Si prospettava una gara caotica, a causa della grande difficoltà di rimuovere le monoposto dalla pista in caso di ritiro. Mai ci si sarebbe aspettato questo “circo” infinito: tanti i contatti, le investigazioni, le incomprensioni in un Gran Premio pazzo, con tanti episodi evitabili dalla direzione gara. In mezzo alla pazzia, emergono loro: i commissari di gara, appunto. Gara gestita male, malissimo. Daniel Ricciardo vince la prima edizione del Gran Premio di Arzebajan, incredibile Stroll, al suo primo podio in terza posizione. Ma la sfida per il mondiale si fa sempre più calda. E molto, molto antisportiva.

 

Il Gran Premio di Arzebaijan parte già col botto grazie a Valtteri Bottas, che in curva 2 prende il cordolo e colpisce in pieno Kimi Raikkonen. L’incidente viene dapprima “notato”, poi messo sotto investigazione, ma non ci è ancora dato sapere quale sia l’esito della investigazione. Bottas rientra ai box, riaccodandosi al gruppo in ultima posizione. La gara continua, con Kimi che gira col fondo danneggiato, ma è Daniil Kvyat a rimescolare le carte: la sua Toro Rosso si pianta in pista, ma i commissari danno prima bandiera gialla, poi Safety Car. Al rientro della SC ci sono ancora detriti in pista e la Safety rientra.

E’ qui che comincia il delirio: in curva 16 Hamilton rallenta, arrivando a 49 km/h, Vettel dietro di lui è costretto a tamponarlo rovinando l’ala, gli si affianca e lo colpisce (non si è ancora capito se intenzionalmente o no) con l’anteriore destra. Risultato? 10″ di stop & go, mentre Lewis Hamilton esce indenne dall’episodio. Vettel, se ha intenzionalmente colpito Hamilton, è stato sicuramente antisportivo, ma forse, in questa situazione, non era l’unico a meritare una penalità. La SC rientra ed è di nuovo scontro: Perez e Ocon, durante l’attacco a Perez si toccano. L’ala di Perez si distrugge e i detriti colpiscono la posteriore destra di  Raikkonen, che è costretto al ritiro.

Finalmente c’è la bandiera rossa: la gara riparte, ed Hamilton sembra di nuovo voler rallentare nello stesso punto, innervosendo Vettel, che lo segue in 2° posizione. Arrivano altre penalità: 10″ per Kimi Raikkonen e Sergio Perez, i ritirati rientrati in gara. La gara continua con Lewis Hamilton, costretto a rientrare ai box perché la sua protezione per il casco si stacca; Lewis non vuole rientrare e tenta di tenere la protezione con la mano, ma il team lo convince a rientrare. Al giro successivo Vettel sconta la sua penalità, e ricomincia la gara: Hamilton rincorre Vettel, macinano sorpassi su sorpassi fino ad arrivare in 4° e 5° posizione. La PU Mercedes è sicuramente superiore a quella usata di Vettel, ma Hamilton le prova tutte per avvicinarsi, arrivando anche ai metodi più insoliti: chiede in radio di far rallentare Bottas, in 3° posizione, per far in modo di rallentare anche Vettel. Grande lavoro di squadra, quello di Hamilton, soprattutto quando va a suo favore.

La sfida mondiale è certamente aperta, apertissima, e i toni non sono più quelli iniziali. Si parla di guerra vera, e lo scontro in pista è ormai, ufficialmente, uno scontro aperto anche fuori.

Una nota negativa per l’antisportività di Hamilton col suo team radio, e a Bottas che pronto rallenta, ma anche per i commissari di gara che avrebbero potuto evitare le tante Safety Car dando subito bandiera rossa. Si conoscono bene le difficoltà nel rimuovere monoposto e detriti su questa pista, circondata da palazzi altissimi, quindi perché rischiare?

Note positive, invece, per Daniel Ricciardo: una gara in salita, con il primo pit stop già al 6° giro, una gara che grazie ai problemi di Vettel e Hamilton è riuscito a vincere, facendo vedere che non si è assolutamente perso, e anzi, lui e la Red Bull sono sempre li ad approfittarne. Grandissimo Lance Stroll: forse non lo sanno nemmeno loro, in Williams, come abbiano fatto a mettere il giovane canadese in 2° posizione. Di solito in Williams le strategie non vengono mai azzeccate, ma questa volta paga, e Lance passa l’ultima parte di gara in 2° posizione, per essere superato solo sulla linea del traguardo da Valtteri Bottas. Terzo posto per lui, che aveva conquistato i primi punti nel GP canadese.

Credits Photo: F1 Official Twitter Account

di Marika Laselva
Twitter: @MarikaLaselva

 

 

 

 

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