Ci troviamo a scrivere dopo le dimissioni di Stefano Domenicali, per qualcuno nefaste e per altri benvenute, come per tutte le questioni Italiche riguardanti lo sport, ma anche la politica, tutti hanno la loro opinione ma soprattutto tutti HANNO LA LORO PERSONALE RICETTA PER VINCERE E SUPERARE I PROBLEMI, l’esempio più lampante viene dal calcio, in nessuna Nazione ci sono 60 mln di Commissari Tecnici come accade in Italia, ma noi, si sa, siamo un popolo molto particolare, abbiamo nei cromosomi le vittorie e le conquiste degli antichi Romani, l’arte del Rinascimento, le invenzioni dei nostri Scienziati, il gusto e la capacità dei nostri Chef e delle nostre Mamme il vero punto di riferimento della Famiglia, per non parlare delle imprese dei nostri Eroi e purtroppo anche la capacità di essere geniali nell’accezione negativa del termine, altra ‘caratteristica tipicamente Italica è l’invidia per chi ha successo e la così detta ‘chiacchiera da bar’ momento in cui si possono esprimere tutte le personali critiche e dare tutte le soluzioni ai grandi problemi del paese; che l’ex Team Principal della Ferrari non fosse più tanto amato dal Popolo Ferrarista Italiano era qualcosa che si sentiva nell’aria, sui social network ed anche in quei famigerati bar dove un po’ tutti consumiamo il nostro amato caffè; il punto è che adesso spuntano fuori come funghi tutti quelli che, saputo il nome del Successore di Domenicali, stanno storcendo il naso, soprattutto perché non è un ‘tecnico’ nel senso vero del termine, si immaginava un Ingegnere alla guida della Rossa o più probabilmente un nome blasonato e infatti noi stessi credevamo in una scelta simile, questo non vuol dire necessariamente che Marco Mattiacci non possa svolgere bene il suo ruolo anzi, non avendo un nome blasonato nel campo della F1 probabilmente è più libero da vincoli, niente scheletri nell’armadio e difettucci ben conosciuti dagli avversari e soprattutto dalla Federazione, insomma un Uomo che parte da ‘zero’ non ha debiti di riconoscenza con nessuno del Circus e neppure crediti da riscuotere, e proprio per questo può dare una sua impronta ben precisa al lavoro che sta e che dovrà svolgere. La scelta Aziendale di Luca Cordero di Montezemolo forse è stata dettata anche da altri motivi, in una sua dichiarazione ha palesemente espresso parere negativo a cercare in giro per il mondo ‘mercenari’ che siano alla guida della GES, questo potrebbe far presupporre che qualche tentativo di ingaggiare un nome di spicco ci sia stato ma che sia poi declinato per motivi sia economici che di principio, la Ferrari non è un’azienducola da 4 soldi e mettersi a fare richieste sproporzionate pensando che sia alla canna del gas è inaccettabile soprattutto per tipi come Montezemolo e Marchionne i quali non solo hanno alle spalle la responsabilità della guida di grandi aziende, ma anche tutta una serie di successi che non tutti possono vantare, la sensazione è che in qualche modo si sia voluto evitare di scendere a compromessi con chicchessia, valutando il manager Mattiacci come l’uomo giusto per un incarico così delicato. Il nuovo Team Principal della Ferrari si porta dietro comunque un gran bel curriculum tutto però nel settore vendite e marketing, solo chi lo conosce bene sa se caratterialmente sarà in grado di tenere testa e soprattutto di valutare un reparto corse che stava perdendo la giusta direzione negli ultimi tempi, la percezione è che nella scelta abbiano influito, forse parecchio, le indicazioni di Marchionne, ma questo sarà il tempo a dirlo. Fatto sta, e questo è importante che si dica, che se miglioramenti ci saranno nel breve periodo non saranno certo merito della nuova Guida la quale ha ereditato un metodo di lavoro, non lo ha costruito, e sperando, visti i risultati di oggi, che se miglioramenti ci debbano essere, siano questi motivati dal lavoro e non da faide interne, perché l’ipotesi che qualcuno nella squadra remasse contro è sempre valida anche se non supportata da nessun fatto, a pensare male è peccato ma ci si azzecca quasi sempre, potremmo dire, parafrasando un nostro famoso politico oramai scomparso. Comunque una cosa di certo è cambiata, la comunicazione, Marco Mattiacci sembra proporre un diverso stile, nessuna frase fatta, tanta umiltà da lui stesso riconosciuta, la voglia di apprendere, la sincerità nelle poche dichiarazioni rilasciate, ci si augura abbia la competenza e soprattutto il polso per ‘navigare’ in uno stretto e burrascoso mare che è quello della F1 odierna. In bocca al Lupo!

Marco Asfalto   

Twitter : @marcoasfalto

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