A cinque gare dalla fine stiamo assistendo ad un finale del campionato del mondo piuttosto avvincente, da una parte abbiamo la Ferrari, ben agguerrita, decisa a mettere in campo tutte le artiglierie pur di cogliere la vittoria, dall’altra c’è la Mercedes che appare piuttosto conservativa, che ha omologato l’ultima power unit a disposizione con largo anticipo e gioca “di conserva” per gestire il proprio vantaggio e per finire c’è la Red Bull che sembra aver risolto i problemi iniziali e fa il “terzo incomodo”, escludendo quest’ultima a cui la matematica non consente possibilità, la lotta per il titolo piloti e circoscritta a quelli della Ferrari e della Mercedes.

Con riferimento alle strade scelte dai singoli team, la mia impressione è che la Mercedes abbia esasperato taluni concetti, ma ha mantenuto inalterati quelli di base, durante l’arco dell’anno ha introdotto un unico grande aggiornamento ed ha poi affinato alcuni particolari, ma, probabilmente, ha esaurito le proprie idee, tanto è vero che l’ultimo pacchetto di aggiornamenti portato in Malesia, sembra non aver dato i frutti sperati,

 

tanto che Lewis Hamilton, che ha gareggiato senza, è stato sempre davanti al suo compagno di squadra che, invece lo ha adottato, ma ha deciso di rinunciare alla lotta con Verstappen reputando da subito la Red Bull dell’olandese più performante della sua W08

https://www.newsf1.it/newsf1-race-analisys-gp-malesia-hamilton-rinuncia-alla-lottai13834/

La Ferrari, invece, come avevo già accennato:

https://www.newsf1.it/notizie-f1-ferrari-il-coraggio-di-osare3847/

A differenza della Mercedes, ha proseguito la sua strada con un atteggiamento piuttosto aggressivo, non già con affinamenti di quanto già a disposizione, ma con soluzioni inedite,

 

pertanto, mentre per la Mercedes c’è poco da riflettere sul pacchetto di aggiornamenti portato in Malesia, visto che in teoria doveva migliorare solo l’aerodinamica, per la Ferrari è l’esatto contrario le innovazioni tecniche viste in Malesia, sono un capolavoro che riverbera i propri effetti su ogni aspetto della monoposto.

Le aperture ai lati dell’airbox sono quelle che più attirano l’attenzione, ma sono solo la punta dell’iceberg; l’inconveniente occorso a Kimi Raikkonen ha consentito di osservare bene la SF70H in tutti i suoi particolari e pur non essendo dei tecnici, non si può non accorgersi dei cambiamenti sostanziali che sono stati fatti. Il più importante riguarda sicuramente lo scambiatore di calore che è destinato al raffreddamento dei sistemi ibridi, il quale pare sia cambiato nella tipologia ed è ora di tipo aria-acqua, ma la cosa più importante è che è stato arretrato e posizionato più in basso, questo ha consentito l’abbassamento del baricentro di pochi millimetri e ciò dovrebbe migliorare il comportamento della vettura in curva soprattutto nelle fasi di “rollio”. Un cambiamento sostanziale che, a mio parere, non è reversibile e richiede un intervento massiccio sia sui condotti idraulici che sui condotti aerodinamici interni. Naturalmente è probabile che la soluzione abbia influito positivamente sulla ricerca di downforce, mentre credo sia da escludere un miglioramento del coefficiente di penetrazione aerodinamica, visto l’aumento delle masse che si contrappongono all’avanzamento.

Il flusso d’aria nella parte centrale è ora destinato esclusivamente all’intercooler e quindi al compressore per cui probabilmente,

 

è aumentato sia per volume che per pressione, cosa che potrebbe aver causato l’imprevista rottura dei condotti sulle vetture di Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel quando erano equipaggiate con la specifica nr. 3 della power unit Ferrari, tuttavia la cosa importante è che la modifica apportata, ha portato dei benefici anche dal punto di vista motoristico.

Dopo il doveroso chiarimento tecnico, appare più semplice comprendere il perché ho detto che le modifiche Ferrari hanno influenzato ogni aspetto della monoposto.

Purtroppo Sebastian Vettel è mancato in qualifica e Kimi Raikkonen in gara, però, almeno, qualche confronto è possibile farlo con Lewis Hamilton, che è stato il migliore in qualifica e Max Verstappen che è stato il vincitore della gara in Malesia.

Come sappiamo bene Ferrari e Mercedes hanno scelto due filosofie progettuali diverse, la prima preferisce un assetto rake estremo, caricando di più i profili alari, mentre la seconda con un interasse più lungo, ha preferito sfruttare di più l’efficienza aerodinamica, la diretta conseguenza è che, finora, la Mercedes sui tratti veloci è risultata essere sempre più veloce della Ferrari, pagando qualcosa nei circuiti dove era richiesta una maggiore agilità nelle curve, tuttavia in Malesia guardando le velocità massime durante le prove libere del venerdì, non ho potuto fare a meno di rilevare che la Ferrari era la più veloce del lotto, nonostante il fatto che, notoriamente, durante le free practice usi delle mappature ultraconservative, ho quindi dato più credito alle velocità massima in qualifica rilevate alla speed trap:

Hamilton 327,1 km/h

Kimi Raikkonen 323,8 km/h

Già questa è una differenza irrisoria rispetto al passato, però occorre ricordare che Kimi Raikkonen, pur qualificandosi secondo a soli 47 millesimi da Lewis Hamilton, nel suo giro veloce ha commesso una piccola sbavatura proprio nell’ultima curva, poco prima di arrivare al punto in cui viene rilevata la velocità, per cui è lecito pensare che senza di esso, oltre a conquistare la pole, avrebbe agguantato e forse superato il pilota Mercedes, eppure era equipaggiato con la specifica nr.3 del propulsore Ferrari, ma purtroppo, non abbiamo la possibilità di verificare con la specifica nr. 4 quello che sarebbe successo.

