Scontato dominio Mercedes davanti a Verstappen e Raikkonen. Figuraccia del Cavallino che sbaglia strategia e Vettel partirà nono

Ma di cosa stiamo parlando? Ultimamente si è tanto discusso dei sensori e dei controlli FIA sulla Ferrari, magari ritenuti eccessivi dal team di Maranello. E poi si assiste ad una qualifica come quella di oggi a Suzuka, con l’ennesima figura barbina da parte del muretto che monta le gomme intermedie ai suoi piloti quando la pista è totalmente asciutta. Lewis Hamilton e la Mercedes sono come al solito perfetti, con l’inglese che in 1’27”760 strappa l’ottantesima pole di una carriera sempre più straordinaria e che lo porta ad un passo dal meritatissimo quinto titolo mondiale. Alle sue spalle Valtteri Bottas, perfetto nel suo lavoro di scudiero e staccato di 299 millesimi dal compagno di team. La superiorità della W09 è stata chiara specialmente nel Q2, quando con le gomme Soft hanno rifilato distacchi abissali agli altri che avevano le SuperSoft dimostrando una ritrovata superiorità motoristica nel giro secco.

La Ferrari doveva quantomeno stare in seconda fila, pronta a dare battaglia in gara dove se la poteva giocare con le frecce d’argento sul ritmo. E invece al terzo posto si è piazzato un ottimo Max Verstappen, anche se l’olandese della Red Bull ha rimediato oltre un secondo e due decimi dal battistrada. La prima rossa è quarta con Kimi Raikkonen, tutto sommato bravo a piazzarsi lì nonostante la follia del muretto. Quinto posto per Grosjen con la Haas ma strepitosa la prova delle Toro Rosso-Honda, proprio nel circuito di casa del loro motorista. Brendon Hartley è sesto e dimostra di meritare un posto in F1 per il prossimo anno, davanti a Pierre Gasly che conferma i grandi progressi fatti dai giapponesi con la nuova power unit deliberata in Russia. Buona la qualifica delle Force India, anche se le pantere rosa avevano dimostrato di poter stare più avanti e la pioggia nel finale ha rovinato i loro piani: Ocon è ottavo con Perez decimo, in mezzo la Ferrari di Vettel impotente di fronte alla scellerata scelta del muretto.

Tutto è partito all’inizio del Q3, quando era da poco caduta una leggera pioggia che ha inumidito il tracciato. Tutti sono andati comunque in pista con le slick, mentre le rosse hanno puntato sulle intermedie. Il primo a capire che si trattava di una mossa assurda è stato proprio Seb, che mentre era in fila in pit lane ad aspettare l’accensione del semaforo verde, ha detto in radio: ”Sembra troppo asciutto”. Detto fatto, le Ferrari sono dovute rientrare ai box immediatemente per tornare alle SuperSoft mentre le Mercedes si andavano a prendere la prima fila. Appena Vettel e Raikkonen si sono lanciati per il loro giro veloce, la pioggia è tornata costringendo il tedesco anche ad un errore alla Spoon Curve. Kimi ha fatto un buon lavoro chiudendo quarto, mentre Seb sbagliando ha chiuso nono. Bisogna veramente riflettere a Maranello, anche perchè queste sono figuracce che non fanno bene all’immagine del marchio.

Un incubo anche per Ricciardo, quindicesimo e fuori in Q2 senza neanche girare a causa di problemi sulla sua Red Bull. L’australiano non riesce ad uscire dalla spirale negativa iniziata dopo Monaco ed il suo urlo di rabbia ai box la dice lunga. Undicesimo Leclerc, deluso perchè aveva dimostrato di poter tranquillamente passare tra i primi dieci, ma la pioggia ha rovinato tutto ed il monegasco si è anche girato alla Degner sull’umido. Dietro di lui un deludente Magnussen, poi Sainz con una Renault in caduta libera. Buona la prova di Stroll, che ha portato la Williams a superare il primo taglio ed il canadese partirà quattordicesimo.

La Q1 era iniziata con il brutto botto di Ericsson, che si è schiantato alla curva Dunlop causando una bandiera rossa. Eliminati assieme a lui, le Mclaren di Alonso e Vandoorne che scatteranno alle spalle di Hulkenberg e Sirotkin.

Domani mattina alle 7:10 la gara.

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