Tempo di tornare in pista per i protagonisti del mondiale di Formula 1 2018. Spazio alle parole rilasciate dai due piloti della Ferrari nella consueta conferenza stampa del giovedì.

Dopo quasi due settimane dalla conclusione del gran Premio di Cina, è ora di volgere lo sguardo verso la capitale dell’Azerbaijan, sede del quarto appuntamento del mondiale 2018 di Formula 1.

Abbiamo lasciato Shanghai con la vittoria di Daniel Ricciardo, che ha saputo sfruttare,a suon di sorpassi, l’ottima strategia adottata dal muretto Red Bull. Vittoria che ha di fatto diventare il duello tra Mercedes e Ferrari…un triello, con la Red Bull pronta ad approfittare di ogni minima sbavatura delle rivali e di ogni occasione (come la SC in Cina) inaspettata che può accadere durante la gara.

Parlando di prestazioni, è stata la Ferrari quella che in Cina ha sorpreso e dove in qualifica ha saputo staccare i rivali in maniera netta. Ora la scuderia italiana cerca ulteriori conferme sul circuito azero, dove ha deciso di adottare una tattica aggressiva sul fronte pneumatici, portando ben 10 set di gomme Ultrasoft. Nella giornata odierna, durante le consuete verifiche tecniche, si è potuta apprezzare la presenza della famosa ala “a cucchiaio”, che Sebastian Vettel aveva provato nelle primissime prove libere in Cina.

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Vettel:”I  tre top team sono molto vicini”

Reduce da un ottavo posto in Cina, che non rispecchia  sicuramente le qualità e la competitività della SF71H, Sebastian Vettel si è presentato ai microfoni della consueta conferenza stampa del giovedì abbastanza sereno.

Il 4 volte campione del mondo tedesco ritiene molto positivo l’inizio di stagione disputato dalla sua squadra ma assicura che attualmente c’è un grande equilibrio tra i tre top team. Inoltre, nonostante la classifica piloti lo veda come leader, il campione tedesco sostiene che la sua leadership faccia bene al morale suo e a quello di tutto il team ma, causa il grande equilibrio di prestazioni tra Mercedes,Ferrari e Red Bull, non garantisce nulla:“Sappiamo di aver costruito una buona macchina – ha confermato Vettel – e sappiamo di avere molte potenzialità per renderla ancora più veloce. Stiamo lavorando su questo, ed è bello vedere che tutti nel team sono di buon umore”.”Siamo partiti bene ma è una stagione molto lunga, essere leader della classifica oggi fa bene al morale ma non garantisce nulla, anche perché c’è molto equilibrio. Il Gran Premio d’Australia era di Lewis, quello in Bahrain era nostro, mentre in Cina non sono certo di come sarebbe andata senza la safety-car..”.”Ci sono 3 vetture che sono su livelli simili, la differenza la fa la cura dei dettagli. Chi ci riesce meglio, poi si impone. Comunque la nostra macchina è forte, lo è stata dappertutto.Una gara storta su 21 ci può stare, noi siamo tranquilli abbiamo fatto tutto quello che potevamo. Certo il primo pit non è stato fantastico, perché abbiamo perso la posizione, abbiamo sottovalutato il potenziale dell’undercut. Ma l’importante è non commettere gli stessi errori in futuro”.

Secondo i rumors, l’australiano avrebbe firmato un pre-contratto con la scuderia del Cavallino per la stagione 2019,ma al momento l’interessato ha smentito categoricamente questa iliazione, ammettendo di non voler fare “il secondo pilota”. Nel caso si realizzasse questa prospettiva in chiave 2019, il pilota nativo di Perth, andrebbe a fare coppia con Vettel sostituendo Kimi Raikkonen. Proprio Vettel è stato interrogato sul possibile approdo in Ferrari del suo ex compagno di squadra in Red Bull, nel 2014 e il pilota tedesco ha risposto molto ironicamente:“Come la vedo? Eh non posso aiutarlo più di tanto, si tratta di mettere la firma su un contratto. E non posso essere io ad aiutare a farlo”(sorride )e chiarisce “Siamo stati insieme per una stagione, e non è stato un anno semplice per me. Ma è un pilota bravo, ha appena vinto in Cina”.

Sebastian Vettel è poi tornato parlare dell’incidente capitatogli con Verstappen in Cina, dove il contatto tra i due  ha di fatto rovinato la gara ad entrambi. Il tedesco, a fatto compiuto, era rimasto piuttosto sereno e ha ammesso che dopo la gara, l’olandese della Red Bull sia andato immediatamente a scusarsi con lui per l’accaduto: “Ho apprezzato che sia venuto a scusarsi, alla fine nessuno corre per rischiare un ritiro”.“Gli ho detto: Senti, era una gara che potevi vincere, e non l’hai vinta. Devi chiederti cosa è successo”.

