Qualche giorno fa, dalla testata tedesca Auto Motor und Sport, è stata diffusa la notizia che due scuderie avrebbero “gonfiato” i dati concernenti, il downforce di cui erano dotate le loro monoposto, al fine di costringere il fornitore unico di pneumatici a rivedere al rialzo le pressioni minime di gonfiaggio, in modo tale da avvantaggiarsi con le loro vetture che sarebbero state più a loro agio; il fatto è stato confermato anche dal responsabile del reparto corse Pirelli Mario Isola:

“è vero che alcuni team ci hanno fornito valori di downforce che si sono dimostrati esagerati, ma una tale politica avrebbe poco effetto in quanto possiamo cambiare le pressioni quando vogliamo, se ci sentiamo sicuri di farlo”.

Da quello che il sito tedesco lascia intendere, ci sarebbero stai due team che avrebbero comunicato dati di downforce che non sarebbero poi stati riscontrati materialmente in pista e, infatti, Pirelli in ben tre appuntamenti della stagione in corso, avrebbe diminuito le pressioni di gonfiaggio (Australia, Bahrain e Barcellona) e ora a questi si aggiunge il GP di Monaco.

Naturalmente non è stato riferita l’identità delle scuderie che avrebbero utilizzato questo stratagemma, ma i sospetti si sono concentrati su Mercedes e Red Bull, questo perché durante le prove libere dei tre Gran Premi riportati la Mercedes era molto più performante, ma quando poi si sono dovute adeguare ai nuovi valori di pressione, il gap si è in sostanza annullato.

Da quello che ho avuto modo di capire, sembrerebbe che già dai test prestagionali effettuati con vetture 2015, la Ferrari non avrebbe mai comunicato alla Pirelli i valori di downforce dei concorrenti diretti e la stessa cosa si sarebbe ripetuta durante i test invernali, tanto che su qualche sito, era già apparsa la notizia di una Ferrari in difficoltà che in galleria del vento stava già testando una vettura “B” dal passo più lungo per trovare carico aerodinamico, non solo, ma sembrerebbe anche che dati “gonfiati”, siano stati comunicati a Pirelli, anche per quanto riguarda i test in galleria del vento effettuati prima di ogni Gran Premio.

Queste ultime notizie non hanno alcuna conferma ufficiale e si possono ricondurre a dei semplici roumors, ma quanto riferito da Mario Isola è assolutamente incontestabile, per cui mi sono proposto di analizzare la cosa, soprattutto per rispondere alla richiesta dei tanti che mi hanno chiesto di farlo, per capire se e quanto, qualche team avesse “bluffato” per trarne un indebito vantaggio.

In primo luogo, occorre chiarire che la Pirelli impone pressioni minime di gonfiaggio, per cui ogni scuderia è libera di alzarle, ma non di diminuirle, per cui non avrebbe senso comunicare dei dati “gonfiati” per indurre in errore la Pirelli, il vantaggio, quindi, non è riferibile al fatto che una determinata scuderia diventa più prestazionale con pressioni di gonfiaggio maggiorate, se così fosse sarebbero libere di aumentarle, ma al fatto che in questo modo, altre scuderie che prediligerebbero pressioni più basse, sono costrette ad adottarne invece di più elevate.

Detto, questo occorrerebbe capire se il comportamento di queste scuderie, sia stato effettivamente un errore, oppure se sia premeditato. Già da quanto detto in precedenza si dovrebbe escludere l’errore, tuttavia, occorre chiarire che, nei test dello scorso anno la Pirelli lavorava su modelli previsionali, quindi ogni scuderia impegnata nei test con vetture 2015 adattate, doveva fornire dati che a loro discernimento più si avvicinavano a quelli reali, onde consentire al produttore di realizzare un prodotto il più possibile conforme alla richiesta, quindi in questa fase, sarebbe da escludere ogni ipotesi dolosa.

Pirelli, sulla base dei dati forniti ha quindi realizzato le gomme che avrebbero debuttato quest’anno, riservandosi di variare solo la pressione di gonfiaggio nelle varie tipologie di tracciato, in ogni caso, a mio modesto avviso, il danno già era stato perpetrato, perché la Pirelli ha realizzato il suo prodotto su dati di downforce errati, probabilmente con una struttura fin troppo rigida. A ogni buon fine occorre però chiarire che sia Mercedes sia Red Bull, probabilmente, contavano di iniziare il campionato 2017 utilizzando delle sospensioni diverse che poi sono state considerate irregolari, che garantivano un carico aerodinamico maggiore rispetto a quello attuale.

Da quello che mi è sembrato di capire, la Red Bull, dopo il primo chiarimento sulle sospensioni, si è affrettata a rivedere il progetto, mentre in Mercedes l’hanno fatto dopo che la Federazione ha diramato i famosi cinque punti:

Formula 1 2017 ” IL PUNTO “

Naturalmente sono solo delle mie ipotesi, però il fatto che la Mercedes a Barcellona abbia portato una versione “B” della W08 conferma che lavoravano da qualche tempo a questo progetto, fatto sta che le pressioni di gonfiaggio sono state diminuite in Australia, Bahrain e Barcellona, pertanto, se i valori di downforce, dopo i dovuti correttivi sono cambiati, di sicuro questi non sono stati comunicati a Pirelli, affinché intervenisse almeno sulle pressioni di gonfiaggio.

Detto questo, devo dire che Mario Isola molto politicamente, non ha approfondito il discorso, cercando di buttare acqua sul fuoco, ha declinato le responsabilità dei team dicendo che, nel caso ci siano i presupposti, le pressioni di gonfiaggio possono essere riviste al ribasso, per il momento, pressioni più basse si addicono a chi ha più carico aerodinamico:

Formula 1 Ferrari con piu’ carico aerodinamico.

 

Leonardo Fiorentino

 

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