La Ferrari vince con Vettel ad Interlagos e piazza Raikkonen al 3° Posto; solo 2° Bottas che partiva dalla pole position; la gara dei primi due non è mai stata emozionante con le posizioni bloccate dopo la buonissima partenza di Vettel che ha infilato millimetricamente il driver Mercedes alla prima curva. Hamilton è protagonista di una rimonta che ha esaltato tanti tifosi ma che invece è apparsa alquanto normale se si vanno ad esaminare alcuni fattori.

Innanzitutto una nuova specifica di Power Unit che dovendo durare solo 2 GP è stata spremuta al massimo nella consapevolezza che comunque il mondiale è in tasca e si può rischiare più degli altri, da sottolineare che le sue velocità in rettilineo erano intorno ai 340 Kmh mentre quelle delle Ferrari sui 320 circa; è partito con un assetto studiato per la gara senza dover trovare un compromesso con le qualifiche; la PU con un consumo d’olio di 1,2 litri/100Km (ovvero la specifica omologata a SPA) non ha dovuto girare per tutto il turno delle qualifiche quindi, di fatto, ha potuto utilizzare il surplus di potenza del manettino per almeno altre 10 tornate rispetto ad un week end ‘normale’; in rettilineo ha  superato tutti con facilità come se guidasse una vettura di altra categoria motoristica; quando è arrivato dietro a Raikkonen nonostante vettura più potente e gomme più performanti (SuperSoft contro Soft) non è riuscito a passare nonostante sia stato in zona DRS per gli ultimi 3 giri; il crash iniziale con relativa Safety-Car ha favorito la sua rimonta in quanto si è trovato molto più vicino ai suoi diretti rivali ed infine il poter decidere la strategia sulle gomme senza dover rispettare l’obbligo di montare quelle della Q2 gli ha reso tantissimo in termini di prestazioni con una pista a temperatura con 60° di asfalto e partendo con le Soft a macchina carica di carburante; gli altri piloti invece hanno dovuto gestire delle gomme più morbide su una pista bollente e col carico di benzina. Hamilton è un Grande pilota tuttavia quanto fatto in Brasile non è nulla di così geniale tanto da gridare all’impresa.

Chi invece ci ha regalato sorpassi al fulmicotone tutti con un controllo della vettura da grande campione è stato Ricciardo che con una Red Bull che certo non è la Mercedes è riuscito a rimontare diverse posizioni e che è stato, tra l’altro, non molto aiutato dal Team; la sua richiesta, al giro 39, di cambiare gomme e provare un undercut sui rivali, viene negata dal muretto; si fermerà poi alla tornata 44 la stessa in cui anche Hamilton si ferma per montare le Super Soft. Una annotazione importante che riguarda ciò che avevamo scritto giorni addietro; la Red Bull è tornata stranamente ‘normale’ in Brasile; Verstappen non è protagonista di una delle sue famose partenze alla dinamite; forse non c’era più bisogno di farne; e neppure regala sorpassi e rimonte in pista; anzi viene passato abbastanza agevolmente da Hamilton al 2° tentativo; il giovane genio è sembrato ridimensionato dalla oramai quasi certa mancanza della sospensione miracolosa RB senza la quale anche il ‘predestinato’ conduce una gara anonima.

Un GP noioso quello del Brasile reso interessante solo dai commentatori TV che gridavano all’impresa durante i banali sorpassi di Hamilton; se si voleva rendere questa gara interessante ed appetibile per il pubblico non ci si è riusciti, o almeno l’obiettivo è stato raggiunto solo verso quella parte di pubblico poco smaliziato e dalle connotazioni calcistiche…

Marco Asfalto

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