Il passaggio di Simone Resta (capo progetto Ferrari) alla Sauber, dopo un periodo di gardening di soli 30 giorni, ha lasciato tutti senza parole; tante le illazioni sulle vere motivazioni di una decisione così rivoluzionaria per Maranello; privarsi del ‘padre’ della SF71-H, proprio nel momento in cui c’è più bisogno delle sue competenze, sembra una decisione illogica; ma cerchiamo di capire i risvolti di una tale scelta.

L’idea di sfruttare le strutture della Sauber per provare componenti della Ferrari 2019 potrebbe avere un significato rilevante; di fatto sarebbero due i team a lavorare sul nuovo progetto; tuttavia questo potrebbe far rallentare la progettazione proprio della nuova macchina Elvetica che è stata brandizzata Alfa Romeo; certo i vantaggi sarebbero enormi del resto gira voce che Mercedes voglia acquisire Force India e quindi la Ferrari si sarebbe messa al riparo combattendo i suoi rivali sul loro stesso piano; tuttavia dobbiamo fare alcune osservazioni di una certa importanza; mettere in pista una vettura del tutto simile alla Ferrari, come la Haas del resto, quanto potrebbe giovare a quel brand, l’Alfa Romeo, che tanto Marchionne vuole rilanciare? Per contribuire alle vendite di un marchio così glorioso non è sufficiente mettere il logo su una F1, ci vuole ben altro; si deve far in modo che il cliente possa identificarsi pienamente in una marca; si deve quindi proporre qualcosa che non sia la brutta copia di un’altra casa, un tale prodotto deve avere delle sue caratteristiche molto precise e lontane dal prodotto ‘originale’. L’idea è quella di far crescere Sauber e di acquisirla così che diventi a tutti gli effetti un’Alfa anche se, per ora, motorizzata Ferrari; nello scacchiere delle vendite commerciali mondiali avere il Biscione che gareggia in F1 in piena autonomia sarebbe un vantaggio che potrebbe essere sfruttato commercialmente molto più a fondo di quanto accade adesso. In questa ottica lo spostamento di Simone Resta in Sauber sarebbe il preludio ad un vero rilancio del marchio Milanese; inoltre l’entrata di Sauber nella ‘scuderia’ del gruppo FCA rafforzerebbe il potere di Ferrari in seno alla FIA ed anche nei confronti di Liberty Media; riuscendo così a trattare da una posizione di forza soprattutto sulle regole del 2021.

Altra considerazione è quella che Marchionne lascerebbe una porta aperta per poter minacciare un ritiro della Ferrari dalla F1 se certe decisioni non lo soddisfino; in fondo, e questa non è affatto retorica, ad oggi è molto più utile ad Alfa Romeo partecipare al campionato F1 piuttosto che a Ferrari la quale vende le sue vetture senza nessun problema di sorta tanto che spesso l’attesa per l’acquirente è molto lunga. Inoltre le vetture del cavallino rampante potrebbero partecipare ad altri campionati e sarebbero in grado di farlo ai massimi livelli, visto il grado di tecnologia a cui si è arrivati a Maranello; tecnologia che sarebbe assicurata, come continuità, proprio dall’Alfa Romeo su cui si sono trasferite competenze di alto livello.

L’idea che Marchionne abbia spostato Resta in Sauber per il desiderio di acquistare il team e gestirlo da ‘pensionato’, come qualcuno ha scritto, sembra improbabile anche se ovviamente possibile; ne avrebbe la capacità economica ma siamo sicuri che sia questo il desiderio del manager Italo-Canadese? Gestire un Team di F1 non è cosa semplice e spesso è anche molto dispendiosa; sarebbe un rischio da valutare attentamente e programmare con scrupolo anche perché non si sa davvero in quale direzione andrà la F1 nei prossimi anni; rischiare in prima persona e col proprio denaro non è forse il sogno nel cassetto di Marchionne.

In qualsiasi caso quanto sta accadendo lascia aperti molti interrogativi e solo il tempo ci dirà quali sono le vere intenzioni di chi guida il gruppo FCA, ed in questo caso spesso e sorprese arrivano come fulmini a ciel sereno se pensiamo ai vari tecnici regalati alla concorrenza che un qualche danno lo hanno causato alla Ferrari…

Marco Asfalto

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