Ferrari stravolge la geometria dei propri scarichi, una mossa che ha colto tutti di sorpresa, andiamo a capire perchè.
Innanzitutto, a termine di regolamento, tutti gli scarichi devono trovarsi (la sezione finale) ad un massimo di 550 mm sopra il piano di riferimento (che sostanzialmente è il fondo vettura) ed hanno una sezione minima e massima. Possiamo dare per scontato che Ferrari rispetti questi parametri.

 

Ciò che è stato spostato, sono le due “tailpipe” della valvola wastgate. Per i profani si stratta di un sistema di sicurezza per evitare che la turbina sia soggetta ad una pressione troppo alta e quindi vada “fuorigiri”. Normalmente quindi, da questi due tubi di scarico esce aria calda, ma solo in determinate situazioni, non c’è un flusso costante. Bisogna ricordare che un flusso di aria calda è sempre più “energico” di uno di aria fredda, quindi, in parole povere, permette di generare carico senza rischiare di mandare in stallo l’ala. Già la Renault aveva usato un “trucco”, sfruttando il regolamento che permette un’inclinazione massima di 5° dello scarico, per sfruttare l’aria calda sulla parte inferiore dell’ala (che contrariamente a ciò che ci dice l’intuito, è quella che genera maggior carico). Con ogni probabilità Ferrari ha deciso di utilizzare non lo scarico, ma i due tubi Wastegate per lo stesso scopo. Solitamente quest’idea verrebbe scartata a priori: sfruttare un flusso non costante di aria calda, porta ad una variazione del carico aereodinamico imprevedibile. Proprio per questo tempo fa gli scarichi soffiati furono vietati. L’unico modo sarebbe regolare la valvola con una centralina che, in base alle necessità del pilota, la tenga aperta nel momento del bisogno (quando serve grip). Ci sono però altri due problemi: se la pressione è troppo bassa, l’efficacia del turbo diminuisce. E per regolamento, utilizzare una mappatura che faccia si che la produzione di gas di scarico sia costante, è vietata. Probabilmente questa soluzione Ferrari scatenerà molte polemiche, proprio perchè è difficile andare a scoprire i “trucchi” nascosti nell’elettronica, quando è invece facile misurare altezze, spessori, geometrie delle parti meccaniche. A supportare questa ipotesi, la geometria inusuale dell’ala, che sembra realizzata apposta per sfruttare un flusso “inusuale” nella parte centrale… proprio la zona in cui si trovano ora i due scarichi Wastegate

 

di @WernerJrQuevedo 

 

 

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