbero collocati in altri momenti del Campionato, soprattutto se le condizioni atmosferiche non ne mettono in evidenza le qualità, perché in fondo il circuito non è male e potrebbe offrire molto più spettacolo se solo si riuscisse a sfruttare meglio i compound messi a disposizione dalla Pirelli. Quest’anno si è corso con le SUPERSOFT e con le SOFT e nonostante questo la strategia è stata ad una sola sosta, certo ci sono stati una serie di giri dietro la safety-car durante il primo stint, quando tutti i primi dieci erano sulle gomme più morbide, e questo ha allungato la vita degli pneumatici, tuttavia, come sempre ripeto, questi sembrano essere più duri e longevi di quelli 2014. La Ferrari avrebbe potuto forse attaccare la Mercedes se le temperature fossero state più alte, oppure se una delle due vetture avesse seguito la strategia di sostituire le gomme durante i giri con safety-car in pista, come ha fatto ad esempio Perez che è entrato al box al giro 12 per montare le SOFT e poi proseguire fino alla fine, ben 40 giri sullo stesso compound; la strategia sarebbe stata efficace per la Ferrari in quanto si è dimostrata la vettura, Mercedes a parte, che meglio ha saputo preservare gli pneumatici durante tutta la gara; questa scelta non è stata fatta fondamentalmente per ‘marcare’ Bottas che ad un certo momento della gara era molto veloce, tuttavia proprio il basso carico ne limitava le prestazioni quando la gomma cominciava a risentire dell’usura; l’obiettivo della ‘Rossa’ era quello di portare entrambi i Piloti a Podio dopo la defaillance di Rosberg che ha accusato un guasto tanto banale quanto deleterio, la rottura della parte meccanica dell’acceleratore. Un altro motivo per cui non si è osata una strategia che seguisse quella di Perez è stata la mancanza di dati certi al venerdì e quindi si è preferito andare sul sicuro.

La Pirelli ha rinnovato il contratto con la FOM fino al 2019, però è il momento che si cambi registro, occorrerebbe studiare delle gomme apposite per gare del genere, piste non abrasive e con temperature basse, visto che sempre si dice di voler migliorare lo spettacolo bisognerebbe mettere a disposizione delle Squadre dei compound che possano diversificare in modo tangibile le strategie, vedremo cosa si farà nelle prossime stagioni.

La distanza tra Ferrari e Mercedes è stata ancora più alta di quella che io stesso avevo pronosticato, anche se con la riserva riguardante proprio le temperature basse della pista, il momento di paragone migliore è quello che riguarda le tornate dalla 18 alla 29, quando sia Vettel che Hamilton giravano con le Super Soft; perché poi, nel 2° stint, nonostante il giro veloce del Tedesco, Hamilton ha ‘passeggiato’ con tranquillità pensando solo a non commettere errori, che poi negli ultimi 2-3 giri abbia avuto un problema con l’ala mobile, non poteva certo cambiare le sorti della gara, tra l’altro non è la prima volta che in Mercedes accade una cosa simile, spesso alla fine di una gara dominata completamente, arriva il classico Team-Radio di uno dei due Piloti che avvisa il box di avere un problema, sempre qualcosa di poco rilevante ai fini del risultato finale; una sorta di Thrilling degli ultimi minuti che serve solo a non far girare canale…  Dicevo della distanza tra le due vetture, qualcosa di inarrivabile per la Ferrari in questa gara, andiamo a vedere i tempi di cui sto parlando

GP_russia

La media delle tornate di Hamilton è di 1:41.578 mentre quella di Vettel è di 1:42.456, insomma ben 9 decimi, certo il Britannico aveva pista libera che consente di girare almeno 2 decimi più veloci degli altri, comunque anche se consideriamo 7 decimi di differenza è sempre una distanza molto alta che ci porta al GAP di qualche gara addietro; in realtà proprio con le Super Soft la Ferrari ha sofferto di più perché non riusciva a mandarle in temperatura adeguatamente, mentre con le Soft il compito è stato meno arduo benché a quel punto Hamilton, nel 2° stint, ha solo controllato la gara badando a conservare la Power Unit e non fare errori. Vettel nel 2° stint ha comunque spinto; peccato invece per Raikkonen che ha sprecato un’occasione, prima con un paio di errori dettati dalla foga e alla fine affiancandosi, anzi affiancando solo l’alettone (curva 4); alla vettura di Bottas, rovinando così la gara del suo rivale e anche la propria, in quel momento era molto veloce Kimi e poteva benissimo aspettare, il circuito è molto lungo e avrebbe avuto di sicuro un’altra possibilità, o anche due, per passare il Connazionale; strano che Raikkonen si senta così sotto pressione in questo momento del Campionato visto che gli è stato rinnovato il contratto e non ha proprio niente da dimostrare…

Marco Asfalto

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