In gara il raffronto con le velocità massime non è proponibile sia per l’effetto delle scie che per le diverse scelte di pneumatici, tuttavia credo sia utile riportarle per sottolineare il fatto che in Ferrari la velocità in rettilineo non è più un problema, infatti Sebastian Vettel ha quella più alta con 332,9 km/h e Lewis Hamilton occupa solo il settimo posto con 320,8 km/h ed è da sottolineare che Sebastian Vettel ha ottenuto il giro veloce dopo 14 giri con la copertura supersoft, pertanto se la velocità di Lewis Hamilton è ragionevolmente proporzionata a quella mostrata in qualifica, quella di Sebastian Vettel è sicuramente una sorpresa, visto che dopo 14 passaggi è addirittura superiore a quella di Hamilton in qualifica.

Anche il raffronto dei tempi giro per giro sarebbe improponibile, visto che Vettel è stato l’unico pilota ad utilizzare il compound soft nel primi stint di gara, tuttavia ho voluto egualmente fare alcune piccole considerazioni raffrontando i suoi tempi con quelli del vincitore della gara:

Nel primo stint di gara sono stati presi in considerazione solo i tempi dal giro 21 in poi, ossia i tempi in cui Sebastian Vettel ha potuto girare liberamente per raggiungere Bottas senza l’influenza di vetture da dover sorpassare:

 

Sebastian Vettel

 

21 1:36.383

22 1:36.558

23 1:36.867

24 1:36.916

25 1:37.363

26 1:38.071

 

Max Verstappen

 

21 1:36.548

22 1:36.679

23 1:36.927

24 1:37.145

25 1:37.344

26 1:37.307

 

Nella tabella che precede sono evidenti alcune osservazioni: la prima riguarda il fatto che Sebastian Vettel, sebbene fosse con una mescola di svantaggio, riusciva a realizzare dei tempi migliori di quelli di Max Verstappen; la seconda che i tempi di Sebastian Vettel aumentavano progressivamente con l’avvicinarsi a Valterri Bottas, mentre quelli di Max Verstappen aumentavano ma, evidentemente per degrado gomme, tanto è vero che il suo pit stop era regolarmente programmato, mentre quello di Vettel era dettato solo dalla strategia e, probabilmente, se non vi fosse stato Bottas ad ostacolarlo, avrebbe potuto tranquillamente continuare sul ritmo dei giri 21 e 22, almeno per altri sete/otto giri.

Ne secondo stint di gara il ritmo di Sebastian Vettel, ancorchè con gomme supersoft, contro quelle soft di Max Verstappen è stato assolutamente devastante, ma soprattutto non si nota alcun andamento altalenante, a dimostrazione del fatto che non è stato usato il dispositivo overboost. Nel raffronto non sono andato oltre il giro 46, perché da quel momento in poi l’andatura di Vettel è stata influenzata dalla presenza della vettura di Ricciardo.

 

 

Sebastian Vettel

 

29 1:34.500

30 1:34.433

31 1:34.689

32 1:34.584

33 1:34.633

34 1:34.371

35 1:34.342

36 1:34.532

37 1:34.810

38 1:34.311

39 1:34.218

40 1:34.222

41 1:34.080

42 1:34.479

43 1:34.867

44 1:34.561

45 1:34.386

46 1:34.802

 

 

Max Verstappen

 

29 1:34.821

30 1:34.866

31 1:35.307

32 1:34.978

33 1:35.208

34 1:35.686

35 1:35.387

36 1:35.290

37 1:35.508

38 1:36.062

39 1:35.845

40 1:35.567

41 1:35.001

42 1:35.263

43 1:35.070

44 1:35.559

45 1:35.130

46 1:35.212

 

 

Ora, premesso quanto sopra, mi sembra evidente che su una pista che sulla carta doveva essere leggermente favorevole alla Mercedes, la Ferrari ha effettuato il sorpasso, è vero, ci sono stati degli inconvenienti che potrebbero essere decisivi per l’assegnazione del mondiale piloti, ma è un costo che chi deve inseguire, deve mettere in debita considerazione ed alla fine, tralasciando il conto salato che è stato pagato, l’importante è che si tratti di inconvenienti risolvibili.

Riguardo alla Mercedes il mio parere è che allo stato attuale si trovano in una strada senza uscita, vista la differenza di prestazioni in Malesia fra Valterri Bottas e Lewis Hamilton, direi che ci sono pochi dubbi sul fatto che gli aggiornamenti non abbiano funzionato come avevano previsto e questo, costituisce una grossa battuta di arresto, in quanto vuol dire che la strada intrapresa non era quella giusta ed a cinque gare dalla fine il tempo per studiare e mettere in atto delle contromisure è davvero poco

 

Max Leon

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