Siamo ora mai pronti al giro di boa del campionato di formula 1 2015, con la tappa fondamentale del GP di Barcellona, prima gara Europea della stagione.

C’è davvero molta carne al fuoco rispetto all’anno scorso, una Ferrari vicina alle Mercedes che potrebbe lottare “seriamente” per il titolo, una McLaren disastrosa che, secondo le varie dichiarazioni riportare nei vari media, dovrebbe compiere un netto passo avanti nelle prestazioni.

Non dimentichiamoci della Red bull che ci ha abituati a recuperi miracolosi e alla mina vagante Williams, insomma il 2015 potrebbe essere un campionato più movimentato del solito.

Come di consueto, vedremo tante novità tecniche alcune già note e annunciate, altre invece tutte da verificare. La Ferrari dovrebbe presentarsi a Barcellona con un nuovo pacchetto aerodinamico, in particolare nuove ali, nuovo fondo e probabilmente aggiornamenti alle sospensioni posteriori, parrebbe accantonato il muso stile Mercedes che dovrebbe debuttare nelle gare successive.

Le priorità per la Ferrari sono altre, attualmente le aree scelte potrebbero dare maggiori vantaggi rispetto ad un muso piu’ estremo, che comunque è allo studio da mesi, come gia’ dichiarato dallo stesso Allison.

Il dubbio amletico che i tifosi della Ferrari si pongono è sempre uno, la Rossa riuscirà a portare aggiornamenti in grado di colmare definitivamente il gap con le Mercedes che è stato comunque miracolosamente ridotto ?

Le premesse per un recupero ci sono tutte:
Gettoni da usare nello sviluppo della Power unit che i tedeschi hanno già esaurito sin dalla prima gara,

Aerodinamica ancora grezza da sgrossare,  dopo un netto cambio di filosofia rispetto al 2014 che ha portato già buoni risultati, in particolare l’assetto rake piu’ accentuato e un nuovo modo di sfruttare l’alettone anteriore che ricalca la filosofia Mercedes, con ancora grandi margini di sviluppo dopo l’ottimizzazione dei vari elementi aerodinamici ancora al primo stadio d’utilizzo.

Il nuovo alettone Ferrari apparso sin dai test di Barcellona è una rottura con il passato, che riprende la filosofia Mercedes copiata anche dalla Redbull.

Cio’ che pero’ desta preoccupazione è la doppia rivoluzione compiuta in estate con l’arrivo di Marchionne e le numerose partenze avvenute in un periodo critico per lo sviluppo della monoposto. Credetemi la macchina che abbiamo visto fino ad adesso è stata concepita ben prima dell’arrivo di Marchionne dai tecnici che sono stati cacciati senza tanti complimenti, la rivoluzione era già stata pianificata da Montezemolo e il frutto del lavoro di Allison è proprio quello che stiamo vedendo adesso sulla SF15T.

Allison non ha progettato nemmeno una vite della SF15T, ha coordinato il lavoro scegliendo le aree d’intervento, in altre parole gli ingredienti sono  simili al 2014 ma combinati in maniera straordinaria e sapiente con il risultato finale di un piatto perfetto ma che è stato ottenuto sempre dalla stessa materia prima.

Adesso però vedremo se i nuovi tecnici sapranno in qualche modo continuare ciò che è stato iniziato da altri, non sono assolutamente critico nei confronti dei nuovi arrivati dico solo che si troveranno nelle mani un progetto che non è stato concepito da loro, con tutti i limiti del caso.

Questa è la vera questione poco chiara che potrebbe ” bloccare ” lo sviluppo della SF15T del resto durante le prime 4 gare la Ferrari è stata l’unico Top Team che non ha portato sviluppi significativi, tanto per fare qualche esempio:

Mercedes aggiornamenti al musetto, agli alettoni e al fondo.

Toro Rosso nuovo musetto corto, nuove pance alettone anteriore aggiornato

Red bull modiche all’alettone anteriore e posteriore

Mclaren, alettone anteriore e posteriore, nuovo fondo, s-duct.

Ferrari in affanno per il cambio di tecnici o programma di sviluppo diverso rispetto ai concorrenti ?

Vedremo a Barcellona, del resto la vecchia gestione capitanata da Fry e Tombazis aveva fallito proprio in fase di sviluppo, ma questa volta grazie alle scelte di base di Allison era riuscita ha creare una monoposto competitiva.

 

Segue l’anteprima Ferrari del GP di Barcellona

Quello di Barcellona è un circuito che le squadre conoscono bene, visto che a Montmelò si sono svolte due sessioni di test invernali. Iñaki Rueda, responsabile delle strategie di Scuderia Ferrari, ci spiega quali siano le sfide più rilevanti che offre questo tracciato:

“Montmelò è una pista tradizionalmente molto dura per l’usura e il degrado degli pneumatici: non a caso, negli ultimi anni, abbiamo visto aumentare di parecchio il numero dei pit stop. Bisogna considerare, però, che la necessità di effettuare più soste offre anche una buona opportunità di guadagnare posizioni: su un circuito in cui è difficile sorpassare, bisogna saper ‘giocare’ con i cambi gomme anche per poter sopravanzare gli avversari.

Sappiamo bene che nella prima gara europea tutte le squadre schiereranno vetture con molti sviluppi, praticamente nuove rispetto a quelle che abbiamo visto in Bahrain: per quanto ci riguarda, speriamo che i nostri aggiornamenti ci permettano di avvicinarci ulteriormente alla Mercedes”.

 

Salvatore Asero

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