Vettel ha poi continato:“Mi ha danneggiato, ma non credo che alla fine nessuno corra per rischiare un ritiro. In Cina non avevo intenzione di rendergli la vita difficile andando a prendere dei rischi, perché non avevo nulla da guadagnare e sapevo che mi avrebbe passato, ma non mi aspettavo certo che mi speronasse”.”Comunque ne abbiamo parlato, ed è tutto a posto, ho apprezzato che sia venuto da me subito dopo la gara. È una gara su 21, non è la fine del mondo, possiamo anche dire che non era il nostro giorno”.

Infine, ha Vettel è stato chiesto a cosa servisse il terzo paddle sul volante, il quale non presente sul volante di Kimi, che ha incuriosito gli addetti ai lavori. L’interessato ha risposto in maniera molto ironica, facendo supporre il fatto che lui non ne sappia nulla…:“Ah, c’è un comando? Devo dare un’occhiata, io non l’ho visto (sorridendo) devono averlo installato senza avvisarmi! Comunque, non è un grande segreto, anche se (ancora sorridendo) devo scoprire di cosa si tratta… indagherò!”.

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Raikkonen:”Le gomme Pirelli mi hanno aiutato ad avere più feeling con la monoposto”

Kimi Raikkonen, reduce dal terzo posto in Cina, sta vivendo un buon stato di forma, nonostante la classifica lo veda a -24 punti dal leader Sebastian Vettel. Il pilota della Ferrari non vuole recriminare sui punti persi per strada tra Bahrain (ritiro) e Cina (strategia) e confida nelle prestazioni della SF71H, una vettura che ben si adatta al suo stile di guida tanto da averlo visto per due gp consecutivi a pochi millesimi dalla Pole.

Un Kimi in gran spolvero in questo inizio di campionato, e lo stesso finlandese ha voluto spiegare i motivi del suo feeling ritrovato con la vettura, uno fra i quali le gomme Pirelli 2018 :“Non è una questione di provare tanto o poco prima del Mondiale – ha confermato Raikkonen – puoi passare in pista due settimane ma se la macchina non funziona, o non hai le condizioni giuste, finisce che perdi la direzione, che è ancora peggio di non provare del tutto”.”Quest’anno gli pneumatici sono leggermente diversi, e per me è stata una novità con cui mi sono trovato subito a mio agio. Le gomme hanno un ruolo molto importante, quelle 2018 sono migliori, offrono una maggiore aderenza, e questo aiuta molto il mio feeling”.

Le nuove gomme più soffici della Pirelli hanno migliorato molto il grip generale delle monoposto 2018, e Kimi è tra i piloti che ha beneficiato di questo cambiamento per il suo stile di guida, poichè il pilota finlandese predilige un anteriore chirurgico e di conseguenza un ingresso curva migliore:“Finora sono stato molto contento della mia guida – ha proseguito – che non credo di aver cambiato a dirla tutta, ma i risultati sono comunque migliorati in termini di performance. I risultati non sono ancora l’ideale, ho già pagato un ritiro e questo è costato molti in termini di punti”.”Senza quel problema la mia situazione in classifica sarebbe migliore, ma la buona notizia è che in termini di performance finora siamo andati bene, adesso l’importante è trasformare questo potenziale in punti in classifica, stando lontano dai problemi”.

Al termine del gp cinese, molte sono state le critiche rivolte a Ferrari, riguardo al fatto che Kimi Raikkonen fosse considerato seconda guida e quindi non al pari del compagno di squadra Vettel. Il pilota nativo di Espoo ha voluto spegnere sul nascere questa piccola polemica venutasi a creare dopo gli eventi sfortunati in Cina:“È sempre facile parlare dopo la gara, e dire cosa avremmo dovuto fare. Una volta che conosci come è andata la corsa non è un’impresa capire quale sarebbe stata la strategia corretta, ma le decisioni si prendono in tempo reale, e si cerca di fare il meglio che si può. A volte va bene, a volte meno” .

 

“Le gerarchie sono determinate dal risultato delle qualifiche, chi sta davanti e chi sta dietro. È stato così in tutti i team dove sono stato sinora”. Kimi ha poi proseguito:“Per quanto ne so, ho le stesse possibilità di far bene di tutti gli altri piloti, e non sarei qui se non fosse così. In merito alla gara di Shanghai sappiamo che dopo i pit-stop non ero nella posizione migliore, ma il terzo posto finale è stato buono, anche se ovviamente spero che arrivi qualcosa di meglio”.

Non poteva mancare anche per Kimi, un opinione riguardante il possibile approdo di Daniel Ricciardo in Ferrari, uno dei nomi più gettonati per il secondo sedile della rossa. A questi rumors il finlandese ha risposto con la solito distacco alla “Iceman”: “Sono 15 anni che sento storie intorno a me, io penso solo a fare bene e per ora mi diverto”.

 

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