Della notizia secondo cui Felipe Massa abbia annunciato la sua disponibilità a ritornare al volante della Williams colpisce la tempistica. Poco più di un mese fa infatti il pilota brasiliano ha dato l’addio alla Formula 1 davanti al suo pubblico, a San Paolo, con un commosso e struggente commiato. Tutto il circus gli ha reso omaggio per la sua carriera importante, la sua personalità solare, la sua professionalità esemplare. La decisione di questi giorni si lega però a doppio filo ad un’altra, dirompente quanto inaspettata: il ritiro di Rosberg.

L’addio del tedesco ha innescato un domino nel mercato piloti, con un sedile Mercedes che sarà -con ogni probabilità- occupato da Bottas, il quale a sua volta lascerà un vuoto nel team inglese.  La scelta della squadra tedesca e di conseguenza della Williams è legata alla medesima considerazione: assicurarsi un pilota di esperienza per affrontare lo sviluppo della macchina 2017, ancora più importante alla luce della rivoluzione tecnica che attenderà i progettisti.  Da un lato la Mercedes, che per affiancare Hamilton preferisce un ormai maturo Bottas (pilota da 78 gp all’attivo con 9 podi) al promettente ma -ancora relativamente- inesperto Wherlein. Il ragionamento della Williams è pressochè lo stesso; per mettere insieme un team equilibrato assieme al giovane (e assai pagante) Stroll serve un uomo di esperienza. La risposta, la più ovvia e a portata di mano è proprio richiamare il senatore Massa, che con le sue doti di collaudatore può risultare assai utile alla squadra.

Rimane da valutare se il ripensamento di Felipe sia stato abbastanza rapido da non farlo cadere in quel relax da pensionamento in cui è facile cadere una volta staccata la spina. L’offerta economica è allettante, ma l’amore del pilota paulista per il mondo della Formula 1 è lampante, e forse è stata solo la mancanza di un sedile in un team competitivo a determinarne la scelta del ritiro. Ora la prospettiva di tornare prima guida in un team importante può fargli ritrovare le motivazioni per correre ancora un anno ad alti livelli. Sarà interessante valutare come si ri adatterà al ritorno a vetture con alto carico aerodinamico così veloci in curva, che già ha guidato anni fa. Al netto delle difficoltà di avere come compagno l’ingombrante Stroll e diventare – di fatto- un suo dipendente.

di Stefano De Nicolo’  (@stefanodenicolo)

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