Il venerdì del Gran Premio del Texas si apre con una mezza novità. La Mercedes non monopolizza la prima fila delle prove libere; dietro a Rosberg, il più veloce di giornata, si inserisce infatti un Ricciardo, molto veloce con gomma supersoft e ad un carico di benzina probabilmente moto leggero. Terzo Hamilton con l’altra Mercedes a poco più di tre decimi.

Vettel è quarto, ma staccato di più di 8 decimi, Raikkonen arretrato e addirittura decimo a un secondo e mezzo, ma avendo svolto un tipo di lavoro diverso. La Ferrari del tedesco peraltro perde la batwing per un passaggio violento sul cordolo che causa anche il distacco di uno specchietto. Nel pomeriggio una bandiera rossa per altri detriti lasciati in pista dalla Haas. L’altra Red Bull di Verstappen è invece quinta subito dietro a Vettel. Ancora una volta la Ferrari fatica a trovare l’assetto giusto il venerdì, difficoltà ricorrente per tutto l’anno e che la squadra non riesce a risolvere. Il ritardo nella messa a punto della macchina si protrae per tutto il weekend, e sebbene il miglioramento della macchina sia spesso consistente nel corso del weekend il tempo non basta per cogliere una prestazione migliore. Come dire, se la gara si corresse il lunedì, si vincerebbe pure.

Per il passo gara occhio alla Red Bull che potrebbe dare fastidio alle Mercedes. Interessante vedere se sarà Hamilton o Rosberg a doversela vedere, in apparenza, con Ricciardo. Gomma da gara è prevista essere la soft. E anche qui la Ferrari sembra non cominciare nel migliore dei modi visto il buon numero di supersoft portate. Gomma certo molto prestazionale, ma dal rapido degrado.

Gareggiare negli Stati Uniti è comunque piacevole per tutti i team; certo lo è per la Haas, alla prima gara di casa. Lo è per la Ferrari naturalmente, per cui questo rimane il migliore mercato per le auto di serie. Lo è anche per il pubblico, solitamente numeroso almeno la domenica per la gara. Se gli USA mettono d’accordo tutti, certo non lo fanno i testi invernali: manca ancora l’accordo: tra Barcellona e Bahrain è caos. La Pirelli vorrebbe andare al caldo, per testare le mescole più morbide dato che per quanto mite, a Barcellona è pur sempre inverno a febbraio. Per i test in località extraeuropee ci vuole invece l’unanimità di tutti i team che, come sappiamo, manca. C’è chi chiede che sia la stessa Pirelli ad assumersi i costi di questa lunga trasferta ma è improbabile che sarà così.

Nota positiva al Circuit of the Americas. I motori vintage tornano a rombare; tra gli eventi di contorno è prevista una gara delle vetture storiche di Formula 1 prevalentemente degli anni ’70 e ’80, un bello spettacolo per attempati appassionati e non. Rivisti in pista pezzi unici come la Lotus 77, la Hesketh 308B, la Arrows FA1, la Williams FW07B e molte altre.

Per le qualifiche e la gara il tempo è previsto buono; domani mattina ultima chance nella FP3 per la Ferrari per cercare un miglioramento dell’ultimo minuto prima delle qualifiche.Appuntamento con la caccia alla pole alle ore 20 italiane.

 

di Stefano De Nicolo’  (@stefanodenicolo)

 

 

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