Ma quale gioco di squadra? La Mercedes è Hamilton, Bottas è lì solo per servirlo, non per vincere. Così la F1 muore

Uno spettacolo raccapricciante per tutti gli amanti della Formula 1 quello andato in scena sul tracciato di Sochi. Valtteri Bottas è stato contattato dalla squadra che gli ha intimato di ‘’far passare Hamilton alla curva 13’’. Il finlandese ha eseguito alla perfezione l’ordine, mettendosi a difendere Hamilton dagli attacchi di Vettel. Una mossa regolarissima, impossibile obiettare nulla. Ma resta il fatto che sia stata comunque inutile, perché la ritrovata superiorità Mercedes non da in ogni caso scampo alla Ferrari in ottica mondiale, e dopo tutto il lavoro svolto come scudiero Bottas avrebbe anche meritato una vittoria. Quanto visto oggi da l’immagine chiara di uno sport che sta perdendo tutta la sua umanità, anche se cose del genere sono già avvenute in passato. La Ferrari tolse a Barrichello la vittoria in Austria nel 2002, anche in quel caso con Schumacher vincente nonostante un mondiale già in cassaforte.

La domanda che tutti si pongono è: ha senso continuare a distruggere il morale di Bottas e lo sport in generale con queste mosse ( per quanto regolari possano essere)? In una situazione di classifica più tirata senza dubbio, ma quando il vantaggio e la superiorità Mercedes è così marcata la casa di Stoccarda ha rimediato solo una brutta figura, utile a rovinare la festa dopo una splendida doppietta. In casa Ferrari non si sono più ripetute vicende simili dopo la Germania 2010. Ad esempio in Austria Raikkonen ha tranquillamente concluso secondo davanti a Vettel, senza neanche un minimo accenno ad uno scambio di posizioni. Ora sarà da vedere cosa accadrà in squadra, dato che per la prima volta Bottas quest’oggi ha mostrato un discreto malcontento nel retro podio, con un Hamilton accigliato che non si è certo goduto al massimo una vittoria che non doveva essere sua.

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