Una giornata da profondo rosso, un’altra per la stagione della Ferrari, un’altra botta per il morale dei due piloti. Che capita in una gara che diventa quasi una prova di endurance, una maratona ad eliminazione di tre ore con 5 Safety Car e 2 bandiere rosse. L’altalena di emozioni del weekend ormai la conosciamo bene, dalla delusione del venerdi nelle libere all’euforia del sabato che culmina nella delusione della gara. Cambiano gli scenari, i continenti e qualche dettaglio ma il leitmotiv rimane lo stesso. Anche oggi si racconta di una Rossa ritirata, Raikkonen giro 20, causa brutto e pericolosissimo incidente sul rettilineo principale. Non ci sono cause apparenti al botto del finlandese, che nella ripartenza dopo il secondo round di Safety Car in piena accelerazione perde il controllo senza toccare alcun cordolo o linea bianca e va a sbattere prima contro il muro di destra poi contro quello di sinistra per rimanere poi pericolosamente in mezzo alla pista, venendo evitato di un niente da vari piloti che procedevano quasi alla cieca all’interno del muro d’acqua delle retrovie. Unica causa apparente e imputabile è l’acquaplanning. Le gomme Pirelli oggi hanno mostrato grossi limiti nella configurazione full wet dimostrandosi inadatte a gestire una situazione di pista bagnata da una normale pioggia, insistente sì, ma tutt’altro che un diluvio.

Uno zero per Kimi Raikkonen (dormiente dopo la ripartenza dopo la prima Safety Car e infilato facile da Verstappen) che diventa il quarto in una stagione ottima che lo vede inaspettatamente ritrovarsi punto fermo della squadra. Per Vettel la domenica è migliore, ma ugualmente difficile. Inizia malissimo, al giro 10 in testacoda sulla salita che porta al traguardo viene risucchiato nelle retrovie. Si ferma per montare le intermedie ma naviga per lunga parte di gara nei bassifondi della classifica. Solo dopo l’ultima ripartenza della Safety Car si ricorda di essere quadricampione del mondo e uno che sul bagnato ci sa fare. Recupera fino a giocarsi il quarto posto con Verstappen ma l’olandese, mai così in forma come oggi, lo relega in quinta posizione. E così Vettel raccoglie 10 punti che non cambiano la sostanza di un weekend, ancora una volta, povero.

Anche oggi il tedesco ha evidenziato segni (certo più contenuti) di nervosismo via radio, mostrando ancora una volta un rendimento a due facce: distratto in avvio con un errore che poteva costargli la gara, più veloce e concreto nel finale con sorpassi decisi (anche se a piloti con vetture meno veloci).

Una Ferrari anche qui in versione laboratorio 2017 che ha portato piccole novità nel fondo con delle nuove bandelle verticali davanti alle ruote posteriori per migliorare i flussi in uscita verso il retrotreno e prese d’aria dei freni posteriori con due profili diversi (entrambi a <<L>> rovesciata) uno più lungo l’altro più corto. Uno sforzo che i tecnici guidati da Mattia Binotto portano avanti strenuamente in vista della prossima stagione e della rivoluzione tecnica che cambierà l’aerodinamica e l’aspetto delle vetture. La SF16-H continua invece a mostrare peccati originali che non sono stati sanati nel corso dell’anno, figli della mano di James Allisnon, la cui impronta su questa macchina è rimasta forte nel bene e nel male. La speranza è che la transizione prevista per il prossimo sia più rapida del previsto.

di Stefano De Nicolo’  (@stefanodenicolo)

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