La Ferrari e Sebastian Vettel tornano alla vittoria dopo tre mesi e mezzo di digiuno, trionfando nel Gran Premio del Brasile, dominando la gara dal primo all’ultimo giro. Per il pilota tedesco si tratta della quinta vittoria in stagione, l’ultima in Ungheria prima della pausa estiva, e la quarantasettesima in carriera. Secondo posto per Valtteri Bottas, che non sfrutta al meglio la pole-position conquistata nella giornata del sabato, che precede il connazionale Kimi Raikkonen, abile a difendersi negli ultimi giri dagli attacchi di un arrembante Lewis Hamilton, il quale, nonostante la partenza dalla pit-lane, conclude la sua gara ai piedi del podio e a pochissimi secondi dal vincitore.In ombra la Red Bull, che non riesce a replicare a quanto di buono fatto in Messico e che si deve accontentare di un quinto e sesto posto rispettivamente con Verstappen e Ricciardo. La gara è scoppiettante sin dall’inizio, come era facilmente prevedibile date le parole della vigilia in cui tutti piloti erano liberi di correre senza dover rispettare particolari ordini di scuderia e, infatti, già in partenza le emozioni non mancano, con Sebastian Vettel che brucia allo scatto e in staccata alla prima curva Bottas,

 

invece nelle retrovie una serie di contatti costringono Vandoorne, Magnussen e Ocon al ritiro. Mentre i primi cinque provano a scappare via, viaggiando tutti più o meno sugli stessi tempi, il neo campione del mondo comincia la sua rimonta, facilitata, per la verità, dalla netta superiorità della W08 rispetto alla concorrenza, che permette al pilota inglese di liberarsi agevolmente degli avversari attraverso sorpassi puramente di velocità, grazie anche ad una Power Unit nuova montata dopo l’incidente in qualifica e ad un set-up molto scarico, riaccendendo il dibattito sulla re-introduzione del warm-up nel pre gara e sulla possibilità di eleminare il regime di parco chiuso che al momento vieta ai team di poter apportare modifiche alle vetture dopo le qualifiche. Al giro 28, comincia la fase dei pit-stop, con Bottas che, senza successo, prova l’under-cut su Sebastian Vettel, mentre Hamilton, partito con gomme soft, allunga di molto il suo stint. Seconda parte di gara molto favorevole a Kimi Raikkonen, che con il compound giallo riesce ad avere un ritmo migliore di quello che aveva precedentemente, accorciando di qualche secondo il suo distacco da Bottas, ma senza avere mai la chance di poterlo attaccare. A poco più di venti tornate al termine, Hamilton rientra ai box per la sua unica sosta, ritornando in pista con pneumatici super soft, i più prestazionali portati dalla Pirelli nel fine settimana, per ricucire il suo distacco dalla zona podio, riuscendo, grazie ad un ritmo da qualifica, a superare prima Verstappen e ad attaccare poi Raikkonen, senza però avere quello spunto necessario a sopravanzarlo. Non è ancora il 2018, ma per la Ferrari il successo di oggi rappresenta un ottimo risultato sebbene il mondiale ha già definito i suoi verdetti principali, dato che la vittoria mancava da luglio, la quale dimostra ancora una volta la bontà del progetto della SF70H e che non fa altro che aumentare il rimpianto per ciò che poteva essere e che invece i problemi di affidabilità, incidenti e tanta tantissima sfortuna che hanno costellato questi ultimi tre mesi, hanno fatto sì che i tantissimi tifosi della Ferrari sono stati costretti a rinviare ancora una volta di un altro anno l’appuntamento con la vittoria.

Francesco Saverio Falco

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